Una donna molto speciale
È una delle attrici – insieme a Bette Davis e Romy Schneider – alle quali Pedro Almodóvar ha dedicato Tutto su mia madre. Lei, che con la Davis aveva lavorato nel 1979 nel film per la tv Abisso: storia di una madre e di una figlia, si sarebbe poi distinta come interprete di carattere in grado di vestire con successo personaggi del tutto diversi fra loro, spesso legati al cinema indipendente. Anni dopo avrebbe detto che in principio, quando le proposero il ruolo della figlia della Davis, fu sul punto di rifiutare perché temeva che tutte le sue illusioni si sarebbero dissolte, ma fortunatamente non resistette alla tentazione. "Non era assolutamente una attrice altezzosa, di quelle che ti mettono a disagio. Era una grandissima artista indipendente. Ho amato ogni minuto del nostro stare insieme sul set". Parola di Gena Rowlands che giunta al suo ottantesimo compleanno continua a dedicarsi alla recitazione (per lo più per la televisione) con la stessa passione di sempre. Nonostante il sodalizio artistico e amoroso con John Cassavetes – che la diresse in ben dieci film prima di andarsene nel 1989 – la Rowlands ha saputo mantenere l'indipendenza anche dal marito e la sua identità come donna e attrice, regalando al cinema una carrellata di ruoli indimenticabili. La celebriamo con le migliori battute dei suoi film.

Una moglie
Su richiesta della moglie, John Cassavetes scrive quella che inizialmente sarebbe dovuta diventare una pièce teatrale sulle problematiche delle donne dell'era moderna. La Rowlands è Mabel Longhetti, la moglie di un operaio di origini italiane (Peter Falk) che per compiacere il marito e vestire alla perfezione il ruolo impostole dalla società, finisce per avere un esaurimento nervoso. Il ruolo le vale una nomination all'Oscar e, nel 2006, una posizione nella classifica di Premiere Magazine delle 100 migliori interpretazioni di tutti i tempi.
"Pronto, Nick? Pronto? Sta funzionando. Oh, scusami, sono senza fiato. Sta funzionando! Sono una buona madre. Non amo solo i nostri figli, amo anche quelli dei Jensen e amo il signor Jensen. Sono fantastici. Sono così belli. Non sarò mai più cattiva".

La sera della prima
La nona opera di John Cassavetes – che ottenne l'interesse della critica americana solamente dopo la sua morte – è la più autoriflessiva della sua filmografia e vede nuovamente la moglie nel ruolo della protagonista. Gena Rowlands veste gli abiti di Myrtle Gordon, un'attrice avanti negli anni costretta a confrontarsi con la propria età e l'invecchiamento (che non ha ancora accettato) nel momento in cui deve interpretare una donna attempata in una pièce teatrale.
"Sto cercando una maniera di recitare questa parte in modo che l'età non faccia alcuna differenza".

Un'altra donna
W oody Allen è talmente deciso ad avere la Rowlands nel ruolo di Marion Post che, a dispetto della sua nota riservatezza nel lavoro, le fa leggere l'intera sceneggiatura prima che lei accetti la parte. L'opera di matrice bergmaniana racconta di una donna, una professoressa di filosofia, che si mette in discussione dopo aver ascoltato involontariamente una seduta psicoanalitica nello studio attiguo al suo appartamento. La Rowlands, come sempre, è grandissima. Il resto del cast non è da meno.
"Mi chiedo se il ricordo sia qualcosa che hai o qualcosa che hai perso".

Persepolis
Nel 2007 Gena Rowlands viene scelta per dare la voce (nella versione inglese) alla nonna di Marjane, protagonista del film d'animazione nominato all'Oscar. Il personaggio tratto dalla serie di fumetti autobiografici di Marjane Satrapi, con la sua saggezza, sembra riflettere la grandezza e la spiccata personalità dell'attrice americana.
"Ascolta. Non voglio farti la predica, ma ti do un consiglio che ti servirà per sempre. Nella vita conoscerai molti stronzi. Se ti feriscono, pensa che è la stupidità che li spinge a farti del male: ti eviterà di ripagarli con la stessa moneta. Perché non c'è niente di peggio al mondo del rancore e della vendetta. Mantieni la tua dignità e sii fedele a te stessa".

L'ultimo compleanno
Nel dramma per la televisione diretto da Stephen Tolkin e basato in parte sul libro di John Edward What If God Were the Sun?, Gena Rowlands è Melissa Eisenbloom, una donna malata di cancro che ha deciso di vivere con un atteggiamento positivo e spensierato i suoi ultimi giorni di vita. L'incredibile prova recitativa vale alla Rowlands una nomination agli Emmy e regala alla storia della televisione una "donna coraggio".
"Sapevi che le preghiere che vengono fatte ai funerali ebraici non contengono neanche una parola che sia morte o morire? Sono delle lodi, delle lodi a Dio per tutti i suoi doni".