Born to be wild: da Dennis Hopper a Jack Nicholson
1969: un anno memorabile per la Storia come per il cinema, che esplode delle contestazioni giovanili e della voglia di nuovo e di libertà. Domenica si può rivivere quel vento di ribellione; Born to be wild, cantano gli Steppenwolf, e l'America si attraversa a bordo delle moto di Dennis Hopper e Peter Fonda, nell'opera prima di Hopper che diventò manifesto di una generazione: Easy Rider (Canale 5, 2.45). Altro Fonda, altro capolavoro dell'anno cruciale '69: è la volta del mitologico western di Sergio Leone, C'era una volta il West (Raisat cinema, 21.00). La bellezza scarmigliata e indomabile di Claudia Cardinale, lo sguardo gelido di Henry Fonda, l'eloquenza "musicale" del silenzioso Charles Bronson: elementi scolpiti nella leggenda per un film che sancisce la morte di un genere e al tempo stesso l'apice di un grandissimo regista. Da mostri sacri a esordienti col botto: Pranzo di Ferragosto (Sky Mania, 21.00) di Gianni Di Gregorio ha la leggerezza gustosa di un pasto ben cucinato, come quelli che il protagonista allestisce per un quartetto di vecchiette irresistibili, in una commedia che è un vero gioiello per tempi comici e freschezza degli interpreti. Lunedì lasciatevi portare on the road dal grande film di Clint Eastwood, Un mondo perfetto (Premium Emotion, 21.00); Kevin Costner è il bandito gentiluomo Butch, in fuga attraverso gli States insieme a un bimbo che da ostaggio si diverte molto più che nella sua vita quotidiana... uno struggente, lucido racconto sull'America. E Costner torna protagonista ed eroe sensibile e coraggioso nella doppietta di Sky Hits: Balla coi lupi (18.10) e Robin Hood Il principe dei ladri (21.15), due classici degli anni '90 in cui l'attore si confronta col mito del West e con quello del ladro di Nottingham dando vita a personaggi indimenticabili. Come indimenticabile è il luciferino e debordante Jack Nicholson che occhieggia dalla commedia grottesca Le streghe di Eastwick (Studio Universal, 18.10), in cui il Diavolo in persona seduce un trio di dive irripetibile: Cher, Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer sono le donne sole che vengono travolte dall'imprevedibile e a tratti esilarante magia nera del film.

La (tragi)commedia umana, in bilico tra risata e brivido
Martedì una riuscita trasposizione di Stephen King ci porta nel Miglio verde (Rete4, 21.10), il corridoio che i condannati a morte devono percorrere verso la sedia elettrica; Tom Hanks è un secondino alle prese con un guaritore ingiustamente incarcerato, nelle atmosfere cupe e avvolgenti di Frank Darabont. La mano sapiente di Gianni Amelio descrive il rapporto delicato tra Kim Rossi Stuart e il figlio ritardato in Le chiavi di casa (Raisat Cinema, 17.40), dramma asciutto e coinvolgente che sa mettere in scena l'handicap senza retorica. Cosa succederebbe se rivivessimo la stessa giornata, nemmeno piacevole, all'infinito? Se lo chiede Harold Ramis nel suo cult Ricomincio da capo (Premium cinema, 19.15), e gli risponde un grande Bill Murray, cinico giornalista intrappolato in un eterno presente; una commedia amara e divertente, che si trasforma in una metafora intelligente e affascinante della condizione umana. Mercoledì un altro uomo in trappola, ma in una condizione ben più tragica; è il protagonista di Old Boy (Raisat cinema, 22.35), crudo e sfrenato film di Park Chan-Wook che mette in scena, tra grottesco, azione e segreti inconfessabili, la storia di una vendetta consumata estremamente fredda... Altro canale, altri drammi umani oscuri e morbosi: è la "felicità" secondo Todd Solondz, ovvero Happiness (Studio Universal, 1.55), il ritratto impietoso e cinico di una famiglia disfunzionale che dietro le apparenze cela insospettabili turbe, sospese tra ironia grottesca e dramma. Meglio chiudere con le risate, anche se sempre di taglio tragicomico e surreale: le provocano le morti di The Darwin Awards (Sky Mania, 19.00), ovvero i premi dedicati ai decessi più assurdi e idioti. Joseph Fiennes indaga sui casi di morte involontaria più ridicoli e inventivi mai pensati, in una commedia stralunata al punto giusto, originale come poche. Gli ultracorpi tornano a infestare il piccolo schermo giovedì, nel recente remake del celebre film di fantascienza anni '50: ora a combattere i "baccelloni" venuti dallo spazio ci sono Nicole Kidman e il Bond Daniel Craig, in Invasion (Canale 5, 21.10), versione adrenalinica e dalle potenti suggestioni sociologiche di una trama già nota. L'amore vince contro tutto; anche contro la guerra? Se lo chiede una tenera e intensa Audrey Tautou, rimasta in attesa del fidanzato sparito nel secondo conflitto mondiale, nel mélo citazionista e roboante di Jean-Pierre Jeunet, Una lunga domenica di passioni (Premium Emotion, 22.45); spionaggio e passione amorosa si fondono con una rappresentazione delle trincee francesi sporca e realistica. Ancora d'amore si parla, ma non così disinteressato, nella frizzante commedia classica Come sposare un milionario (Sky Classics, 23.40); l'unico film in grado, con la sua inimitabile leggerezza, di far credere che Marilyn Monroe possa sentirsi "bruttina" con addosso un paio di occhiali. Delizioso.

Le pene d'amore di Woody e la passione secondo Minghella
Venerdì uno sfatto Michael Douglas offre un'interpretazione gustosamente (auto)ironica in Wonder Boys (Premium Cinema, 9.15), piccolo film dai grandi attori: oltre a Douglas, professore e scrittore in crisi, c'è Tobey Maguire nei panni dello studente tutto genio e sregolatezza e Frances McDormand in quelli dell'amante paziente e saggia. Una commedia sul punto di rottura che ognuno di noi attraversa, e su come se ne possa uscire indenni (o quasi). Quando non si sa proprio che pesci pigliare, l'ideale sarebbe avere di fianco un idolo a darci consigli; lo sa bene Woody Allen, che dialoga tranquillamente nientemeno che col fascinoso Humphrey Bogart in Provaci ancora Sam (Studio Universal, 13.50). La regia è di Herbert Ross, ma il tratto inconfondibile del comico (disastroso, nevrotico, insicuro eppure egocentrico) marca indelebilmente il film. Ogni adolescenza coincide con la guerra, ma quella delle sorelle Lisbon è segnata dalla tragedia in partenza: Il giardino delle vergini suicide (Premium Emotion, 21.00), esordio elegante ed etereo della figlia d'arte Sofia Coppola, racconta le lotte per la libertà di Kirsten Dunst e delle sue sorelle, sepolte vive in casa da genitori intransigenti. Il racconto di un'età difficile si colora di fascino crepuscolare in un'opera potente eppure delicata. Al cuore non si comanda, e allora sabato abbandoniamoci alle passioni strazianti di Il paziente inglese (Sky Mania, 22.50), mélo formalmente impeccabile che vive dell'amore folgorante e fatale di Ralph Fiennes e Kristin Scott Thomas, immortalati dalla messa in scena extra lusso del compianto Anthony Minghella. Brucia d'amore anche Susan Sarandon, splendida interprete di Calda emozione (Rai 4, 21.10); un dramma sentimentale di rara intelligenza e sincerità. Niente di più glaciale, invece, dell'esordio spiazzante di Zvyagintsev, premiato a Venezia nel 2003: Il ritorno (Raisat Cinema, 21.00) è quello di un padre scomparso per anni, irriconoscibile per i due giovanissimi figli, che intraprendono con lui un viaggio di raggelante bellezza estetica e serpeggiante inquietudine.