Advertisement
Bentivoglio alla ricerca di un figlio perduto Nel nome del male

Dalla fucina Sky arriva un nuovo prodotto per la tv che guarda molto al cinema.
di Gabriele Niola

Archetipi
Fabrizio Bentivoglio (67 anni) 4 gennaio 1957, Milano (Italia) - Capricorno. Nel film di Alex Infascelli Nel Nome del Male.

giovedì 28 maggio 2009 - Televisione

Archetipi
Se Romanzo criminale ha cambiato la serialità italiana ora intendiamo fare la stessa cosa con le mini serie", punta in alto Sky e raddoppia la posta sul piatto. Dopo i successi della passata stagione le altre serie in arrivo nella prossima saranno annunciate il 2 e il 3 Giugno su Sky cinema dalle due puntate di Nel nome del male, "un film vero e proprio tagliato in due parti così come si taglia un filone di pane" ha detto il regista Alex Infascelli.
Contro le fiction Rai e Mediaset dove imperversano santi e papi qui si parla di satanismo, ma in fondo anche no. Il racconto infatti si svolge nel nord est italiano e ha al centro la vicenda della famiglia Baldassi nella quale il figlio, Matteo, scompare misteriosamente, e il padre (interpretato da Fabrizio Bentivoglio) si mette alla sua disperata ricerca immergendosi nella realtà satanista e scoprendo di non aver mai conosciuto davvero suo figlio. Non fatevi ingannare però, non siamo davanti a una serie horror, "il satanismo è solo un pretesto per raccontare qualcosa di ben più shockante" dice Infascelli "cioè la storia di un padre che perde un figlio, un evento dal potere infinito, un archetipo narrativo eterno. E questo fa chi racconta storie: creare prototipi sulla base di archetipi".

La tecnica dei tre Baldassi
Non si tratta di un film inchiesta nè di un film che parte da fatti di cronaca, Nel nome del male sull'argomento è naive come il suo regista Infascelli, che ci tiene a spiegare come non abbia voluto documentarsi in maniera dettagliata proprio per conservare quell'approccio da esterno: "Non fa molta differenza quante sette esistano ma cosa avviene e perchè, e quello è il punto sul quale mi sono focalizzato. Non si tratta di un film aereo che guarda la vicenda dall'alto come fosse un plastico, il protagonista Giovanni Baldassi è un veicolo per esplorare un mondo. Volevo proprio rappresentare la sua ignoranza e la reazione davanti a un universo come quello del cialtronismo satanista di queste sette. Se fossi diventato un esperto dell'argomento sarei stato tentato di girare tutto in maniera più descrittiva mentre volevo che fosse visto dagli occhi naive di Baldassi".
Anche Bentivoglio conferma come il suo personaggio compia un lento cammino dentro questo mondo per trovare il figlio, scoprendo realtà che lo metteranno a contatto anche con se stesso e con il suo stile di vita. Dati i tempi stretti di lavorazione e le molte mutazioni del personaggio, spesso è capitato di dover girare molte scene diverse in un giorno, scene che nella trama sono lontane tra loro e quindi prevedono fasi diverse dell'evoluzione del personaggio. Per riuscire di volta in volta a ritrovare quel particolare momento e quelle particolari sensazioni del carattere Bentivoglio aveva messo a punto una tecnica: "abbiamo diviso Giovanni Baldassi in tre e ad ognuno abbinato un colore e una postura che mi aiutassero a riprenderlo in fretta: il primo è un imprenditore di provincia che ha tutto (bella famiglia, bella casa, bella fabbrica, belle scarpe) ma ha perso in umanità e si è inaridito; il secondo è un uomo sorpreso e meravigliato di ciò che accade e poi sempre più goffamente comincia ad analizzarsi e farsi delle domande su se stesso e i rapporti che ha intessuto; il terzo infine è quello a cui si rompono gli occhiali e torna invece a "vedere emotivamente" ricongiungendosi con le proprie origini e con il padre contadino che aveva cordialmente odiato e ripudiato".

Un film in tempi stretti
Sono tutti d'accordo. I protagonisti della serie, i produttori e il regista spiegano che l'unica differenza tra Nel nome del male e un film per il cinema sono stati i tempi di realizzazione, cioè dover lavorare con scadenze molto più corte e fare qualcosa di molto grande (poichè in due episodi). "Tocca fare il doppio del lavoro nella metà del tempo e senza perdere nulla in qualità. Perchè sono bravi tutti a farlo fatto peggio" dice Fabrizio Bentivoglio e a lui fa eco il regista Infascelli: "Per riuscire in un'impresa simile è stato necessario avere ottimi collaboratori, versatili e che sappiano adattarsi subito, in questo Fabrizio ha dato grande prova di sè. Lui è un tipo scientifico e rigoroso, mentre io lavoro all'impronta eppure siamo riusciti ad andare perfettamente d'accordo regalandoci vicendevolmente anche qualche piacevole sorpresa".
Prima volta in assoluto in un lungometraggio italiano anche per la Red HD, un modello rivoluzionario di videocamera digitale che a molti non dirà niente ma che sta silenziosamente cambiando il mondo del cinema. A partire dagli ultimi lavori di Spielberg e Soderbergh fino al mondo degli indipendenti grazie alle sue prestazioni straordinarie e al suo (relativamente) basso costo la Red è sempre più adottata con una gioia e un entusiasmo che raramente si erano sentiti per una videocamera. "L'uso della Red" dice Infascelli "ci ha molto aiutato, è un prodotto straordinario che ci consente di fare tutto ciò che è possibile fare con la pellicola 35mm e in più ha i vantaggi del digitale".

La macchina da serie di Sky
Sky, con l'aiuto di Cattleya, torna a cercare di battere strade diverse per la tv italiana, puntando sull'idea di raccontare quelle storie che gli altri canali scelgono di non raccontare. Dopo i figli del cinema Quo vadis baby, Romanzo criminale e Non pensarci, tocca ora a un inedito, diretto da un regista di videoclip e anche di cinema come Alex Infascelli (Almost blue, Il siero della vanità, H2odio). E infatti se si vogliono capire le ragioni delle scelte dietro a Nel nome del male bisogna guardare più al cinema che alla tv, che in questo caso è solo un mezzo come un altro.
Le due puntate infatti diventeranno anche un episodio unico (tagliato e modificato per essere buono anche per una durata da film) che sempre Sky deciderà se mandare in onda successivamente su altri canali o se distribuire in DVD. Produzioni dunque agili, veloci, versatili e pronte anche per un mercato estero che già sembra soddisfatto di Romanzo criminale (venduto in tantissimi paesi dalla scandinavia al sud America) e che è sempre assetato, come dice Riccardo Tozzi di Cattleya, "di quelle cose che non sa trovare al suo interno e che invece vede realizzate bene altrove".
E proprio sulla qualità del prodotto molto si è insistito. Attori di qualità, registi di qualità, sceneggiatori di qualità. Sky non lo dice mai, nemmeno per sbaglio, ma tutto questo insistere sulla qualità sembra quasi un indiretto riferimento alla sua presunta mancanza in altre tipologie di produzioni televisive concorrenti.
La prossima stagione infatti oltre alla seconda serie di Romanzo criminale prevede anche altre serie dall'argomento poco convenzionale che coinvolgono nomi noti del nostro cinema come saranno Moana, sulla vita di Moana Pozzi, e Narcos, sul traffico di droga nel quale è coinvolta la Camorra.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati