Advertisement
Mal'aria: una fiction fantasy

Rai fiction si avventura nel mistery con un prodotto tratto dall'omonimo libro di Eraldo Baldini.
di Alessandra Giannelli

Una fiction dall'ambientazione insolita
Sarah Felberbaum (44 anni) 20 marzo 1980, Londra (Gran Bretagna) - Pesci. Interpreta Elsa Corzani nel film di Paolo Bianchini Mal'Aria.

mercoledì 8 aprile 2009 - Televisione

Una fiction dall'ambientazione insolita
Presentato come un film "strano" ovvero non nei canoni della fiction, Mal'aria è tratto dall'omonimo libro di Eraldo Baldini (pubblicato da Frassinelli e vincitore, nel 2003, del premio Fregene) perché c'è si una storia, ma anche mistery e superstizione.
Pino Corrias, capostruttura di Rai Fiction, ribadisce che questo racconto ha, soprattutto, a che fare con il fantasy, che è un genere non frequente per la televisione, che nasce dalla fantasia (appunto) di Baldini, uno scrittore "regionalizzato" che ambienta le sue storie nel ravennate, in paesaggi di nebbia e di acqua, sul delta del Po. La narrativa di questo autore è stata definita "gotico-rurale", che è anche il titolo che egli ha dato ai suoi racconti. Paragonato a Stephen King, ma anche ad altri scrittori noir, amico di Lucarelli, ha collaborato con lo stesso, distinguendosi per questa "chiave" in più, che è appunto il fantasy. Qui la protagonista, oltre alla malaria, alla nebbia e al paesaggio, che in questa storia contano molto, è una strega, che è quella che determina la malaria. Siamo nell'Italia del 1925, nella stagione fascista delle bonifiche, c'è la propaganda del regime che vuole che tutto funzioni e si avvii alla modernità e c'è questa interferenza della realtà e cioè che, in una zona rurale, stanno morendo dei bambini. Viene mandato un ispettore sanitario (il dottor Carlo Rambelli) che, nelle intenzioni del regime, dovrebbe sopire questo dato di realtà, mentre poi gli avvenimenti porteranno ad una serie di accadimenti, la cui narrazione è sempre avvolta nel mistero. Il film ha una chiave che rappresenta (dai tempi de Il segno del comando: uno sceneggiato della Rai del 1971), nelle immagini, negli effetti speciali, in questo fondale soprannaturale per la televisione, una novità.

Gli esordi di una leggenda
M assimiliano La Pegna, produttore della Feelmax, ammette che si sta puntando molto sul genere fantasy e quello che funziona di più, in questa storia raccontata dal regista Paolo Bianchini, è il mistero che tiene dall'inizio alla fine non perdendosi mai. Per la troupe non è stato facile, anche per le condizioni climatiche (alluvioni, zanzare, etc...), ma si è sempre dimostrata unita nella realizzazione della miniserie.
Paolo Bianchini ricorda il primo momento in cui gli fu offerto questo lavoro, raccontando di aver avuto con la sceneggiatrice, Giovanna Koch, una lunga "introduzione" per cercare di trasformare in immagini i racconti di Baldini. La prima cosa che ha sentito il bisogno di fare è stata quella di cercare i luoghi cui si ispira la storia e proprio lì è stato facile raccontare i sapori, i profumi, i momenti di magia del film. Si tratta del punto in cui la terra e l'aria si incontrano e si respirano i primordi della vita (il delta del Po, le valli di Comacchio, ma anche Casatico nella zona di Mantova)). La "mal'aria" è appunto l'aria che si generava a motivo della presenza di un morbo che non risparmiava l'uomo. Storie avvolte dal mistero, che noi viviamo da lontano, ma che segnano gli esordi di una leggenda. Tutto questo il regista lo ha cercato di raccontare attraverso i protagonisti di questa leggenda ovvero gli attori ai quali lui ha voluto comunicare questa sensazione di "mistero", che gli derivava proprio dal vivere, anche con soggezione, l'atmosfera di quei posti.
Gli attori, Ettore Bassi e Stefano Dionisi sono due personaggi contrapposti, anche se non politicamente, interpretano il primo Carlo Rambelli, l'ispettore ministeriale della Sanità inviato per fronteggiare l'epidemia della malaria; il secondo, Oreste Bellenghi, che è il capo delle camicie nere della Milizia fascista.

Ettore Bassi, ci parli di questa esperienza?
Il modo di entrare in questa storia è stato vero e sincero. L'ambiente è stato importantissimo per darci questo senso di mistero, ma anche di solitudine; sembrava di essere "affogati". In questo film c'è tutto: l'ambientazione, l'epoca, l'amore, il conflitto ideologico-politico, quello personale, c'è anche il percorso intimo del mio personaggio che cerca di capire se stesso e ha una sua rinascita. È stato importante per me perché andare a scavare nei lati oscuri della propria esistenza significa fare un percorso davvero interessante. Il mio personaggio ha la fobia dell'acqua, non capisce da dove arriva, ma si ritrova a doverla affrontare per forza, trovandosi, suo malgrado, immerso nell'acqua. Ci tengo a dire che, da parte di tutto noi, c'è stata molta onestà nel raccontare questa storia e questo si vedrà e il pubblico premierà questo aspetto.

Stefano Dionisi, ci parli del tuo personaggio?
Ho letto la sceneggiatura e sono rimasto colpito. Rispetto al personaggio di Ettore, che compie un vero percorso interiore, il mio è molto più lineare, anche se cerca di far capire quanto il fascismo sia forte e abbia il controllo sulla zona. Durante il film accompagno il personaggio di Ettore a risolvere questa serie di omicidi, ma ad un certo punto prenderò una strada diversa per colpa di un gerarca che decide le sorti di tutti quelli che vivono nella palude.

Sarah Felberbaum, quali sono le note del tuo personaggio?
Il mio personaggio si chiama Elsa Corzani, é una ragazza molto forte, molto decisa con un gran "fuoco" dentro. Lei combatte per quello in cui crede, per la sua famiglia e per tutto ciò che ama. Si trova a scoprire un qualcosa che sconvolgerà la sua vita, rappresentato dall'avvento del dottore e lei lo seguirà, lo aiuterà. Nascerà una forte attrazione, che la porterà ad avere due modi di essere: quello in cui prevale il suo impulso e il modo in cui dovrebbe comportarsi anche agli occhi della sua famiglia. Lei deve cercare di seguire quello che vuole senza rompere gli equilibri all'interno del paese.

Le leggende che vengono raccontate nel film nascono dalla fantasia di Baldini oppure sono reali?
G iovanna Koch (sceneggiatrice, insieme a Stefano Sollima): Sono autentiche, si basano su ricerche. La leggende de 'la Borda' (una strega che si opponeva alla bonifica) è più recente rispetto a quello che viene raccontato nel film, che in realtà è proprio un rito, molto più antico. Quello che è interessante è l'aspetto della strega che è comune al di là e al di qua dell'appennino. Anche in Toscana esiste questa figura magica, che viene dalle acque, che minaccia soprattutto i bambini, un po' come "l'uomo nero". La forza del libro è questa figura femminile, cui fa eco il personaggio di Sarah, che rappresenta l'emotività; dall'altra parte c'è la razionalità, che è tipicamente maschile, e indaga questi avvenimenti con un altro occhio e Sarah è l'anello tra il poter trasferire l'emotività, che appartiene anche alla leggenda, nel mondo razionale, che è quello del dottore.
In questo caso, sebbene sia un mistery, verrà svelato il segreto della storia?
Alla domanda gli autori glissano, svelando soltanto che ci sarà una storia d'amore, che potremmo seguire martedì 14 e mercoledì 15 aprile.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati