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Il bene e il male: una fiction per cambiare il linguaggio della tv

Da lunedì 12 gennaio in prima serata su Raiuno la serie che indaga sul confine tra il bene e il male.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Tra il bene e il male…
Gianmarco Tognazzi Altri nomi: (Gian Marco Tognazzi ) (56 anni) 11 ottobre 1967, Roma (Italia) - Bilancia. Interpreta Claudio nel film di Dario Acocella, Giorgio Serafini Il bene e il male.

venerdì 9 gennaio 2009 - Televisione

Tra il bene e il male...
Chi si indigna più, oggi, per piccole scelte sbagliate in una società diventata compiacente con le sue stesse debolezze? A chiederselo è Alessandro Jacchia, co-produttore insieme a Maurizio Momi (per l'Albatross Entertainment) e alla Rai Fiction di Il bene e il male, la serie che si pone come obiettivo di cambiare il linguaggio televisivo. "Il tema dell'etica ci porta a riflettere sul fatto che sebbene ognuno di noi sappia cosa sia il bene e cosa il male, spesso ci troviamo di fronte a delle scelte che portano inevitabilmente a delle conseguenze" ha dichiarato Jacchia alla presentazione della fiction che andrà in onda in prima serata su Raiuno ogni lunedì a partire dal 12 gennaio. "Inizialmente Il bene e il male era una serie assegnata a Raidue" ha spiegato il direttore di Raiuno ad interim con Rai Fiction, Fabrizio Del Noce. "Tuttavia quando ho potuto constatare la tipologia del prodotto ho pensato che fosse una fiction su cui puntare per ringiovanire l'immagine di Raiuno". Protagonisti della nuova scommessa della Rai (scritta da Simone De Rita e Marta Storti, co-sceneggiatori insieme a Duccio Camerini e Vinicio Canton, e diretta da Giorgio Serafini) sono Gianmarco Tognazzi nel ruolo del commissario Claudio Anastasi, la giovane agente Grazia Micheli di Bianca Guaccero, il Pm Mariella Forti di Antonia Liskova e Marco Falaguasta nei panni dell'ambiguo criminale Piero Marconi.

Il commissario Anastasi
Gianmarco Tognazzi: Claudio non è un commissario istituzionale. È un uomo che sta passando un momento difficile della sua vita, sia sul piano professionale che privato, e che pur di arrivare a risolvere i casi è pronto a raggirare quelle che sono le regole del suo lavoro. Non ragiona per "bianco" o "nero", ma per le scale del grigio sapendo che ogni scelta, che sia giusta o sbagliata, porta a delle conseguenze. Ha un gran cuore nascosto da una corazza che gli serve per affrontare le situazioni più dure. Il bene e il male affronta in maniera totalmente nuova il poliziesco sotto il profilo psicologico e i personaggi non sono ammiccanti come in altre serie televisive.

Alessandro Jacchia: Abbiamo pensato a Gianmarco Tognazzi per il ruolo del commissario perché volevamo rompere alcuni schemi e siamo stati fortunati che abbia accettato perché la scelta era condivisa da tutti. A togliere ogni eventuale dubbio, se mai ci fosse stato, è stato lo straordinario provino che ha tenuto. Era il miglior attore per il ruolo di Anastasi, l'unico che avrebbe potuto interpretarlo.

L'agente Grazia Micheli
Bianca Guaccero: Il mio personaggio è una poliziotta in borghese tenuta a far rispettare le regole sebbene le pesino perché le piace poter scegliere in autonomia. Grazia è una donna moderna, una lavoratrice, che è spinta all'azione dalla passione e che si lascia spesso travolgere dalla sfera privata, in netto contrasto con il suo mestiere. Sono partita dal dolore che si porta dentro e ho mantenuto la concentrazione su quell'emozione per cercare di dare autenticità a un contesto noir, particolare e innovativo per una serie televisiva. L'aspetto che più mi ha affascinato di Il bene e il male, a parte il genere poliziesco, è il fatto che si mettano in risalto gli elementi umani dei personaggi. Perché essere eroe o eroina non vuol dire non mettersi mai in discussione o non avere mai dubbi.

Il Pm Mariella Forti
Antonia Liskova: È la seconda volta che mi viene offerto il ruolo del magistrato, ma il Pm Forti è totalmente diverso dal Pm Schneider de L'uomo sbagliato (la miniserie tv in due puntate diretta da Stefano Reali, Ndr). Mariella ha dentro un vuoto dovuto a un'infanzia difficile, in lei c'è questo grande male che fa parte sia della vita professionale che privata. Fa cose che non si possono giustificare. Ma è anche una donna solo all'apparenza forte. È molto fragile e confusa. È stato interessante esplorare questo personaggio così complesso e pieno di sfumature e credo che il pubblico non avrà difficoltà a immedesimarsi con lei o con gli altri personaggi di Il bene e il male.

Il villain
Marco Falaguasta: Credo che questa sia la prima volta che una fiction riservi un ruolo da protagonista anche al villain. Ne Il bene e il male viene dimostrato che cattivi si diventa a seconda delle scelte che si sono fatte nella vita. Per come la vedo io è sempre importante capire in conseguenza di quali scelte si possa diventare cattivi. Con questo non voglio dire che i crimini e i criminali vadano giustificati, perché è indubbio che Piero Marconi sia un uomo che sta dalla parte del male, ma credo che a volte vadano comprese le differenti sfumature e il motivo per il quale si diventa cattivi. Mi auguro di essere un villain che faccia anche un po' innamorare.

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