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5x1: A Roma, la festa delle donne

Cinque donne e un festival.
di Stefano Cocci

Tutto il rosa del cinema: dalla Sansa alla Rohrwacher, passando per Isabella Ragonese, Valeria Solarino e Moran Atias

martedì 13 ottobre 2009 - Celebrities

Tutto il rosa del cinema: dalla Sansa alla Rohrwacher, passando per Isabella Ragonese, Valeria Solarino e Moran Atias
A pochi giorni dall'inizio dell'ormai ex festa veltroniana si può dire che il Festival Internazionale del Film di Roma sta finalmente assumendo una sua dimensione. Lontana dal padre putativo – e anche dalla madre adottiva Goffredo Bettini che lo ha diretto agli inizi – la quarta edizione può essere considerata quella dello slancio in avanti definitivo. Messe da parte velleità autoriali e appetito da aperitivo accanto al tappeto rosso, la selezione in concorso del 2009 si dimostra sobria ma anche attenta alle esigenze del pubblico, come dimostra Up in the air di Reitman con Clooney, e le ricche selezioni parallele, tra documentari e voglia di sperimentare.
Scartabellando tra le pieghe del Festival tra ruggiti di vecchi leoni come Ivory, Littin e Hallstrom, fa piacere leggere i nomi di donne, giovani e meno giovani, che rappresentano il passato, il presente e soprattutto il futuro del nostro cinema. Con madrina del festival Margherita Buy e l'opera prima di Stefani Sandrelli regista, a Roma sfileranno sul tappeto rosso cinque stelle emergenti – ma anche un po' di più – della celluloide del Belpaese: Maya Sansa, Isabella Ragonese, Valeria Solarino, Alba Rohrwacher e Moran Atias. Ed è il caso di esclamare: è veramente un bel cinema.

Maya Sansa
Ad appena 34 anni e solo 10 anni di attività cinematografica alle spalle, Maya Sansa, papà iraniano e, per fortuna, mamma italiana che l'ha "regalata" al tricolore, possiede una lista di premi già molto lunga. Il suo volto, dolce e pulito, è uno dei simboli più belli del cinema italiano. "Scoperta" da Bellocchio in La balia, e lanciata definitivamente in Buongiorno, notte, la Sansa è lo sguardo dell'innocenza del dubbio nel nostro cinema. Proprio la sua prospettiva lancia una nuova luce sulla tragedia del caso Moro, un occhio profondamente umano e femminile, non certamente politico. Poi, ne La meglio gioventù diventa definitivamente un'icona del nostro cinema. Al Festival di Roma la vedremo in L'uomo che verrà di Giorgio Diritti. Isabella Ragonese
La Marta di Tutta la vita davanti ha smesso di essere una precaria, anzi. Isabella Ragonese – che stupì tutta Italia nel film di Virzì – si prepara ad un anno cinematografico molto intenso che inizia proprio a Roma, con il Festival del Film, la città dove è ambientata la pellicola che l'ha lanciata. Attrice e autrice teatrale, Crialese la volle nel suo Nuovomondo ma fu Virzì a credere in lei, tanto da farne la protagonista della sua epopea sulla generazione "precaria" d'Italia. Intensa, vera e coinvolgente, la Ragonese giocherà tutte le sue carte in questo 2009 con ben 4 film a cominciare da Viola di mare, protagonista di una storia scandalosa nelle Sicilia dell'800 al fianco della Solarino.

Valeria Solarino
In tempo di pandemia influenzale, Valeria Solarino non è certo indicata per abbassare la temperatura. Si rivelò, infatti, nel film di D'Alatri, La febbre, accanto a Fabio Volo. È per lei che Mario/Volo perderà la testa, tanto da compromettere progetti e carriera. Dopo l'esordio in La felicità non costa niente, la Solarino ha incontrato un'altra delle "splendide ragazze terribili" italiane, Violante Placido, nel film diretto dal suo compagno Giovanni Veronesi, Che ne sarà di noi. Dopo Signorinaeffe in cui brilla di bellezza in un film con molti limiti, assicuriamo che farà parlare di sé con il suo amore per la Ragonese che la porterà a fingersi ragazzo in Viola di mare. Alba Rohrwacher
Due David di Donatello negli ultimi due anni. Alba Rohrwacher è uno dei migliori talenti italiani dell'ultima generazione, senza "se" e senza "ma". Potrebbe bastare a dimostrarlo Il papà di Giovanna che gli è valso il prestigioso riconoscimento nel 2009, un'interpretazione struggente camminando con passi fragili lungo il sottile argine della follia. Diretta da Pupi Avati in un film ambizioso ma che forse non mantiene tutto quello che promette, la Rohrwacher, grazie ad un'interpretazione profondamente moderna, ci lascia la sensazone di un film che vorrebbe parlare del nostro passato con spirito vagamente revisionista ma intriso di idee e sfumature profondamente contemporanee. Lo dimostra lei, con la sua adolescente con problemi psichici turbata dall'amore e dal desiderio di piacere, lo dimostra anche Orlando con il suo padre affettuoso e presente.
Sarà a Roma in L'uomo che verrà di Giorgio Diritti.

Moran Atias
Un po' meno "cinematografica" delle altre, la storia di Moran Atias è più legata alla moda e alla tv per le quali ha lavorato fin da giovanissima. Fa per la prima volta capolino nel mondo del cinema nel 2005 con Gas di Luciano Melchionna, per poi comparire nei due anni successi in Le rose del deserto di Mario Monicelli e La terza madre di Dario Argento, ma interpreta sempre piccoli ruoli. Stavolta, con Oggi sposi di Luca Lucini invece, la bellissima Moran prova a fare un passettino avanti e si presenta a Roma con uno personaggi principali del film: la vedremo nei panni di Alopa, una ragazza di origine indiana che fa mettere la testa a posto all'ex poliziotto Nicola Impanato (Luca Argentero).

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