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5x1: Greg Kinnear, ex eroe romantico

Da Sabrina a Flash of genius, storia di un attore poliedrico.
di Stefano Cocci

Intellettuale da commedia
Greg Kinnear (60 anni) 17 giugno 1963, Logansport (Indiana - USA) - Gemelli. Interpreta Bob Kearns nel film di Marc Abraham Flash of Genius.

martedì 4 agosto 2009 - Celebrities

Intellettuale da commedia
Ha la faccia da intellettuale e i lineamenti forti di chi merita un posto d'onore nelle commedie romantiche, soprattutto quando si tratta di farsi soffiare la ragazza da Tom Hanks o Harrison Ford. Greg Kinnear è uno che il mondo lo ha girato prima ancora di fare l'attore, crescendo tra Atene e Beirut, ha studiato, si è laureato (in giornalismo, nel 1985) e ha impiegato un po' di tempo prima di convincere Hollywood che era qualcosa di più di un volto per far innamorare ma anche un attore a 360°.
Così, dopo gli avvii in Sabrina e C'è posta per te, ha dapprima conquistato la critica con il vicino gay di Jack Nicholson in Qualcosa è cambiato (al momento il personaggio che gli ha dato le nomination agli Oscar e ai Golden Globe), oggi Kinnear affronta la sfida più affascinate della sua carriera. In Flash of genius interpreta Robert Kearns, l'uomo che inventò il tergicristallo elettrico ad intermittenza e vide la sua invenzione "scippata" dalla Ford. Iniziò così una battaglia legale per far riconoscere i propri diritti. Il classico piccolo eroe che si batte contro le grandi aziende che ha già dato onorificenze a Julia Roberts e Russell Crowe – tanto per citarne due – e ne promette anche a Matt Damon che vedremo in The Informant, il prossimo film di Steven Soderbergh.

Qualcosa è cambiato
Il film di James L. Brooks vive di grandi interpretazioni. Non commentabili Jack Nicholson e Helen Hunt, tanto che entrambi porteranno a casa l'Oscar. Però, in mezzo ai due giganti, Kinnear riesce francamente a stupire e restare impresso nella mente dello spettatore nel ruolo di Simon Bishop, un pittore gay ridotto su una sedia a rotelle a causa di un'aggressione. Che l'interpretazione non sia passata inosservata è evidente da come sia l'Academy degli Oscar che i giurati del Golden Globe gli hanno riconosciuto la nomination come miglior attore non protagonista.

Fratelli per la pelle
Un capitolo fondamentale nella carriera di Kinnear: tentando di affrancarsi dai ruoli romantici entra così nella grande farsa sul "politically scorrect" messa in piedi dai fratelli Farrelly. Il film paga la voglia di eccesso e probabilmente sconta il peso delle aspettative: dopo Io, me & Irene e, soprattutto, Tutti pazzi per Mary, era difficile saziare la fame di risate del pubblico. Il film però è solido e ben scritto, una sagace critica delle cattive abitudini dei divi di Hollywood. Kinnear fa coppia – è proprio il caso di dirlo! – con Matt Damon, anche lui nell'inusuale ruolo di attore comico.

C'è post@ per te
È la revisione in chiave contemporanea di un classico di Hollywood, Scrivimi fermo posta del grande Lubitsch con James Stewart e Margaret Sullavan. Nora Ephron li rimpiazza con due stelle del nostro tempo come Tom Hanks e Meg Ryan e attualizzando all'estremo la vicenda: niente più lettere vergate a penna su carta ma computer e posta elettronica, basta vita di negozio tra impiegati ma l'eterna lotta tra la bottega dietro l'angolo (riecheggiando il titolo originale del capolavoro di Lubitsch, The shop around the corner, che diventa il nome della libreria della Ryan) e la grande catena che disumanizza lavoro e rapporti umani. Qui si inserisce la storia di amore via posta elettronica con Hanks, squalo del commercio che soffia la ragazza a Kinnear, intellettualoide sinistrorso pronto a vendersi per vendere qualche copia in più.

Fast Food Nation
Richard Linklater alterna film leggeri (Prima dell'alba, Bad news Bears) ad altri più introspettivi in cui indaga sul nostro destino di uomini di oggi. È accaduto con A scanner darkly in cui il romanzo di Dick è la chiave per entrare in una nuova dimensione, una realtà alterata dall'uso di una nuova sostanza stupefacente che consentì allo scrittore di Chicago di continuare la sua ricerca sulla paranoia fantascientifica. In Fast Food Nation è invece l'industria alimentare ad alterare la realtà e, soprattutto, i cibi che mangiamo e diamo ai nostri figli. Kinnear porta nel film la sua attitudine da uomo semplice, diventerà i nostri occhi e la nostra accusa.

Little Miss Sunshine
Gli Hoover sono una sgangherata famiglia americana. Ogni suo componente è alle prese con il fallimento o con la perdita dei sogni di successo: il capofamiglia cerca un'affermazione editoriale, la bambina il trionfo in un concorso di bellezza, il nonno è stato cacciato dalla casa di cura perchè cocainomane. Il viaggio in pulmino potrebbe essere la redenzione per ciascuno di loro, soprattutto per lo zio che ha tentato il suicidio. Qualche anno fa è stato un caso cinematografico. Little miss sunshine è riuscito a radicarsi così nel profondo dell'immaginario collettivo, che Muccino ha ripreso l'idea del pulmino per l'ultimo spot della Tim. Per Kinnear è stata l'ennesima giusta scelta di una carriera con pochi bassi e molti alti e il definitivo affrancarsi dalla dipendenza dall'amore.

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