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Tutti pazzi per amore: una ventata di amore e gioia!

Una nuova fiction per Rai Uno che mette al centro di tutto la famiglia.
di Alessandra Giannelli

Un percorso accidentato dall'innamoramento all'amore
Emilio Solfrizzi (61 anni) 5 aprile 1963, Bari (Italia) - Ariete. Interpreta Paolo nel film di Riccardo Milani Tutti pazzi per amore.

venerdì 5 dicembre 2008 - Televisione

Un percorso accidentato dall'innamoramento all'amore
Comincerà domenica 7 dicembre la programmazione di Tutti pazzi per amore, della nuova fiction di Rai Uno, che vede schierato un cast, di attori professionisti, eccezionale. Un regalo di Natale per le famiglie, considerata la fitta trama di storie sentimentali, amicali, lavorative che contiene. Max Gusberti, Raifiction, fa la presentazione della serie, ricordando una cosa importante e cioè che, dieci anni fa, alla Rai, si presentava il "mitico" Un medico in famiglia, che un po' ricorda questa nuova produzione, se non altro perché al centro di tutto c'è la famiglia, sebbene con le sue nuove connotazioni. Sono passati dieci anni, il mondo è cambiato e così anche le serie e questa, in particolare, ha dei nuovi elementi: è una commedia scintillante, ci dice; scritta da autori capaci di toccare corde originali, è un prodotto che presenta un grado di complessità e, al tempo stesso, di grande semplicità con una grande innovazione di linguaggio. Ed è bene parlare di amore in questi tempi "calamitosi" prosegue Gusberti: "È un prodotto che racconta il percorso accidentato, ma fatale, che va dall'accensione subitanea dell'innamoramento all'amore. Tutti hanno fame d'amore "all we need is love!"; l'amore è il propellente che moltiplica le energie e raddoppia la vitalità con un pizzico di follia e ti induce, in questa serie, ad oltrepassare la linea di confine con la normalità, ti immette in un'altra dimensione, ti spinge alla ricerca della felicità e quest'ultima è un'impresa difficile! Questo prodotto è scritto in modo eccellente, è diretto da una regia 'in stato di grazia', che guida, con mano fermissima, un gruppo foltissimo di attori, tutti scelti per la loro capacità, in cui spiccano, naturalmente, Stefania Rocca ed Emilio Solfrizzi. Sottolineo la funzione della musica in questo racconto, che avvolge i personaggi, che ne esprime i sentimenti, che li esalta anche quando la piena dei sentimenti trabocca. Un prodotto ricco di sottotesti, di citazioni, di rimandi. Basti pensare al fatto che loro si chiamano Paolo e Laura e ci vengono in mente "Paolo e Francesca" (di dantesca memoria) o la Laura di Petrarca. Un discorso capace di affascinare, quindi, una grande scommessa".

Roberto Milani: un regista in stato di grazia?
R oberto Milani: Intanto, dico che 'in stato di grazia' sono stati gli autori, ma anche la Rai stessa perché, quando mi é stato presentato il progetto, mi sono posto subito alcune questioni. Mi sono chiesto se fosse adatto al pubblico e se c'era la voglia di rischiare, di affrontare un discorso che, per temi e contenuti, era molto diverso perché può essere definito popolare, ma c'è anche il tentativo di scardinare alcuni canoni, cercare elementi di innovazione e, non ultima, la possibilità di lavorare con tanti attori e di concepire una serie che non fosse chiusa negli stessi ambienti. C'era una volontà di fare un prodotto popolare, ma diverso e, insieme, questi elementi possano coesistere.

Stefania, parlaci del tuo personaggio
S tefania Rocca: Ho fatto, anche a teatro, personaggi seri, la novità è che, stavolta, interpreto un personaggio che non avevo mai fatto: solare, positivo, super sognatrice. Laura è una che canta in casa perché ha voglia di vivere la sua gioia, ma non sempre è intonata, anzi ci sono dei momenti in cui è molto stonata.

E tu Emilio, cosa dici?
E milio Solfrizzi: Sono felice 'come una pasqua', le cose che stiamo vedendo sono bellissime e voglio precisare che non è un musical, c'è la storia, parliamo anche, non cantiamo solamente! Queste canzoni, mi piace dirlo, sono una possibilità, un modo espressivo che il regista, gli autori hanno per veicolare dei sentimenti. Questi due personaggi, che si trovano alle prese con l'amore e la loro storia, si raccontano anche attraverso il ballo, anche se scomposto, oppure con il canto, anche se stonato, senza preoccuparsi delle voci ("abbiamo stonato apposta" incalza la Rocca).

Non avete in programma di andare al festival d Sanremo?
E milio Solfrizzi: Non è detto, perché no?.
Stefania Rocca: Stiamo preparando un nuovo pezzo", ironizza.

Carlotta Natoli, ci parli della sua esperienza?
C arlotta Natoli: Tutte le mie uscite musicali sono molto patetiche! C'è stato uno sforzo degli attori, abbiamo lavorato molto bene. Io mi sono abbandonata anche grazie a Neri Marcorè, che mi ha dato man forte ed io lo chiamo 'Beautiful mind' perché contiene, dentro di sé, almeno 155 personalità, anche in modo silenzioso. Ci tengo a dire che queste operazioni funzionano quando si crea una sinergia tra gli attori e noi eravamo veramente tanti. Ci sono due protagonisti, ma intorno ci sono tanti attori sotto una direzione calibrata. Milani è stato abile a gestirci tutti quanti perché abbiamo tutti dei caratteri particolari. Qui c'è una grande varietà di luoghi e non un unico ambiente. È stata un'esperienza importante anche per questa bella integrazione che si é realizzata.

Quale ambiente nasce prima?
I van Cotroneo (sceneggiatore): Nasce, prima di tutto, l'idea di fare una serie sull'amore in tutte le sue forme, che fosse una commedia romantica, brillante, che ci piace vedere anche in altri paesi. L'amore è stato il motore, in questo siamo stati appoggiati dalla Rai e dalla Publispei (produttori); oltre alla musica, per parlare d'amore, ci sono l'immaginazione, i frammenti di film. L'amore fa sognare e permette di vedere tutte le cose in maniera diversa, questa è stata l'idea principale. È una serie ricca per il numero di ambienti e di scene. Ha un numero di scene che é il doppio di qualsiasi altra fiction.

Riccardo Milani, una fiction innovativa, ma qualche modello lo ha tenuto presente?
R iccardo Milani: Sono sempre un po' distaccato, quasi infastidito dalla passione che molti amici hanno per le serie americane, che sono fatte benissimo, però sono le stesse persone che, magari, ti dicono che la televisione non la guardano o vedono solo le cose sul satellite, non ho quei modelli di riferimento lì. Il modello è la mia vita, le persone che conosco, il mio paese, le cose che cerco di raccontare. Mi pare che ci sia, in questo caso, la vita vera.

L'impressione che abbiamo è di un prodotto molto allegro, brillante, ma soprattutto ottimista; questo desiderio di ottimismo è una reazione ai tempi, anche televisivamente parlando, più foschi?
S tefania Rocca: La cosa bella era di riuscire a mantenere un doppio livello tra realtà e sogno e, nel sogno, puoi esagerare, puoi togliere tutti i paletti che metti nella realtà. Il mio personaggio vede il bicchiere sempre pieno e c'era l'esigenza di vivere in modo positivo. Ottimista, ma senza essere smielati. L'amore che esprimevo nella serie derivava dalla gioia che avevo come mamma (la Rocca, durante le riprese, allattava suo figlio), però ringrazio Riccardo e la Publispei di aver potuto lavorare e fare la mamma contemporaneamente perché non è da tutti avere questa fortuna, ma ringrazio anche mio figlio, che é stato sempre buono.
C arlo Bixio, Publispei: La serie è ottimista perché avevamo voglia di farla così, poi è una serie 'innamorata' perché desideravamo parlare di amore.

Vi è mai capitato, nella vita reale, un colpo di fulmine?
S tefania Rocca: Si, mi è capitato, anche più di una volta, io quando mi innamoro, mi innamoro subito! Poi, al cento per cento, vivo intensamente tutto da subito. Io ho anche fatto peggio di Laura, seguendo l'altra persona nei vari spostamenti, prendendo aerei (sono arrivata a Miami!), all'insaputa anche dell'altro!".
E milio Solfrizzi: Non ho mai avuto un colpo di fulmine e non sono neanche mai uscito dalla Puglia!.

Cos'è che proprio ti ha spinta ad accettare questo ruolo?
S tefania Rocca: Innanzitutto, non mi sono mai sentita corteggiata così da un regista, Riccardo, in questo, è stato fantastico. Quando mi hanno fatto leggere la sceneggiatura, mi divertivo molto a pensare al fatto di raccontare realtà e sogno; stando in questo periodo positivo, la maternità, non avevo voglia di scendere in drammi e ho preso al volo questa possibilità: un personaggio nuovo che mi dava la possibilità di rimettermi in gioco.
Anche io -aggiunge Emilio Solfrizzi- sono stato molto corteggiato da Riccardo, ma quello era un motivo per rifiutare la serie!.

Progetti per il futuro?
S tefania Rocca: Io non ne ho, sto facendo la mamma a tempo pieno!".
E milio Solfrizzi; Sto lavorando ad un altro progetto per Rai Due, Crimini, e sto girando un film che si chiama La doppia vita di Natalie Bloom per la regia di Anna Negri.

Si tratta di una storia originale?
M ax Gusberti: Si, è originale. È un format italiano e ci auguriamo sia molto richiesto all'estero. Diciamo che abbiamo fatto vedere il trailer e un grande distributore internazionale lo vuole.

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