Advertisement
Intervista a Cecilia Dazzi, protagonista di Amiche mie

Un'esclusiva chiacchierata con la frizzante attrice romana.
di Alessandra Giannelli

Cecilia sono io!
Cecilia Dazzi (54 anni) 17 ottobre 1969, Roma (Italia) - Bilancia.

mercoledì 19 novembre 2008 - Televisione

Eclettica e versatile sono i primi due aggettivi che ti vengono in mente quando hai a che fare con Cecilia Dazzi: attrice di vastissima esperienza, conosciuta da anni dal grande pubblico, si è cimentata in ogni contesto, anche musicale. Spiritosa, intelligente, attualmente molto presente in televisione, sia ne La squadra che nella nuova, e spumeggiante, fiction di Canale 5, Amiche mie. Ci racconta dei suoi sentimenti, con piacevole ironia, e della serie, da non paragonare assolutamente alla amiche, disperate, oltreoceano! Cecilia è questo e...molto di più!

Quando ti hanno offerto la parte di Grazia, in Amiche mie, qual è stata la tua reazione?
Ho fatto un provino, interpretando alcune scene, quella del confronto con il marito mi è piaciuta molto; ho sentito che era scritta bene. Grazia, come personaggio, aveva delle cose ragionevoli, cercava di capire perché le cose non andavano, non era volgare né aggressiva o rabbiosa, aveva un modo di pensare che mi piaceva, una certa ragionevolezza. Per come è scritto, è un personaggio che "ha grazia", pensa prima di parlare...non è come me (ride!). Grazia è una che non sovrasta le altre, è una che è in ascolto, che è complice quando può, è un riferimento, non è sbilanciata. Non è una sognatrice, ma, essendo una pura, non è maliziosa.

Grazia, moglie e madre felicissima, scopre che il marito la tradisce: qual è la sua reazione e cosa comporterà questo nel personaggio di Grazia?
La cambierà, perché quando ti arriva una botta come questa, prima devi capire che cosa è successo, poi elaborare una confusione, va tutto resettato nell'ordine dei valori. Chiaramente, lei crolla in una depressione perché, comunque, nel cratere ci cadi, però ha anche una missione, avendo due figli, non può restare lì e poi le amiche la soccorrono, la stimolano e la spronano ad uscire. Il pericolo, quando ci sono delle scoperte del genere, è di pensare che uno non ce la possa fare perché ha impostato la vita in un certo modo, poi ti viene in aiuto lo stimolo dei figli, delle amiche e del lavoro, dove ci sono delle scadenze e non si può dire che si sta male, ma che bisogna farcela!

Quanto c'è di Grazia in Cecilia?
C'è tutto il mio corpo e parte della mia mente, nel senso che per me è stato uno stimolo riuscire a presentare un personaggio equilibrato perché, come indole, io sono abbastanza artistica e, nella mia creatività, si può leggere una certa "ecletticità", anche se poi molti possono dire che una è squilibrata! A me Grazia ha dato la possibilità di raccontare la parte più ferma di me, quella che, di solito, in un film non esce. Mi dicono sempre che sono simpatica, che sdrammatizzo. Anche, rispondo io, ma poi ogni personaggio ti offre un tot di colori da rappresentare e Grazia ha una purezza e una fermezza che mi è piaciuto molto mettere in scena. E' una che cerca di ragionare, che nei fatti non può chiudere così una relazione con un uomo con cui ha fatto due figli, che ha amato.

Tu avresti reagito come lei di fronte a un tradimento?
La reazione di Grazia è ammirabile perché cerca di capire se, come moglie, non ha dato qualcosa a questo uomo, capisce che qualcosa non funzionava. Io, non avendo figli, sarei stata meno matura probabilmente, ma più rancorosa, più umiliata. Quando ci sono dei figli, però, devi pescare nelle risorse più "bibliche" e cercare di capire con più calma.

Quanto, secondo te, la serie Amiche mie rispecchia l'attuale modo di vivere delle donne?
E' molto attuale perché, in ognuna di noi, c'è grande possibilità di immedesimazione, direi in tutte e quattro. Ma anche in nessuna delle quattro, è da guardare solo per meravigliarsi di che razza di realtà vivono. Guardandole, ho riconosciuto alcune mie amiche. Poi, quando si crea un quartetto, esso è sempre funzionale al miglioramento della vita di tutte noi, ci facciamo forza anche quando siamo disperate. Marta (Luisa Ranieri), quando Francesca (Elena Sofia Ricci) le dice che Anna (Margherita Buy) è più depressa di lei, risponde che le fa bene frequentare qualcuno che sta peggio.

Amiche mie, spesso, viene paragonato alle quattro amiche di Sex and the city, è vero secondo te?
No, non dirlo! Non siamo neanche le casalinghe disperate! No, a me vengono in mente tante altre citazioni. Per l'inizio della serie, penso a Pane e tulipani, ma anche a Matrimoni della Comencini, dove c'è questa donna che non prende il treno. Ma, pensando a mio figlio, anche a Little Miss Sunshine perché lui non vuole parlare, ma scrive. Certo è troppo semplice associare una cosa che non conosci ad una che già conosci, però sarebbe da pazzi cercare di fare una cosa come quella americana. Sex and the city ha un agio economico che, per adesso, noi ce lo sogniamo. Il nostro è un prodotto di qualità.

Come è stato lavorare accanto a Margherita Buy, Luisa Ranieri ed Elena Sofia Ricci?
Prima, però, vorrei dirti quale è stato il rapporto con quello che è mio marito nella serie: Stefano Pesce. E' un grande professionista, meticoloso, matematico; c'è stato un confronto con lui continuo, un braccio di ferro molto interessante. Ha fatto un personaggio molto intenso, non è la macchietta del marito che tradisce. Per me fare le scene con lui è stato stimolante e veritiero. Con le altre, si uniscono un po' le cose, a cavallo tra il personaggio e la persona, per cui ognuna di loro rappresenta un personaggio che l'attrice, con le sue idee, arricchisce.

Da I ragazzi del muretto ad Amiche mie, quante cose sono cambiate nella tua vita sia professionale sia personale?
Fare I ragazzi del muretto è stato come fare il servizio militare, è comunque una pietra miliare della mia carriera, è stato fondamentale: due anni di lavoro così, a quell'età, ti formano tantissimo. C'è stata molta interazione, eravamo in dodici. Quello è stato l'affaccio nel mondo del lavoro, poi ci sono state tante altre cose, fino ad oggi, come ne La squadra, ma anche una serie di film che sono state anche grandi soddisfazioni, da un punto di vista più artistico, anche se devo dire che in una serie ci vuole un'attenzione artigianale quotidiana, ci vuole grande pazienza. Sono cresciuta, di lavoro in lavoro. Se poi il lavoro ti piace, cresci tutti i giorni, ti stimola a capire tante cose. Che sia cinema o televisione, basta che sia fatto con passione! Mi fanno ridere quegli attori che dicono di non aver voglia di lavorare o di non voler fare una certa scena (lo dice con tono melodrammatico)... ma dai, a me fanno ridere, sono come gli impiegati svogliati e poi, magari, vai alla posta e trovi uno che, mentre fa il suo lavoro, ti augura "buona giornata" e tu pensi che è vero, è una buona giornata. Ogni lavoro, secondo me, andrebbe affrontato con zelo non faticoso, ma con serietà ed allegria.

So che sei l'autrice di "Capelli", una canzone interpretata da Niccolò Fabi; a quando un altro brano?
Si, ma anche, insieme a lui e a Riccardo Sinigallia, di "Lasciarsi un giorno a Roma". E' una cosa che nasce così, è stata una bella collaborazione. Ogni tanto vado a delle serate in cui suonano, ci si diverte e nascono, magari, delle collaborazioni. Forse, a breve, ci sarà una collaborazione nel disco di una cantante e dovrebbe essere molto piacevole, ma non ti posso dire chi è se non che è una cantante brava. Magari una canzone che hai fatto anni fa per un giovane cantante, te la puoi trovare nel disco di un altro artista a cui non avresti mai ambito. Sono come dei semini che metti nella terra. Ho preso a Ponza i semini della "Bella di notte" e li ho messi in un vaso: d'inverno non dà segni di vita, ma d'estate rifiorisce.

Quali sono, in generale, le cose che apprezzi e quelle che detesti?
Detesto l'alitosi, la scorrettezza e la faciloneria. Apprezzo la costanza sorridente, la frutta, la verdura e la carne fresche e il sole mentre piove. Preferisco anche le piante in vaso ai fiori recisi!

E, nell'amicizia, cosa ti piace e cosa no?
Per esempio, come succede nella serie, mi piace che una mia amica sia amica di tutti e non, per forza, solo la mia! Come nella serie, Marta porta Anna nel nostro gruppo e noi due amiche, prima la guardiamo e poi, essendo amica sua, è la benvenuta e non con morbosità. Un'amica si può condividere. Se la tua amica, che tu hai valutato e scelto, percepisce un'altra persona come bella, significa che ha visto qualcosa che, magari, tu non hai notato. Le nuove amicizie sono nuovi affluenti. Non sopporto, invece, la tirchieria che, già di suo detesto, poi, portata nell'amicizia, sbilancia il rapporto.

Quale è stata, fino ad oggi, la tua più bella esperienza lavorativa e quale quella che ti piacerebbe realizzare?
La più bella, la più baciata dalla grazia è stata Emma sono io di Francesco Falaschi. Quella che vorrei fare...è sempre stato così sorprendente il futuro che...non ti so dire, sono molto curiosa di vedere cosa mi proporrà il futuro perché riesce sempre a sorprendermi. Anche Amiche mie è stata una sorpresa.

In questo momento stai lavorando?
Si, sono sul set di un film di due registi esordienti che vengono dal Centro sperimentale, Roberto Mascia e Alessandro Capitani. E' un film delizioso, anche surreale: si parla di una pillola per sognare l'uomo ideale. Si intitola Fuori programma ed è prodotto da Rai Cinema.

Ci sarà un seguito di Amiche mie?
Non lo so, sono curiosa di vedere come Miniero e Genovese (i registi della fiction) si sono trovati e cosa vorranno fare in futuro. Vedremo se gli ascolti andranno bene e se alla gente piacerà.

Un sogno nel cassetto di Cecilia?
Suonare bene l'arpa, senza averla mai studiata!

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati