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La fidanzata di papà e il presidente

Esce in seicento copie La fidanzata di papà, il cinepanettone di Boldi che anticipa il Natale, l'avversario De Sica e la presidenza di Obama.
di Marzia Gandolfi

Italiani uniti d'America
Massimo Boldi (78 anni) 23 luglio 1945, Luino (Italia) - Leone. Interpreta Massimo Bondi nel film di Enrico Oldoini La fidanzata di papà.

mercoledì 12 novembre 2008 - Incontri

Italiani uniti d'America
Presidente da una settimana e incarnazione afroamericana del nuovo sogno americano, Barack Obama è finito nel cinepanettone anticipato di Enrico Oldoini. In una one night stand di venti anni prima, fuori campo, fuori gusto e fuori misura, il neoeletto avrebbe addirittura ingravidato l'Angela di Simona Ventura. La notte galeotta ha concepito una figlia bianca (Martina Pinto) che accoppiata a un uomo di pelle chiara (Davide Silvestri) partorisce a Miami un pargolo nero. Questa la storia. Questo il mostro prenatal e prematuro in uscita il prossimo 14 novembre, per non avere la concorrenza di De Sica & De Laurentiis o per prenderne le distanze. La battaglia degli incassi anche quest'anno si combatte sui media (De Sica a "Porta a Porta", Boldi a "Quelli che il calcio") prima ancora che i film escano in sala. Perché l'identità della Fidanzata di papà e di Natale a Rio è un fatto di comunicazione prima che di verifica, un tentativo di accaparrarsi il pubblico delle famiglie. Anche quest'anno si stigmatizza la volgarità, non si dicono le parolacce, si ricorre all'ambientazione esotica, ai dialetti, alle bellone, ai comici di Zelig e a quelli di Colorado, a Enzo Salvi che cucina "patate" e a Biagio Izzo che si traveste (di nuovo), a Boldi che si mette a nudo e alla Ventura che cerca senza trovarlo il suo x factor. Le vacanze a Miami si consumeranno in cento minuti, con sollievo di tutti. Mr. President compreso.

Sposi alle Bahamas e fidanzati a Miami
M assimo Boldi: Dopo il successo ottenuto l'anno scorso con Matrimonio alle Bahamas, parliamo di dodici milioni di incasso, non potevamo esimerci dal ripetere l'esperienza. L'idea del film nasce da una storia personale che ho voluto condividere con Enrico Oldoini e che lui ha successivamente sviluppato in un copione scritto a quattro mani con Paolo Costella. Sono passati quindici anni dall'ultima volta che io ed Enrico abbiamo lavorato insieme ma ci siamo subito compresi, trovando il modo di far coincidere i nostri diversi punti di vista sulla commedia. Al centro del film c'è una giovane coppia di bianchi che darà alla luce un bambino di pelle nera, gettando la loro vita e quella dei loro familiari nel più completo scompiglio. Il tutto ambientato davanti al mare cristallino di Miami, meta del divertimento degli italiani.

Come un cartone animato
M assimo Boldi: Olè e Matrimonio alle Bahamas hanno confermato il mio gradimento come comico, consolidato soprattutto tra i bambini e un pubblico di giovanissimi. Sperò perciò di ottenere lo stesso risultato con La fidanzata di papà. Io stesso sono sorpreso dal mio successo, mi sento come un cartone animato, non invecchio e non ho sesso, sono diventato un'icona senza età anche se fuori dal set gli anni passano eccome. Le ragioni possono essere tante ma credo che la più probabile sia quella di avere "divorziato" dalle commedie vacanziere, dovevo voltare pagina, ero stufo di interpretare sempre lo stesso personaggio dentro film che parlavano di Natale e di vacanze.

Happy Birthay, Mr. President
E nrico Oldoini: Credevo davvero di aver archiviato il mio passato di commedie natalizie e prenatalizie e invece un giorno mi telefona Massimo Boldi che mi propone una storia e mi invita a tornare a lavorare insieme. Come resistere? Ho accettato con grande entusiasmo e mi sono immediatamente messo a scrivere una classica commedia degli equivoci aggiornata all'attuale panorama politico e culturale. Il nome di Obama non viene mai fatto nel film ma è ovvio che si tratta di lui. Quando abbiamo scritto e poi girato il film non potevamo ancora sapere se avrebbe vinto le presidenziali, così abbiamo preferito omettere il suo nome e limitarci ad alludere. Abbiamo comunque girato una scena in cui Simona, parlando al telefono con Obama, gli canta "Happy Birthday", proprio come Marilyn Monroe fece per John Fitzgerald Kennedy, poi però l'abbiamo tagliata in post-produzione. Sono molto soddisfatto del risultato e degli attori che mi hanno accompagnato in questa avventura. La mia ambizione più grande è quella di far ridere lo spettatore, spero di esserci riuscito.

Non sarà un (av)Ventura
S imona Ventura: Non è la prima volta che accetto di fare cinema e probabilmente non sarà nemmeno l'ultima, compatibilmente con i miei tanti impegni televisivi. Avevo già recitato nella commedia Fratelli coltelli di Maurizio Ponzi come avevo già lavorato con Massimo Boldi, presentando in prima serata un'edizione di Zelig, Facciamo cabaret. Al momento di accettare l'offerta di Massimo confesso di avere avuto qualche perplessità, il copione mi piaceva ma temevo di non sapermi muovere con disinvoltura nel mondo del cinema. Mi hanno aiutata Boldi e Oldoini a superare l'empasse: abbiamo letto il copione e abbiamo lavorato in sottrazione ed è così che è nata Angela, il mio personaggio misurato e lontano da quella che sono in televisione. Lavorare con Massimo è stato entusiasmante, lo considero una maschera comica incomparabile e chissà, se il film andasse bene al botteghino, potremmo sempre pensare di formare in futuro una nuova coppia comica.

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