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Frontiers: laddove finisce l'umanità inizia la paura

Al suo esordio in lungo Xavier Gens realizza un horror (politico) sulla scia di Non aprite quella porta.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Gli esordi di un regista horror
Karina Testa (42 anni) 5 agosto 1981, Cannes (Francia) - Leone. Interpreta Yasmine nel film di Xavier Gens Frontiers.

venerdì 7 novembre 2008 - Incontri

Gli esordi di un regista horror
Prima di esordire dietro la macchina da presa Xavier Gens realizza in maniera amatoriale piccoli film casalinghi sugli zombie e sui vampiri. In seguito coglie al volo l'occasione di lavorare dietro le quinte di Maximum Risk e Double Team come assistente apprendista. "Il che voleva dire chiudere qualche porta e preparare il caffè" ha raccontato. "Tuttavia ho avuto la possibilità di guardare altri registi al lavoro. I miei primi passi come regista sono stati in ambito pubblicitario e la svolta è arrivata con il cortometraggio Au petit matin che ha vinto al Cognac Film Festival ed è stato selezionato al festival di Venezia (all'interno di Corto Cortissimo, Ndr)". Da quel momento Gens inizia a lavorare su Frontiers partendo da un'idea che lo ha folgorato nel 2002 quando, in occasione delle elezioni generali francesi, l'estrema destra otteneva risultati inconcepibili. "Mi sono reso conto della gravità della situazione, a dire il vero ero molto preoccupato così ho cercato di trasferire la mia inquietudine in questo film. Ho pensato che il modo migliore fosse quello di creare una metafora di questa angoscia utilizzando un gruppo di ragazzi, simbolo dei giovani di oggi, sempre in fuga. Ma mentre cercano di sfuggire al nuovo regime, cadono nella trappola di un'ideologia assai più incerta".

L'inizio di una grande passione per il brivido
Xavier Gens: Sono da sempre un grandissimo fan dei film di genere. Quando ero piccolo mia madre mi permise di vedere L'esorcista con lei perché aveva paura di vederlo da sola. Anch'io ero terrorizzato, considerato che avevo appena sei anni. Ma il primo film che mi ha spaventato a morte è stato Lo squalo ed è anche il film che mi ha anche fatto decidere di voler diventare un regista. Poi nella lista dei preferiti metterei Non aprite quella porta, Conan il barbaro, Mad Max, La casa, La cosa, Fuori di testa, Splatters - Gli schizzacervelli, Sotto shock e Nightmare - Dal profondo della notte.

La (troppa) violenza e i problemi di censura
All'inizio delle riprese abbiamo avuto un bel po' di problemi a causa delle scene truculente. Nel momento in cui Luc Besson è saltato a bordo del progetto ci siamo sentiti liberi di fare il film che volevamo. In pratica, seguendo il suo consiglio, abbiamo tagliato la sequenza che vedeva la famiglia cucinare per i giovani ospiti dell'ostello. Visualmente ho potuto fare quello che volevo. Ho utilizzato la macchina a spalla per ottenere l'effetto "shutter", una tecnica che ricrea una sorta di luce medievale, e dare così l'idea di una storia fuori dal tempo. Una volta visto il risultato finale Luc mi ha chiesto di dirigere Hitman e gliene sono davvero grato.

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