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5x1: Bond girl si nasce

Dalla Andress alla Kurylenko, storia di un ruolo solo apparentemente secondario.
di Stefano Cocci

Il ruolo fondamentale della Bond girl
Olga Kurylenko (Olga Konstantinovna Kurylenko) (44 anni) 14 novembre 1979, Berdyansk (Ucraina) - Scorpione. Interpreta Camille nel film di Marc Forster Quantum of Solace.

martedì 4 novembre 2008 - Celebrities

Il ruolo fondamentale della Bond girl
Come un calendario per le nostre veline, essere una Bond girl è diventata una tappa fondamentale per la carriera di un'attrice o aspirante tale. È quanto di più vicino si possa considerare un rito iniziatico cinematografico: essere la bella (o la cattiva) al fianco del Bond di turno garantisce una visibilità globale che va al di là del valore intrinseco del film. In effetti, la saga dell'agente segreto inglese vive di feticci di genere unici e, per questo motivo, di inestimabile valore: il cocktail, l'auto, l'orologio, i "trucchetti" hi-tech per beffare gli avversari. In tutto questo bailamme di tecnologia e oggetti di culto, il fascino femminile della Bond girl ha un ruolo centrale: è il necessario accessorio del'automobile, sorseggia un drink in sua compagnia, spesso è vittima dei giochini tecnologici di James se non di quelli amorosi.
Dal 1962, l'anno della comparsa di Ursula Andress in bikini in Agente 007 – Licenza di uccidere, in tante si sono succedute sul trono di Bond girl: bionde, rosse, brune, nere, orientali, tutte hanno regalato qualcosa di sé ma tutte sono debitrici di quella prima apparizione su questa spiaggia cinematografica. Mentre il recente passato ancora ricorda il fascino di Sophie Marceau che 33enne e reduce dai successi con Antonioni e Mel Gibson cedeva al fascino dell'agente segreto al servizio di Sua Maestà, la contemporaneità parla la bellissima lingua ucraina di Olga Kurylenko – modella nata e cresciuta nell'ex repubblica sovietica ma affermatisi proprio in Francia – che affianca Daniel Craig in Quantum of Solace.

Ursula Andress, Agente 007 – Licenza di uccidere
Il mondo non è stato più lo stesso, dopo. Lo si può dire del bikini, il celebre costume che prese il nome dagli atolli in cui fu sperimentata la bomba atomica e lo si è detto di Agente 007 – Licenza di uccidere, il primo film della saga di James Bond. Il motivo è molto semplice: non fu solo merito dell'adrenalinico miscuglio di spionaggio e azione, mistero e temi contemporanei ad affascinare il pubblico di allora. Gran parte del merito fu di Ursula Andress e del succinto costume con cui apparve su una spiaggia. Da quel momento il mondo e il cinema non furono più gli stessi. Si capì che un'immagine – e che immagine! – può rimanere scolpita più e meglio di 100 parole. In effetti, è proprio questa l'essenza della settima arte e Ursula Andress e James Bond lo capirono prima degli altri.

Shirley Eaton, Agente 007 – Missione Goldfinger
Se dalla metà degli anni '60 fino a poco tempo fa il genere umano credeva che si potesse uccidere una persona dipingendo completamente il suo corpo, la responsabilità è di questo film. La scena in cui la Bond girl Shirley Eaton è uccisa dal cattivo di turno ricoprendola interamente con vernice color oro ha talmente influenzato il senso comune da costruirci sopra un'assoluta menzogna. Tanto erano convinti, all'epoca, della veridicità di questa convinzione, che le riprese della scena in questione furono seguite da un'equipe medica e il corpo dell'attrice non fu dipinto completamente, nella credenza che fosse necessario lasciare almeno una parte del corpo libera di "respirare" per prevenire la morte. Oggi sappiamo che non è così e finché naso e/o bocca sono liberi di respirare non potrà mai intervenire il soffocamento epidermico. Ma, tant'è, ancora una volta la magia del cinema e il fascino di una bella donna mezza nuda l'hanno avuta vinta sulle ragioni della logica e della scienza.

Jill St. John, Agente 007 – Una cascata di diamanti
Altro giro, altra corsa, nuova Bond girl. Stavolta è la rossa Jill St. John a catturare l'attenzione. Fino ad allora era assunta agli onori delle cronache per essere stata scelta quale testimonial della Coppertone. La bella attrice fu originariamente scritturata per il ruolo di Plenty O'Toole, per quello di Tiffany Case furono prese in considerazione Raquel Welch, Jane Fonda e Faye Dunaway. Però, durante le prime prove di sceneggiatura, Jill impressionò talmente tanto il regista Guy Hamilton da meritarsi la promozione sul campo: addio a tutte queste belle donne e la parte è della St John. Lei resta il più classico caso di Bond girl: bella e travolgente ma una esperienza unica. Da allora la sua carriera precipitò e, lentamente, finì nel dimenticatoio.

Michelle Yeoh, 007 – Il domani non muore mai
Con il passare del tempo i film di James Bond sono sempre meno indimenticabili. La concorrenza aumenta e in molti hanno capito il sistema sicuro per far correre la gente al botteghino: avventura, motori, trucchi tecnologici, nemici misteriosi e tante belle donne. Dagli anni Novanta la qualità e quantità delle femmine a disposizione dell'agente segreto e di Sua Maestà aumenta proporzionalmente con la necessità di attirare pubblico. Così in questo 007 – impersonato per l'occasione da un altro bello, Pierce Brosnan – le Bond girl sulla scena sono svariate. C'è la futura "casalinga disperata" Teri Hatcher e, per conquistare il mercato orientale, la bella e brava Michelle Yeoh, diventata famosa per i film di arti marziali e la sua partecipazione a La tigre e il dragone. Anche questo con gli occhi a mandorla è un passaggio epocale per la spia più famosa del mondo.

Halle Berry, 007 - La morte può attendere
Probabilmente era l'ingrediente che mancava alla storia di 007: un premio Oscar sexy, affascinante e di colore. Halle Berry sbarca nel pianeta Agente speciale nel 2002, dopo aver vinto la prestigiosa statuetta con Monster's ball – in cui stupì il mondo, oltre che per la sua bravura indiscutibile, anche per una torrida scena di sesso disperato con Billy Bob Thornton – e soprattutto deliziato il mondo con il suo primo topless in Codice: Swordfish, pellicola che è ricordata solo per questo effetto speciale. In onore alla storia di 007 e a 40 anni esatti da Ursula Andress, la Berry ripete la famosa scena del bikini e l'avvenimento è sconvolgente come la prima volta.

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