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Chiara Francini, bella e divertente!

Intervista a Chiara Francini, interprete di Un altro pianeta.
di Alessandra Giannelli

Sta nascendo una stella
Chiara Francini (44 anni) 20 dicembre 1979, Firenze (Italia) - Sagittario. Interpreta Stella nel film di Stefano Tummolini Un altro pianeta.

lunedì 3 novembre 2008 - Incontri

Sta nascendo una stella
Fiorentina di nascita, vive e lavora a Roma, città che l'ha portata alla ribalta. Interprete di numerose fiction, ma anche di programmi televisivi (Marco Giusti l'ha voluta in Stracult e BlaBlaBla), ha già una nutrita esperienza teatrale ("Faccia da comico", all'Ambra Jovinelli, con la direzione artistica di Serena Dandini) ed è molto richiesta anche al cinema (Miracolo a Sant'Anna, Il mattino ha l'oro in bocca, Una moglie bellissima, Fortezza Bastiani). Attrice con una laurea in Ermeneutica, spigliata e spiritosa, desiderosa di far ridere pur essendo bella. Nel film di Stefano Tummolini, Un altro pianeta, interpreta Stella... e chissà che non ne stia nascendo una!

Tra pochi giorni uscirà Un altro pianeta, ci parli di questo film
È il film rivelazione dell'ultimo festival di Venezia perché è stato girato con 900 euro e solo successivamente, con la post-produzione, è stato riversato, visto che era girato in HD, su pellicola; migliorie ci sono state a livello di fotografia e di suono e, comunque, ha destato la curiosità perché era stato fatto non a basso, ma a bassissimo budget. È un film di cui io sono particolarmente orgogliosa e, forse, è la prima volta che parlo con questo entusiasmo di un film a cui ho preso parte. A Venezia l'ho visto per la prima volta e mi sono davvero emozionata, non ricordavo neanche che avesse così tante sfumature perché è un film in cui si ride molto, in virtù anche del mio personaggio, ma, allo stesso tempo, ha delle venature piene di grazia perché va a toccare degli argomenti delicati e lo fa con un bel tocco.
Non è un film, come si è detto spesso, a tematiche omosessuali, ma parla di alcuni esseri umani che si incontrano, appunto, come se fossero pianeti e l'incontro dà vita a diverse storie e dinamiche e, alla fine della giornata (il film si svolge in una giornata), ognuno di questi pianeti è diverso, grazie all'incontro con gli altri elementi del puzzle.
Come è andato a Venezia?
Benissimo, non ce l'aspettavamo, abbiamo avuto delle ottime critiche da parte della stampa e, soprattutto, del pubblico, che era assolutamente variegato: c'erano ragazzi giovani, ma anche signore di una certa età. Ci prendevano per mano e ci chiedevano quando sarebbe uscito perché il film era davvero bello. Pubblico e critica, insomma, erano concordi.
Perché si era pensato di censurarlo?
Non lo so neanche io, non si vede nulla! Inizialmente, nel raccontarlo, si parlava di questa scena iniziale di sesso, ma è giocato tutto su un primo piano, non si vede niente. Forse per questo malinteso.

Qual è il ruolo di Stella, in questa giornata?
Lei è la più giovane del gruppo ed è veramente divertente, credo anche involontariamente. È il collante, è colei che organizza e che, nel film, dà vita alla scena in cui si parla di pianeti...dei diversi pianeti che compongono il cosmo. È una ragazza giovane e che, come tutti i personaggi, ha un lutto da superare che, nell'arco del film, troverà un epilogo particolare. Nonostante, quindi, questa esuberanza, sia caratteriale che fisica, ha questo dolore che si porta dentro e che non esterna, come succede in una tipologia di ragazzi di oggi. Fa la battuta e può apparire superficiale, ma, al contrario, ha una maschera.
Qual è il messaggio che Tummolini intende dare con il suo film?
Credo che abbia fotografato, in maniera bella e sincera, quella che è la vita: non ci si incontra, necessariamente, per via di una particolare sessualità, ma a seconda delle circostanze, dei momenti e di quello che una persona desidera. Tutto il film è un incontro non tra uomini e donne, ma tra esseri umani.

Parliamo di te, è un bel momento, vero?
Si perché ho avuto la fortuna di partecipare a produzioni molto diverse tra di loro, a partire dal film con Leonardo Pieraccioni: un film divertente, che sapevo sarebbe stato visto da molte persone; poi il film di Spike Lee, una produzione mastodontica. Poi c'è stato Tummolini, un progetto cui ho aderito perché mi piacevano molto personaggio e sceneggiatura. Quando si fanno le cose di qualità, alla fine il risultato è positivo. Ho toccato diverse realtà al cinema. Poi... non ho ancora firmato, ma spero di lavorare un po' all'estero. Il prossimo mese dovrei andare in Francia, spero di ampliare i miei orizzonti.
Tu, come attrice, come ti definiresti: sexy, comica, drammatica?
Sono un'attrice a 360°, mi piacerebbe spaziare dal drammatico al comico e, sicuramente, quelle che sono le corde in cui mi sento a mio agio sono i ruoli brillanti e mi piacerebbe che ci fossero di più, in Italia, attrici brillanti e non necessariamente brutte. Insomma, essere simpatiche, essere spiritose e buffe senza per forza essere brutte! Un'attrice può, infatti, essere simpatica, ironica, avere la battuta pronta ed essere carina. Non credo che la risata, soprattutto per quanto riguarda una donna, possa essere strappata solo per l'aspetto fisico o perché ci si prende in giro, ma può e deve scaturire anche da un'attrice che, oltre ad essere divertente, sia anche bella.
Ci dici come prepari i personaggi che interpreti?
Leggo il copione e poi ne parlo con il regista. Anche Stefano Tummolini mi ha dato la possibilità di "colorare" il personaggio secondo le mie tinte. Sicuramente, si tratta di un personaggio divertente, come sono anch'io, però gli ho voluto dare un'aria un po' infantile, un po' "da Marilyn". Per esempio, io non vado al mare, non mi metto in costume da bagno, però lì mi ci sono messa e, nel camminare, nel renderla gioiosamente un po' attraente, ho dovuto fare un bel lavoro, sapendo come sono fatta.

C'è un'attrice cui ti ispiri, quando reciti?
A me piace molto Monica Vitti, è meravigliosa. Ultimamente ho rivisto Polvere di stelle, che bello! Ha lavorato con i più grandi. Sapeva fare il dramma, ma anche la commedia. Che donna!
Se dovessi scegliere tra televisione, teatro e cinema, quale preferiresti?
Mi accosterei a tutti e tre i generi, cinema, teatro, televisione purché si tratti di cose giuste: una mini-fiction oppure un programma in cui potrei dare libero sfogo al mio estro.
Cosa pensi di chi dice che una "brava attrice" fa solo film al cinema?
Ogni cosa, secondo me, la si può fare con rigore. Dipende dalla sceneggiatura, ma non dobbiamo essere snob. Io mi sono fatta dal nulla e, quindi, credo che siamo noi attrici a mettere dignità in quello che facciamo. Sei un'attrice brava o sei una cagna, si vedrà in ogni ambito. Certo, è anche vero che, sei hai la fortuna di lavorare con registi molto bravi, puoi crescere professionalmente.

Ci parli un po' di te...a parte recitare, cosa ti piace fare? Quali sono i tuoi interessi?
Lo so che è una frase retorica, ma sono una ragazza molto semplice, nel senso che non ho desideri pazzeschi. Mi piace moltissimo leggere, sono laureata in Ermeneutica e ho passato la mia vita a studiare. Non leggo solo Gadda o Dostoevskij, ma avere un libro in mano mi rilassa: sottolineo le frasi e ogni tanto le rileggo e, magari, mi esaltano, mi fanno ritornare in mente il mood del libro. Vado molto al cinema, vado a teatro, mi piace parecchio mangiare. Non ho vizi: non fumo, non bevo, ma sono una buongustaia. Non faccio molta vita mondana, almeno che non ne sia costretta, ma preferisco uscire con le mie amiche e con le persone con cui ho una certa sinergia. Amo molto gli animali, i miei gatti.
Sei innamorata solo dei tuoi gatti?
Sono fidanzata con un ragazzo "normale", nel senso che non c'entra niente con questo mondo; non ho mai avuto rapporti con imprenditori, produttori, attori, i miei fidanzati sono sempre stati speciali, ma normali. Non ho scheletri nell'armadio!
Un film che avresti voluto fare e uno che ti piacerebbe fare
Il mio preferito è Via col vento che, appunto, mi sarebbe piaciuto fare. Sarei stata adatta per Il favoloso mondo di Amélie, mi ci vedo molto in questa tipologia un po' naf. Che mi piacerebbe fare?... Un bel film in cui riscatto le donne carine, che possano far anche ridere. Mi piacerebbe un ruolo brillante.
Pensi ad un regista in particolare con cui vorresti lavorare?
Con Ozon, Virzì, ma anche Tornatore, Pompucci e poi Inarritu, ma anche con il regista de La rosa bianca, Marc Rothemund.
Da piccola cosa avresti voluto fare "da grande"?
O la missionaria o l'attrice, in tutte e due i sensi ci si dà, parlo per metafora!

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