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5x1: Tutti pazzi per Bardem

Vicky Cristina Barcelona conferma lo status di sex symbol dell'attore spagnolo.
di Stefano Cocci

Scoperto da Bigas Luna
Javier Bardem (Javier Encinas Bardem) (55 anni) 1 marzo 1969, Las Palmas de Gran Canaria (Spagna) - Pesci. Interpreta José Antonio nel film di Woody Allen Vicky Cristina Barcelona.

giovedì 23 ottobre 2008 - Celebrities

Scoperto da Bigas Luna
A capirne il talento è stato per primo Bigas Luna che prese un giovane attore proveniente da una famiglia di cineasti e lo "usò" nei suoi film "erotico - culinari". Così Javier Bardem compare in Prosciutto Prosciutto e da allora in altri film del regista spagnolo che posero subito l'attenzione sul prestante e caliente attore. Ci è voluto Almodovar per cavar fuori il talento da Bardem e da allora (Tacchi a Spillo è del 1991 e Carne Tremula del 1997) lo spagnolo non si è più fermato. Non solo la carriera. Anche fuori dal set – sebbene Bardem difenda la sua privacy con le unghie e con i denti – hanno cominciato a trapelare voci su flirt più o meno importanti, l'ultimo con Penelope Cruz, sua partner nel bello e sorprendente Vicky Cristina Barcelona.
Ma Bardem non è solo un attore di talento, affascinante e bravo. A quanto è lecito sapere da notizie dei soliti ben informati, è anche potente: il suo beneplacito è ormai un timbro di qualità e soprattutto una garanzia per l'andamento a buon fine del progetto produttivo, garantendo la trasformazione di un soggetto o una sceneggiatura in un film.

Prima che sia notte
Julian Schnabel tira fuori il meglio dal fisico possente e lo sguardo mediterraneo e intenso di Bardem. Con il ritratto del poeta cubano omosessuale Reinaldo Arenas, il regista newyorkese tornò ad analizzare un'artista, dopo Basquiat, e per primo comprese appieno le potenzialità di Bardem che vinse la Coppa Volpi a Venezia e fu il primo attore spagnolo ad ottenere una nomination all'Oscar. Bel record, che lui stesso ha battuto nel 2008 diventando il primo spagnolo a guadagnarsi l'ambito premio con l'Anton Chigurh di Non è un paese per vecchi.

Mare dentro
Sebbene Bardem sia in grado di infondere grande forza e vitalità a qualsiasi personaggio debba vestire, Amenabar pensa a lui quando deve portare sullo schermo la vicenda di Ramon, il tetraplegico costretto in letto per 28 lunghi anni. Così Javier diventa quel giovane che, per un tuffo conclusosi tragicamente, assiste passivo al lungo decadimento del proprio fisico nel corso della malattia. Il tema del film è l'eutanasia, senza alcuna pretesa di giudizio etico e morale su chi fa un'altra scelta ma che pretende rispetto riguardo ai giochi anche politici che spesso sono fatti sull'argomento. Un film con un approccio tanto forte e commuovente quanto lo è il suo protagonista: ciò a Bardem è stato riconosciuto dalla Coppa Volpi che la giuria di Venezia decise di dargli nel 2004.

L'ultimo inquisitore
Un film strano quello di Milos Forman, una sorta di pamphlet artistico sul valore assoluto dell'arte contro le vicissitudini terrene dell'uomo, gli individui cambiano e impazziscono, il bello resta tale. In un intreccio degno di Beautiful e che si snoda dal 1772 e arriva fino alla fine dell'era napoleonica in Spagna, Bardem interpreta, prima, un membro del Sant'Uffizio appassionato dell'arte di Goya e, poi, un rivoluzionario che divulga gli ideali razionalistici dell'Illuminismo proprio contro il conservatorismo della Chiesa. In lui, la dicotomia politica e morale si risolve perfettamente, regalandoci il ritratto di un uomo combattuto ma risoluto, in fine, nei suoi convincimenti. Il filo rosso dell'arte del pittore Goya terrà insieme un film che mette molta carne al fuoco e, in alcune occasioni, si perde.

Non è un paese per vecchi
Nel 2008 Javier Bardem diventa il primo attore spagnolo a vincere il Premio Oscar per il miglior attore non protagonista per il ritratto del killer spietato Anton Chigurh, un personaggio portato sullo schermo dai fratelli Coen ma la cui ideazione spetta di diritto al grande scrittore americano Cormac McCarthy. Chigurh è male assoluto, un autentico demone senza alcune remora morale verso il proprio lavoro, senza alcun dubbio e con una certezza: affidarsi al caso. Così, se lo vedete lanciare la sua monetina e lo potete ancora raccontare, beh, vi è andata bene. Chigurh non perdona, non sbaglia obiettivo, non traccheggia. Non si tratta solo del miglior cattivo degli ultimi anni (superato solo recentemente da Heath Ledger e il suo Joker) è anche una fredda e lucida interpretazione scaturita da uno sguardo profondo dato al male appoggiati alla porta degli inferi.

Vicky Cristina Barcelona
Ancora un film in Europa per Woody Allen, ancora suggestioni che sembravano lontane, almeno un tempo, dal retaggio dell'attore, regista e scrittore newyorchese. Questa volta tocca alla Spagna – e alla Barcellona del titolo – sconvolgere con il suo clima caliente i temi a lui cari. Per farlo si affida a due talenti autoctoni: la bella Penelope Cruz, che ultimamente va un po' a corrente alternata in quanto ad interpretazioni alternando cose belle ad altre meno, e Javier Bardem che qui, trova finalmente una dimensione consona. Non che non lo sia quando affonda – e ci affondare – con il suo talento e la sua tecnica in ruoli e personaggi complessi e combattuti: qui però lo vediamo tenebroso e misterioso, affascinante e sciupa femmine come, possiamo dirlo, piace vederlo proprio al 90% dell'altra metà del cielo. Oltretutto, a litigarselo nella finzione cinematografica sono la Cruz e la Johansson, non gli è proprio andata male, affatto...

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