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Buon compleanno, Mister Hula Hoop

Tim Robbins compie 50 anni: auguri e cento di questi film.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

È tutta una questione di "altezza"
Tim Robbins (Timothy Francis Robbins) (65 anni) 16 ottobre 1958, West Covina (California - USA) - Bilancia.

giovedì 16 ottobre 2008 - Celebrities

È tutta una questione di "altezza"
Con il suo metro e novantaquattro Tim Robbins è l'attore più alto della storia del cinema ad avere ricevuto un Oscar. Ma a Hollywood è riconosciuto soprattutto per il suo impegno politico - già da bambino affiancava il padre marciando su Washington D.C. intonando canzoni di protesta contro la guerra in Vietnam - oltre che per la capacità di passare da un genere all'altro e da una maschera all'altra risultando sempre estremamente credibile. All'inizio degli anni '80 trasforma la sua passione per il teatro - e poco dopo per la settima arte - in una professione che lo vede occupato su più fronti. Attore, regista, produttore, sceneggiatore, musicista (sue sono le canzoni di Bob Roberts; il brano "The Face of Love", presente in Dead Man Walking, è stato scritto a sei mani insieme al fratello David e al celebre Nusrat Fateh Ali Khan), Tim Robbins ha fatto del suo mestiere un prisma da osservare da più angolature per offrire di film in film uno sguardo nuovo sul mondo e sulla società, sul cinema e sullo spettacolo. Mister Hula Hoop dei Coen potrebbe da solo incarnare tutte le sfaccettature dell'attore e i ruoli in cui si era (e si sarebbe) cimentato: la commedia, il dramma societario, l'attacco al capitalismo americano in una struttura dallo spiccato senso del ritmo ricca di intelligenza, humour e cattiveria.

Il successo arrivò con la velocità di una palla da baseball
Prima di approdare sul grande schermo - e dopo aver calcato il palcoscenico come regista e attore - Tim Robbins lavora in televisione dove ottiene piccole parti in film tv. Tuttavia non passa molto tempo che l'attore si conquista un ruolo di tutto rispetto in Bull Durham dove interpreta un giocatore di baseball dallo swing potente e dal bassissimo quoziente intellettivo. La commedia romantica di Ron Shelton gli offre una duplice opportunità, professionale e privata: durante le riprese conosce infatti Susan Sarandon. Se nella finzione si dovrà contendere la donna con Kevin Costner, fuori dal set l'attrice diventa la sua compagna di vita. In seguito al successo del film, che si guadagna persino una candidatura all'Oscar per la miglior sceneggiatura originale, Robbins inizia a esplorare il suo dualismo recitativo, interpretando con la stessa grazia personaggi naïve (Mister Hula Hoop) o scervellati (Cadillac Man) quanto privi di scrupoli (I protagonisti) e arrivisti (Bob Roberts).

Il segno di riconoscimento di un grande attore
L'ecletticità di Tim Robbins è divenuta negli anni un segno di riconoscimento che i registi hanno usato a proprio vantaggio. La follia di uno sguardo poteva valere l'essenza stessa di un film e Michel Gondry l'ha sfruttata nel suo personale esordio cinematografico, Human Nature, una combinazione di candore e realismo che riflette sul rapporto tra uomo allo stato brado e uomo civilizzato. La stessa follia, virata in tinte ambigue, è servita a Mark Pellington per sviluppare il misterioso quanto colpevole vicino di casa di Jeff Bridges in Arlington Road - L'inganno. E se in Alta fedeltà incarnava l'incubo di ogni uomo - l'amante focoso e dotato capace di soffiarti da sotto il naso la fidanzata - in Tenacious D e il destino del rock Robbins si concede un esilarante cameo al fianco dell'amico Jack Black. È difficile credere che quel maleodorante vagabondo dai denti marci sia lo stesso attore che nel 1995 vestiva con empatia la divisa del carcerato Andy Dufresne nel prison movie tratto da un racconto di Stephen King, Le ali della libertà. Sarà proprio una maschera drammatica a garantirgli l'Oscar. Per la sua intensa interpretazione in Mystic River, dove dà il volto a Dave Boyle - personaggio segnato da una drammatica vicenda infantile e sospettato di aver ucciso la figlia di un amico - Tim Robbins impugna la statuetta d'oro come miglior attore non protagonista.

L'impegno civile di un vincitore
Già prima di debuttare dietro la macchina da presa Tim Robbins si era contraddistinto a Hollywood per una coerenza che lo aveva visto socialmente impegnato nella vita e nel cinema. Sviluppato come un finto documentario, Bob Roberts è la storia di un cantante folk miliardario candidato al seggio di senatore cui campagna politica è seguita dalle telecamere di una troupe tv. Pur smorzato dai toni parodistici della commedia tagliente, l'esordio in lungo di Robbins è un attacco all'ingannevole giostra del sistema politico a stelle e strisce e ai suoi rappresentanti. Tre anni più tardi il regista smette gli abiti ironici per tornare serio e puntare il dito contro la pena di morte, adattando l'autentica esperienza di suor Helen Prejan e dirigendo Dead Man Walking. La struggente opera racconta gli ultimi giorni di Matthew Poncelet, stupratore e assassino a sangue freddo di una coppia di giovani innamorati, residente nel braccio della morte in attesa dell'esecuzione. Deciso a mostrare che nessuno si può incaricare della morte di un uomo, che sia omicidio criminale od omicidio di Stato, Tim Robbins colpisce nel segno e regala ai posteri un film impeccabile che marcia verso (e contro) la pena capitale sulle note sommesse di "Dead Man Walking" di Bruce Springsteen.

Prossimamente su questi schermi
L'ultimo film in cui lo abbiamo visto muoversi con mestiere è del 2007. Noise - presentato allo scorso festival di cinema di Roma - era la storia di un donchisciotte urbano che in nome della lotta contro l'inquinamento acustico s'investiva della carica di (anti)eroe, spaccando vetri, incidendo e distruggendo le automobili colpevoli di disturbare la quiete pubblica con i loro antifurti ululanti. Nel frattempo l'attore ha interpretato Loris Harrow nel fantastico e avventuroso City of Ember, al fianco di Bill Murray, e un reduce della guerra in Iraq in The Lucky Ones. L'agrodolce commedia di Neil Burger riprende il viaggio di tre soldati americani tornati in patria e costretti, loro malgrado, a fare i conti con quello che li aspetta. E se al momento Tim Robbins è impegnato con la preproduzione di Possible Side Effects, tv drama sull'industria farmaceutica scritto e prodotto per la Showtime cui riprese inizieranno a dicembre, soltanto una settimana fa l'attore riceveva il riconoscimento ultimo: la stella con l'emblema della cinepresa incastonata sulla celebre Hollywood Walk of Fame. Quale miglior regalo per celebrare 50 anni e una carriera straordinaria? Auguri Mr. Robbins e cento di questi film.

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