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Intervista a Sergio Muñiz

Non chiamatelo vip, semplicemente Sergio Muñiz.
di Alessandra Giannelli

Le passioni di Sergio
Sergio Muniz (48 anni) 24 settembre 1975, Bilbao (Spagna) - Bilancia.

giovedì 18 settembre 2008 - Ultima ora

Le passioni di Sergio
Ex modello, ma anche vincitore di un reality, oggi Sergio Muñiz è attore protagonista della fiction Terapia d'urgenza, in onda su Raidue. Con molta spontaneità racconta delle sue passioni, ma soprattutto delle sue "piacevoli" ossessioni. Riservato (sul privato), ma giustamente narcisista, ama la gente e sogna una bella commedia, magari con i fratelli Coen!

Che esperienza è stata Terapia d'urgenza?
È stata bella perché non me l'aspettavo così una serialità, me l'aspettavo un pochino meno "artistica", invece sono rimasto appagato. Sono abituato a fare altre cose, non ho mai girato così tante puntate e c'è stato un bel riscontro. Ho trovato registi che curavano molto il lato artistico e questo è stato bello. Per me, personalmente, è stata una scuola perché volevo fare una fiction, recitare tutti i giorni, desideravo allenare il mio corpo e la mia mente ad un lavoro quotidiano.
Pensando al tuo personaggio, ti piacerebbe fare il medico?
Devi sapere che, per studiare il personaggio, la prima cosa che ho fatto è stata entrare in internet e sapere come si fa ad iniziare a studiare Medicina. Già soltanto con quella premessa lì ti passa la voglia, parlo per me naturalmente, perché è davvero pesante, ci vuole passione, un qualcosa in più per fare quel lavoro lì e io, adesso, non ci potrei neanche pensare.
La tua professione ha avuto una svolta con L'isola dei famosi; è vero che neanche volevi partecipare?
Si, è vero e, invece è andata bene. Anzi, non mi aspettavo né la vittoria né tutto ciò che è accaduto dopo.

Ti sei interrogato, sul tuo blog, sulla differenza tra un vip e un non vip; c'è una ragione?
Ti spiego, la domanda l'ho fatta per chiarirmi con le fan che scrivono sul mio blog e che mi trattavano in un modo che non mi piaceva, come qualcuno di diverso, tenendomi lì come una "scimmia da circo" e allora mi sono lamentato, chiedendo loro chi pensavano veramente io fossi: un vip o un non vip. Ecco, per me le persone sono tutte importanti, siamo tutti importanti. Non do importanza al fatto se uno ha più o meno potere. Mi piace che la gente mi tratti da persona e non da vip, appunto.
Parliamo di te, sei nato a Bilbao: che cosa ti porti dietro della tua terra?
Io sono quella terra, sono nato e cresciuto lì e porto tutto dentro di me! Quello che una persona è, viene fissato nei primi anni di vita. Io sono cresciuto lì e tutto quello che sono ha a che fare con i Paesi Baschi.
Ho visto che ami disegnare, è solo un hobby? C'è un artista preferito?
Solo un hobby! Penso a Picasso, Matisse, Dalí.

Hai dichiarato che il surf è per te una "grande ossessione", ci spieghi il motivo?
Si, è vero, non è una passione, ma un'ossessione. Mi capita di gestire la mia vita pensando tanto al surf: quando farlo, fino a quando poterlo fare, quanto sarò vicino al mare. Le decisioni della mia vita si basano molto sulla possibilità di fare surf. L'altro giorno, ad esempio, ero al mare e un mio amico mi ha mandato un sms alle otto del mattino dicendomi che c'erano onde bellissime ed io ero andato a letto alle tre, ero stanco, volevo dormire, ma non sono riuscito, è stato impossibile, allora mi sono alzato e sono andato al mare. Diventa quasi una malattia!
Altre ossessioni?
La musica, per esempio, ma è un po' più controllata perché la puoi fare quando vuoi, basta avere una chitarra, la voce.
Tu hai dichiarato che "non ami guardarti sullo schermo", perché?
Perché mi giudico, mi fisso solo su di me e mi critico; non riesco a guardare il lavoro in modo obiettivo, non mi rilasso insomma. Preferisco guardare il lavoro degli altri perché riesco a entrare nella storia.
Saprai, al contrario, che ami essere visto dal pubblico femminile, vero?
(Ride)...io sono timido, sono riuscito a superare questa mia paura di essere visto, anche perché mi sono capitati lavori dove, per forza, dovevo stare al centro dell'attenzione. Per fare questo mestiere, comunque, un po' di narcisismo ci vuole, anche se c'ho lavorato per farmelo "piacere" questo narcisismo!

Ci parli di Brokers (per la regia di Emiliano Cribari in cui Muñiz sarà un broker di successo)? Quando uscirà?
È un progetto bellissimo. Un lavoro fatto, soprattutto, con grande amore e passione. Sono quei lavori che uno ha in testa per tanti anni, in questo caso era Riccardo Leto ad averlo in mente, tanto che lo ha scritto e anche interpretato. È stato grazie ad una produzione indipendente, che ha rischiato tanto, se il progetto è andato avanti. Fare parte di queste cose per me è fantastico. So che hanno finito di montarlo. Credo che uscirà nei prossimi mesi.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
È imminente l'inizio delle riprese di Dark Resurrection, volume secondo. Nella prima ho fatto un cameo. È ispirato a Guerre Stellari, tutto girato con uno sfondo verde, in 3D, davvero qualcosa di incredibile. Realizzato anche con pochissimi soldi! Questa è un'operazione straordinaria, ti connetti e vedi un film fantastico. Questo alla faccia di chi, in Italia, dice che non si fa fantascienza e che costa troppo. Guardatelo e mi saprete dire!
So anche che stai lavorando a un progetto musicale, ce ne puoi parlare?
Si, è imminente e, se tutto va bene, spero che nei prossimi mesi esca già qualcosa. Sono canzoni mie, testi e musica. Nella musica, però, sono aiutato perché io strimpello, mentre i testi sono miei e sono in spagnolo. Io ho iniziato a scrivere in inglese, poi i produttori hanno voluto lo spagnolo perché mi riguarda maggiormente.
Sul tuo blog ho letto che sei tornato da poco dalle vacanze, dove sei stato di bello?
A casa, a Bilbao, con la mia famiglia!

Sergio Muñiz oggi è innamorato? Di chi o cosa?
Mi dispiace, ma non parlo della mia vita privata e continuerò a farlo. Però, oltre all'amore tra un uomo e una donna, sono innamorato del surf, della musica, del mio lavoro, ma anche della natura e...delle persone buone!
Ci sveli un desiderio che vorresti realizzare?
In ambito lavorativo girare una bella commedia al cinema, di quelle belle, belle.
Con quale regista?
I fratelli Coen...sarebbe fantastico. Penso pure ad Amenábar, ma anche a quelli sconosciuti, che spesso tirano fuori dei capolavori.
Rifaresti un calendario?
Non è più il mio lavoro. Adesso non lo farei, ma per una causa farei tante cose, anche un calendario!

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