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Bratz: arrivano le funkettose amiche alla moda

Cloe, Sasha, Jade e Yasmin rivivono sullo schermo in carne e ossa nel film di Sean McNamara.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Bratz, la nascita del fenomeno

mercoledì 4 giugno 2008 - Incontri

Bratz, la nascita del fenomeno
Nel giugno del 2001 quattro bambole di nome Cloe, Sasha, Jade e Yasmin arrivano nei negozi di giocattoli intenzionate a oscurare il mito di Barbie. Le ragazzine del nuovo millennio si riconoscono nei loro corpi adolescenti, nei loro occhioni e nel loro stile trendy e dimenticano presto la silhouette sexy e materna della diva della Mattel riponendola (per sempre?) nell'armadio. Ora che il fenomeno si è consolidato - nel 2004 le Bratz hanno scalzato dal trono la bionda più famosa del mondo persino in Inghilterra - la MGA Entertainment ha deciso di regalare alle fan delle quattro bambole le quattro bambole in carne e ossa nel film che le vede finalmente in azione. In Bratz troviamo Cloe, Sasha, Jade e Yasmin di fronte al difficile passaggio dalla scuola media al liceo dove scopriranno un nuovo mondo. La Carry Nation High è una sorta di giungla dove bisogna rispettare un sistema di differenze sociali applicate alla lettera dall'antipatica figlia del preside Meredith Baxter Dimly. Per combattere le pressioni delle loro compagne le quattro amiche formano le "Bratz" (le monellacce) imparando a sostenersi a vicenda nel tentativo di inseguire i propri sogni e le proprie aspirazioni. A dirigere le quattro funkettose amiche alla moda è Sean McNamara, regista di diversi film della Disney Channel e noto per saper trattare con attori giovanissimi. "Siamo stati veramente fortunati ad averlo come regista" ha dichiarato uno dei produttori del film, Steven Paul. "Ha lavorato con tanti adolescenti in precedenza, per film sulla danza e sul canto, quindi conosceva questo mondo alla perfezione. È sempre una sfida perché non è facile lavorare con adolescenti, avendo a disposizione solo un numero limitato di ore per le riprese. Ci si trova a lavorare con tantissimi ragazzi che devono ballare, cantare e cambiarsi di continuo gli abiti di scena. Credo che molti registi al suo posto sarebbero entrati in crisi, invece Sean è la persona più calma, ottimista ed entusiasta che io abbia conosciuto. Non c'è nulla che lo possa scoraggiare".

Portare Bratz sul grande schermo
Avi Arad: Il nostro lavoro come produttori cinematografici era quello di partire da un punto di vista e quindi sviluppare le varie personalità. Avevamo la responsabilità e l'opportunità di raccontare molto di più su queste bambole una volta diventate persone reali e siamo sicuri che gli adolescenti si troveranno di fronte a lezioni ed esperienze di vita differenti. Il linguaggio usato è quello della musica, della moda e dell'amicizia. Sean è una persona sensibile e intelligente e noi avevamo bisogno di una persona che capisse che la sceneggiatura è piena di momenti di sacrificio, non nel senso estremo della parola, ma inteso come il gesto di un ragazzo nei confronti di un suo coetaneo. Nel film c'è un senso di giustizia e redenzione e questo è il percorso che interessava a Sean. Bratz è divertente, tratta argomenti delicati, ma è molto positivo.

L'amicizia ai tempi del liceo
Sean McNamara: Ho deciso di dirigere Bratz perché è il mio genere di film. Adoro lavorare con giovani attori di talento in cerca di affermazione. Ho avuto la fortuna di trovare attori come Shia Labeouf, Jessica Alba e Hilary Duff e dirigerli nelle prime loro apparizioni televisive. Oltretutto si trattava di una grande opportunità per realizzare un film su un marchio che è già una garanzia che potesse intrattenere tutta la famiglia. Bratz parla delle amicizie d'infanzia che si possono perdere una volta entrati al liceo, dove si fanno nuove conoscenze e si ha sempre meno tempo per i vecchi amici. Parla anche dei gruppi che si formano, un fenomeno che avviene anche nell'ambiente del lavoro. Ma questo film sottolinea che non bisogna chiudersi esclusivamente all'interno di un gruppo. Si possono avere amici ovunque e continuare a frequentare i ragazzi con cui abbiamo interessi in comune.

Jade
Janel Parrish: Jade è una ragazza molto determinata, con tante qualità. È molto testarda e dice sempre quello che pensa, ed è proprio per questo che le amiche la adorano, perché dice sempre le cose come stanno. In questo film si parla molto dei gruppi, non necessariamente per stroncarli ma per dimostrare che esistono e che non bisogna per forza appartenere ad uno di loro. Nei licei le ragazze subiscono generalmente molte pressioni per entrare nei vari gruppi e per avere una loro dimensione. Questo film dimostra che bisogna semplicemente essere se stessi, non importa in che modo. Non si deve sempre essere come gli altri ti vogliono.

Yasmin
Nathalia Ramos: Yasmin è indipendente e ha le idee chiare. Sa quello che vuole, adora il giornalismo e vorrebbe tanto cantare ma ha una paura terribile del palcoscenico. Sono convinta che molte adolescenti si identificheranno in lei, perché tutte hanno le proprie paure e vorrebbero superarle. Questo film analizza questioni reali. Ho affrontato il passaggio al liceo di recente, e so quanto è dura. Una cosa molto simile mi è successa con la mia migliore amica, eravamo inseparabili ma da quando siamo andate al liceo abbiamo iniziato ad uscire con altri ragazzi e senza neanche rendercene conto non ci siamo più viste.

Sasha
Logan Browning: Sasha è afro-americana ed è una ragazza pon pon. Non è una tipa molto aperta, ma è comunque una leader. Ognuna delle Bratz ha una situazione familiare diversa e vive in contesti sociali differenti, quindi credo che molte ragazze si rispecchieranno in loro. Le amicizie sono importanti perché si può anche pensare di andare a scuola, rimanere in disparte e risultare magari la ragazza più interessante, ma senza vere amiche ci si trova perse. Questo film aiuterà le adolescenti a capire che nessuno ha una vita perfetta, che siamo tutti diversi e non è necessario essere uguali alla massa, anzi, è proprio questo che ci rende speciali.

Cloe
Cloe è una ragazza molto dolce che spesso ragiona con il cuore. Tuttavia non ha una personalità dominante, non sa ancora cosa vuole dalla vita e in questo non le assomiglio affatto. Di lei invece mi piace l'aspetto atletico. Non sono una ragazza molto sportiva eppure mi piacerebbe essere l'equivalente femminile di David Beckham, sarebbe fantastico. Mentre in comune abbiamo la goffaggine. Anche io ogni tanto posso essere un po' goffa come lei. Infatti non sono una ballerina e per imparare i movimenti dei balli del film ho dovuto veramente lavorare sodo.

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