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5x1: Harrison Ford, eroe americano

Nessuno come lui incarna la quintessenza del prode e valoroso sempre disposto a fare la scelta giusta.
di Stefano Cocci

Han Solo, Indiana Jones, Rick Deckard: come curriculum può bastare?
Harrison Ford (81 anni) 13 luglio 1942, Chicago (Illinois - USA) - Cancro.

martedì 20 maggio 2008 - Celebrities

Han Solo, Indiana Jones, Rick Deckard: come curriculum può bastare?
È una delle stelle più adorate di Hollywood ma Harrison Ford non è solo questo: incarna un mito, un ideale, un'icona per chi ama il cinema, per chi ci lavora e per chi sogna grazie al grande schermo. Ad alimentare la leggenda sono, ad esempio, le sue umili origini o la casualità con cui alcune scelte sono diventate felicissime interpretazioni. Infatti, deluso dall'esperienza di attore che, fino agli inizi degli anni Settanta non stava dando i risultati sperati e soprattutto le necessarie sostanze per mantenere la famiglia, ="http://www.mymovies.it/biografia/?a=262">Harrison Ford iniziò a fare il carpentiere. Gli capitò di dover realizzare dei lavoretti a casa di George Lucas che all'epoca lavorava alla sceneggiatura di Guerre Stellari. Il regista lo utilizzò per provare alcuni passaggi dello script, lo chiamò per American Graffiti e successivamente divenne Han Solo, uno dei personaggi più amati della storia del cinema. Lo stesso può dirsi di Indiana Jones, l'intrepido archeologo: Ford fu interpellato da Lucas dopo la rinuncia di Tom Selleck. Negli anni ha interpretato anche il cacciatore di androidi Rick Deckard nel film culto Blade Runner, il presidente degli Stati Uniti e l'agente segreto della CIA Jack Ryan tratto dai celeberrimi romanzi di Tom Clancy.
Oggi che torna con il quarto episodio delle avventure di Indiana Jones – e dopo alcune prove opache come Firewall e Hollywood Homicide – il clamore planetario dell'avvenimento offre la misura della grandezza di questo attore, nel maggio del 2007 si è classificato al primo posto nella classifica "Le cento stelle del cinema più importanti di tutti i tempi" della prestigiosa rivista inglese cinematografica Empire, e tuttora è l'attore che ha guadagnato di più al box office (oltre 3 miliardi di dollari, meglio del tesoretto promesso da Visco). Nella sua carriera, però, ha ottenuto una sola nomination agli Oscar, per il film Witness nel 1987. Potete immaginare niente di più ingiusto?

Guerre Stellari
Chi non conosce Han Solo? Chi non vorrebbe gironzolare nella galassia a bordo del Millenium Falcon e spassarsela con la Principessa Leila? Pochissimi non hanno sognato di essere l'intrepido, arrogante e spericolato pilota spaziale che Harrison Ford ha interpretato nella prima trilogia di Guerre Stellari. La misura della sua grandezza è la battuta che Solo/Ford pronuncia mentre sta per essere trasformato in una lastra di grafite, quando la principessa Leila dichiara il proprio amore e lui risponde, improvvisando sul momento, "Lo so". C'è bisogno di aggiungere altro?

Indiana Jones
Un altro personaggio positivo a 360°, senza ombre o ripensamenti, un professore di archeologia che va a caccia per il mondo di antichi reperti e, nel cammino, si trova coinvolto in fantastiche avventure all'inseguimento dell'Arca perduta e del Santo Graal. Nel frattempo fronteggia i nazisti e i serpenti che odia dello stesso e semplice ribrezzo. Diventato icona del cinema di avventura, Ford ci mette tantissimo di suo nel costruire il personaggio, tutte quelle caratteristiche che avevano già fatto amare Han Solo: l'approccio scanzonato ai guai, il sorriso arrogante e strafottente, e il personale gusto fisico per l'azione che lo porta a interpretare in prima persona le scene più pericolose senza affidarsi agli stuntmen.

Blade Runner
Lungo cappotto, taglio di capelli cortissimo, bicchierino di vodka sempre a portata di mano. Il cacciatore di androidi Rick Deckard è richiamato in servizio nella pattuglia Blade Runner per un ultimo lavoro: "ritirare" (ovvero uccidere) un gruppo di "lavori in pelle" fuggito da una colonia spaziale e rifugiatosi sulla Terra. Inizia una caccia all'uomo che, nel corso della pellicola, diventa anche disperata ricerca delle proprie origini e della risposta alle domande: chi siamo? Dove andiamo? Quanto ci resta da vivere e perchè?
Il risultato è uno dei film di fantascienza più belli della storia del cinema, un monologo finale (di Rutger Hauer) capace di commuovere le pietre e un Deckard/Ford intenso, pieno, un personaggio riuscito a tutto tondo.

Air Force One
È il film del "scendi dal mio aereo", quello in cui Ford/Presidente degli Stati Uniti chiama la Casa Bianca dalla stiva dell'Air Force One per trovare qualcuno che lo aiuti a sabotare l'aeroplano e in cui massacra un gruppo di terroristi. È il presidente che Bill Clinton e George W. Bush avrebbero voluto essere ma poi si sono dedicati a ben altre attività, il primo alle stagiste, il secondo all'Iraq. Harrison Ford è ancora una volta un eroe senza macchia: questa volta incarna il massimo potere sulla terra che cerca di salvare la propria famiglia e contemporaneamente sgominare i terroristi russi.

Le verità nascoste
Una citazione è d'obbligo per quello che forse è l'unico ruolo completamente negativo che Harrison Ford interpreta in tutta la sua carriera. Lo regala a Robert Zemeckis, figlioccio artistico dello Steven Spielberg che ha fatto di Ford Indiana Jones. Qui è un ricercatore che uccide la sua amante e getta il corpo nel lago dietro casa, facendo passare un brutto quarto d'ora alla moglie Michelle Pfeiffer che inizia ad avere le visioni. Per molti, vedere Ford nei panni di un assassino fu un brutto colpo, per altri segnò l'inizio del declino.

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