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In amore niente regole: la commedia sofisticata di George

Clooney e Zellweger ricreano una coppia di memoria grant-hepburniana tra battute al vetriolo e romanticismo d'epoca.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

George, who else?

mercoledì 9 aprile 2008 - Incontri

George, who else?
Alla terza prova dietro la macchina da presa George Clooney stupisce tutti con una commedia brillante, che si rifà al cinema di Preston Sturges e che lo vede duettare - con ritmo e disinvoltura - con Renée Zellweger, ricreando un modello di memoria grant-hepburniana, tra battute al vetriolo e romanticismo d'epoca. Giunti a Roma per la presentazione di In amore niente regole i due si rimpallano le domande più irriverenti, scherzano sulle difficoltà di aver girato un film insieme, sfoggiano tutto il loro charme e non perdono mai un colpo, neanche dinanzi alla fatidica domanda rivolta a George: il film finisce con un matrimonio, come finisce nella realtà? E lui, con quel fare tra il serio e il faceto, risponde: in Syriana ero un agente della CIA, ma questo non vuol dire che nella vita reale voglia diventarlo.

L'importanza di un cast affidabile
George Clooney: È piuttosto difficile fare il regista di se stessi e quando accade è ovvio che si è costretti a lavorare di più. Nel caso di In amore niente regole, mi sono assicurato di poter lavorare con gente capace e attori che sapessero il fatto loro, in modo da non dovermi preoccupare delle loro parti e mi sono potuto concentrare sulla regia e sulla mia recitazione.

Clooney, un attore intramontabile
George Clooney: Scherzo molto sull'età (e anche in questo film c'è una battuta sul fatto che io sia un "nonnetto") perché cerco di allontanare il più possibile l'inevitabile. Ma ho quarantasei anni e non posso sfuggire alla vecchiaia. Qualche sera fa mi trovavo a New York e mi hanno detto che io e Brad (Pitt, NdR) sembriamo due ragazzini perché continuiamo a litigare su chi tra i due riesce a rimanere giovane più a lungo.

Clark Gable come modello?
George Clooney: Non credo che Clark Gable sarebbe felice di sapere che viene paragonato a me e approfitto di questa occasione per porgere le mie scuse alla sua famiglia. Per In amore niente regole non ci siamo ispirati a un unico film, ma abbiamo rubacchiato le idee qua e là. Sicuramente da La signora del venerdì di Howard Hawks, da Scandalo a Filadelfia di George Cukor e dalla commedia sofisticata di Preston Sturges. Amo molto quel tipo di cinema, mi affascina il glamour del periodo, anche se vivere in quell'epoca era ben diverso da come te lo mostravano nei film.

Dal cinema impegnato alla commedia sofisticata
George Clooney: Era da tempo che volevo fare un film di genere, ma ultimamente tutte le cose che mi venivano proposte come regista erano molto serie. Questa è una commedia, non un appello alla pace. Avevo voglia di divertirmi e sul set c'è stata un'atmosfera molto leggera, spiritosa, con tutti gli attori e gli operatori.
Renée Zellweger: "Per me è stato molto difficile lavorare con George regista e attore. Ho sofferto un po' ma alla fine ci sono riuscita", dice scherzando. In un'altra occasione l'attrice aveva tessuto le lodi di Clooney. "È capace di focalizzarsi su quello che vuole ottenere dagli attori, è molto preparato e non è un tipo che perde tempo perché indeciso sul da farsi".

Lexie, una donna di carattere
Renée Zellweger: Lexie è una donna piena di grinta e mi piacerebbe molto avere un po' del suo carattere, essere capace di dire le cose come le dice lei. È una donna intelligente, dotata di grande sarcasmo ed energia. Inoltre è una donna aggressiva, che non si dà mai per vinta, che precorre il suo tempo. Ho molto apprezzato la sua onestà e la sua integrità. E poi ammetto che preferisco interpretare ruoli che non mi assomigliano perché mi sento maggiormente a mio agio, posso facilmente nascondere la mia vera personalità e indossando abiti non miei mi sento protetta.

La professione del giornalista
Renée Zellweger: Non vorrei mai fare questo mestiere nella vita reale perché non vorrei avere la responsabilità di dover negoziare in difesa della verità. Non vorrei neanche essere nei panni di quelli che pur di dire la verità, come accade nel film, hanno un impatto negativo sulla vita di altri. Tuttavia quella del giornalista è una professione che mi affascina molto perché la ritengo importante e necessaria al fine di portare alla luce, senza veli, quello che accade nel mondo.

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