Quando gli attori (non) crescono
In un momento in cui il tempo meteorologico pare finalmente essersi attestato sulle miti temperature primaverili, il tempo cronologico pare turbarsi e procedere deliberatamente avanti e indietro, attraverso i film proposti in televisione questa settimana. Nel tranquillo pomeriggio della domenica, procedendo a ritroso nella filmografia di Steven Spielberg, ci ritroviamo nei campo di concentramento cinesi ai tempi dell'occupazione giapponese, dove riconosciamo nei tratti infantili del protagonista de L'impero del sole (Rete 4, 15.10) il volto di un Christian Bale ancora dodicenne. Lo stesso volto che invece, a tredici anni di distanza, troviamo maturato e perfettamente calato nei rampanti e frenetici anni Ottanta di American psycho (Italia 1, 2.15), in cui Bale interpreta l'aitante e psicopatico yuppie Patrick Bateman, creatura d'inchiostro generata dalla "penna malata" di Bret Easton Ellis. Rimanendo sul finire degli anni Ottanta, con Prova a incastrarmi (Rete 4, 23.30) il glorioso ottantenne Sidney Lumet si è interessato alla vera storia di un delinquente della malavita newyorkese sottoposto ad un lunghissimo processo, durante il quale si è difeso da solo dall'accusa di settantasei capi d'imputazione. A impersonare questo losco gangster affabulatore, la singolare presenza del nerboruto eroe dell'action estrema Vin Diesel.
Un salto temporale dagli anni Ottanta ai brillanti Sessanta è proprio l'assunto di Peggy Sue si è sposata (Rete 4, 16.20), in onda lunedì pomeriggio. In questa commedia nostalgica diretta da Francis Ford Coppola, Kathleen Turner è la classica casalinga disperata americana che, svenuta durante la riunione degli ex-studenti, si trova a rivivere i tempi del liceo. Più avventurosa la tarda serata, impostata sull'avventura archeologica in stile Indiana Jones con La mummia (Italia 1, 21.10), con Brendan Fraser e Rachel Weisz; oppure sulla spettacolare ricostruzione ad opera di Ridley Scott di un sanguinoso blitz americano a Mogadiscio: Black Hawk Down (Rete 4, 23.35).

Imbucati ricercati
Il martedì si consuma in seconda serata con due thriller che concentrano la loro attenzione sulle instabilità della mente e della memoria umana, ma con implicazioni narrative assolutamente divergenti. In La sindrome di Stendhal (Rete 4, 23.45), gli scompensi derivati dall'estasi estetica sono più un pretesto per Dario Argento per raccontare l'orrore di una serie di stupri consumati fra Firenze e Roma e degli squilibri che lasciano sulla figlia Asia. Gli sviluppi di Ipotesi di complotto (RaiDue, 0.10) rientrano piuttosto nell'ambito politico, con la coppia divistica Mel Gibson – Julia Roberts che si ritrova improvvisamente nel mirino della CIA.
Rispettivamente in continua fuga e immobilizzato a un letto sono invece i due protagonisti del mercoledì sera: la storia vera di Frank Abagnale Jr. (Leonardo DiCaprio), giovanissimo e brillante falsario dalla camaleontica personalità, è al centro di Prova a prendermi (Rete 4, 21.10) e dell'abile ricostruzione degli sfavillanti Sixties realizzata da Spielberg. Come Abagnale è un uomo in perpetua corsa attraverso i tempi, Paul Sheldon (James Caan) è uno scrittore bloccato a letto e torturato dalla sua più accanita fan, Annie Wilkes (Kathy Bates), reo di aver ucciso l'eroina dei suoi romanzi: Misery non deve morire (RaiDue, 23.55).
Owen Wilson e Vince Vaughn si "imbucano" nella prima serata di giovedì sera con una delle commedie americane di maggior successo degli ultimi anni: in 2 single a nozze (Italia 1, 21.10) i due membri del cosiddetto "Frat Pack" (assieme a Jack Black, Ben Stiller e Will Ferrell) sono due professionisti dell'intrusione clandestina ai matrimoni, cerimonie dove tutto è a disposizione: cibo, alcol e donne. Di tutt'altro spessore e ambizione è il tormentato noir Sulle mie labbra (Rete 4, 23.55), incentrato sui problemi sociali di una donna sorda che, per la sua capacità di leggere il labiale, si fa coinvolgere nei loschi traffici di uno sbandato Vincent Cassel.

Maghi, mogli e confraternite
Il week end si inaugura venerdì sera con il più ardito dei salti temporali della settimana: quello attraverso cui ci conduce Christopher Nolan, portandoci alla fine del XIX secolo proprio in quei luoghi dell'intrattenimento popolare dove nacque il cinematografo. The prestige (Joi, 21.00) mette in scena un appassionante conflitto fra due prestigiatori e riflette sul potere e la natura dell'illusione. Incentrata, all'inverso, su di un principio naturalistico della rappresentazione, il film francese La vita sognata degli angeli (Cult, 23.00) racconta una tranche della quotidianità di due ventenni nella città di Lille.
Sabato sera la notte della tv pubblica mette a diretto confronto l'"ereditarietà" della commedia all'italiana con il dramma in costume della tradizione letteraria inglese. Tre mogli (RaiUno, 1.15) è uno degli ultimi film diretti dal figlio di Dino Risi, Marco: una storia di solidarietà femminile fra tre donne che decidono di compiere un viaggio in Patagonia alla ricerca dei mariti latitanti. In Ballando con uno sconosciuto (RaiUno, 2.55) Mike Newell racconta invece della tormentata passione vissuta da Ruth Ellis, l'ultima donna legalmente impiccata in Gran Bretagna.
Avanti e indietro negli anni, forse il modo più "gaudiosamente demenziale" per passare il fine settimana è assieme ai membri della Delta con Animal House (Studio Universal, 21.05), monumento cinematografico alla goliardia e inimitabile capostipite di un prolifico filone di pellicole sulla vita nei college americani.