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5x1: Natalie Portman, regina di impegno

Dietro il volto dolce, una donna tenace e impegnata, malgrado la giovane età.
di Stefano Cocci

Animalista e pacifista, da Amidala ad Anna Bolena
Natalie Portman (Natalie Hershlag) (42 anni) 9 giugno 1981, Gerusalemme (Israele) - Gemelli.

martedì 25 marzo 2008 - Celebrities

Animalista e pacifista, da Amidala ad Anna Bolena
Dietro il suo sguardo dolce e il fisico da scricciolo (appena un metro e 60 centimetri), Natalie Portman nasconde una personalità enorme. Sarà per questo che George Lucas, prima, e Justin Chadwick, poi, l'hanno scelta per interpretare ruoli regali, come la principessa Amidala, nella seconda trilogia (dal punto della data di uscita) di Guerre Stellari e Anna Bolena in L'altra donna del Re, la donna dello strappo tra Chiesa cattolica e Inghilterra.
La Portman è ferma sostenitrice dei diritti degli animali ed è vegetariana dall'età di otto anni; è ambasciatrice per l'infanzia per l'Unicef; tra il 2004 ed il 2005 ha viaggiato tra Guatemala, Uganda ed Ecuador per promuovere il microcredito per conto dell'organizzazione non governativa FINCA International; sempre nel 2005 è stata portata via dalla polizia israeliana dai pressi del Muro del Pianto a Gerusalemme in quanto stava baciando un collega durante le riprese del film Free zone di Amos Gitai. Gli attori e lo staff furono allontanati in quanto il loro comportamento è stato giudicato lesivo del significato religioso del posto, uno dei luoghi sacri dell'ebraismo. Insomma, una donna fuori dall'ordinario e un'attrice straordinaria.

Guerre Stellari – Episodio I, II e III
Ha preso un premio quale peggiore attrice non protagonista del 2002 per la sua Amidala di Episodio II. È fuori di dubbio, però, che essere la madre di Leila e Luke Skywalker, nonché la donna che ha amato il più grande cattivo della storia del cinema, Darth Vader, sia un ruolo alquanto impegnativo, che può portare anche a cocenti delusioni da parte dei fans. A parte i rovesci ne L'attacco dei cloni, il contributo di Natalie Portman alla trilogia conclusiva – ancorché antecedente – di una delle saghe cinematografiche più amate di tutti i tempi non può essere ignorato. Porta fino in fondo il compito di dare volto e forza a una donna che si batte per la libertà del proprio popolo, per la democrazia e per difendere il proprio amore e i figli che da questo sentimento sono nati.

L'ultimo inquisitore
È una delle tappe fondamentali della crescita della Portman attrice: colleziona registi prestigiosi e, dopo Wong Kar Wai, Amos Gitai, Woody Allen e Mike Nichols, incontra un monumento del cinema europeo che ha fatto fortuna in America, Milos Forman. Anche in questo caso si tratta di un ruolo particolarmente impegnativo e un tema ostico. Siamo nella Spagna di fine XVIII secolo, Natalie è Ines, una giovane accusata di giudaismo dall'Inquisizione. È la transizione tra due epoche: la fine dell'oscurantismo religioso e l'inizio dell'età segnata dalla Rivoluzione Francese. Gli uomini e le donne che si trovano a vivere in questo momento storico sono come divisi a metà fra ciò che devono e ciò che vogliono fare. Non solo: per la Portman è stato un impegno duplice, in quanto interpreta anche la figlia di Ines, Alicia, una donna perduta e figlia dell'unico incontro d'amore tra la madre e padre Lorenzo, una sorta di generazione X nata a cavallo tra la rivoluzione e cresciuta durante la Restaurazione.

La mia vita a Garden State
Tra tutte queste donne che, in un modo o nell'altro hanno segnato la storia – e aggiungiamo anche la fantascienza – non mancano anche personaggi apparentemente minori ma che hanno fatto di Natalie Portman un gigante dell'interpretazione. È così la Sam dell'opera prima di Zach Braff: una ragazza semplice, con il gusto per abbellire, eccessivamente, le proprie storie ma capace di toccare tutte le corde giuste. Se il film di Braff è stato così acclamato dalla critica è anche – e soprattutto – merito di Natalie, capace di offrire tutta la sua intensità.

V per vendetta
Vederla con i capelli completamente rasati alla prima mondiale di Star Wars Episodio III – La Vendetta dei Sith fu uno shock per molti: la principessa Amidala perde la dolce chioma – e le bizzarre acconciature che l'hanno accompagnata nelle sue avventure in giro per la galassia – per diventare la dura e irriducibile rivoluzionaria che affianca V nella sua lotta contro il totalitarismo. La sua Evey è dapprima una dolce redattrice della tv pubblica che vive cercando di non dover mai entrare in conflitto con le autorità; dopo il suo incontro con il "terrorista" V, cambierà per sempre, perdendo la sua chioma ma guadagnando un'anima civile e impegnata.

Closer
È un altro dei piccoli ruoli di straordinaria importanza che costellano la carriera di Natalie Portman; al fianco di principesse e rivoluzionarie c'è lo spazio per una spogliarellista innamorata e misteriosa almeno quanto è bella. È indiscutibilmente indimenticabile la sua Alice, la donna del mistero della vita di Jude Law/Dan, imperscrutabile come la foto con cui la immortala Julia Roberts/Anna e oggetto del desiderio come la vede Clive Owen/Larry. Un personaggio multidimensionale che nasce da una piece teatrale e che Mike Nichols decise di affidarle dopo averla avuta con sé già nel 2001 ne "Il gabbiano" di Cechov, insieme a Philip Seymour Hoffman e Meryl Streep. Alice è valsa a Natalie un Golden Globe.

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