Advertisement
5x1: Seymour Hoffman, il collezionista di volti

Attore dal talento smisurato, trasfigura il proprio volto ma resta sempre fedele a se stesso.
di Stefano Cocci

Storie di un uomo semplice dal talento straordinario
Philip Seymour Hoffman 23 luglio 1967, Fairport (New York - USA) - 2 Febbraio 2014, New York City (New York - USA).

martedì 11 marzo 2008 - Celebrities

Storie di un uomo semplice dal talento straordinario
Sebbene abbia un volto piuttosto convenzionale e caratteristiche non proprio da Adone – biondiccio, grassoccio, miope - Philip Seymour Hoffman compensa con il talento quello che madre natura non gli ha dato. Quando appare sullo schermo, non solo lo riempie della sua personalità ma è capace di trasfigurare se stesso a seconda delle esigenze del personaggio, grazie a una plasticità di espressioni francamente unica. È per questo che l'infermiere di Magnolia, lo scrittore Truman Capote, Brandt l'assistente del miliardario Lebowski e lo struggente Jon Savage, sono tutti quanti dei perfetti affreschi dell'uomo contemporaneo, tutti differenti fra di loro, ma tutti uguali nei loro limiti, i difetti e i pochissimi pregi, egoisti, pusillanimi, vigliacchi, ciascuno faccia della medesima ipocrita medaglia dell'umanità ma, allo stesso tempo, ognuno differente e peculiare dall'altro. Per questo talento particolare, Philip Seymour Hoffman è il Mr. Ripley del cinema contemporaneo: capace di impersonare chiunque voglia, succhiandone fino in fondo il midollo. Oggi torna con Onora il padre e la madre, film acclamato in patria che aggiunge un altro tassello alla storia di un attore unico.

Il Grande Lebowski
C'è un gran parlare di fratelli Coen dopo l'ennesimo capolavoro della loro carriera da incorniciare. Il Grande Lebowski non appartiene certo al filone drammatico della loro storia – come Fargo o Non è un paese per vecchi per intenderci – ma certamente al ramo più immaginifico, come Barton Fink o Mister Hula Hoop, piccole storie di piccoli uomini, raccontate con cifra stilistica unica. Tra una storia di bowling e una sparatoria, Philip Seymour Hoffman appare sullo schermo poco meno di una decina di minuti ma è una rivelazione: viscido e ammiccante come solo il serpente nella valle dell'Eden ha saputo essere.

Magnolia
Il capolavoro di Paul Thomas Anderson è un film corale in perfetto stile Altman. Ciò non ha impedito a Philip Seymour Hoffman di segnalarsi in un angolo delle tante storie raccontate in queste cronache da Los Angeles. L'infermiere Phil Parma è al capezzale di un uomo morente e si spende completamente per riuscire a ritrovare il figlio scomparso per portarlo di fronte al suo letto di morte. Per trovarlo compra telefonicamente delle riviste porno e per trattenere l'imbarazzo acquista anche del burro d'arachidi e quando arriva il momento della fine, piange al suo fianco ed esce distrutto e, forse, cambiato per sempre da questo confronto. Tra tantissimi attori pieni di talento, alcuni giovani e di primo pelo messi al fianco di vecchie volpi come Jason Robards e Philip Baker Hall, Philip Seymour Hoffman spicca per la sua prova limpida.

Onora il padre e la madre
Da sempre i film di Sidney Lumet si basano su interpretazioni forti. Fuor di dubbio che per impersonare uno dei fratelli che decide di rapinare la gioielleria dei genitori venisse scelto Philip Seymour Hoffman, probabilmente per la sua capacità di nascondere il peggio che può annidarsi nell'anima umana sotto l'aria bonaria e un po' pacioccona che l'aspetto grassoccio e gli occhiali da secchione suggeriscono. Invece, i demoni si nascondono dietro ogni angolo buio, sia fisicamente che filosoficamente: quello di Lumet è un film oscuro nelle scenografie, nei gesti e nelle espressioni, che spesso rivelano più delle parole grazie a un'altra interpretazione da ricordare per Hoffman, qui oscuro come forse solo Lord Fener prima di lui.

La famiglia Savage
È uno dei piccoli gioielli di cinema che hanno arricchito l'inizio del 2008. Accanto a tanti film indimenticabili – come non se ne vedevano da anni tutti insieme e il riferimento è a Il Petroliere e Non è un paese per vecchiLa famiglia Savage corre il rischio di finire nel dimenticatoio ed essere messo da parte. Non può essere così. A sostenerlo due prove attoriali maiuscole. Lo script crudo e senza sconti aiuta certamente due interpretazioni sincere come quelle di Laura Linney e del nostro eroe, qui alle prese con l'ennesimo sconfitto, ancora una volta un uomo qualunque frustrato nell'amore e nella professione, come già aveva fatto vedere ne La 25^ ora di Spike Lee, solo qualche anno prima.

Truman Capote: a sangue freddo
Il modo migliore per gustare la recitazione da premio Oscar di Philip Seymour Hoffman nei panni del giornalista, scrittore, attore e sceneggiatore Truman Capote, sarebbe quello di ammirare Invito a cena con delitto, in cui quest'ultimo lavorò, e confrontarlo con la visione in lingua originale di Truman Capote: a sangue freddo: un'interpretazione ai limiti dell'imitazione – ad esempio nel timbro della voce - tanto è simile nelle movenze e soprattutto nel timbro della voce. Quanto Hollywood – e i membri dell'Academy che conferiscono gli Oscar – ami i personaggi ispirati a uomini e donne veramente esistiti è testimoniato dalla quantità di premi e nomination andata negli ultimi anni a film biografici – non ultima Marion Cotillard e preceduta da Reese Witherspoon e Jamie Foxx solo per citarne alcuni. Il Truman Capote di Philip Seymour Hoffman travalica l'esperienza di una interpretazione di stile: è autenticamente se stesso anche se, indiscutibilmente, è Truman Capote redivivo. In una parola: incredibile.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati