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Ballo al suon di legna

Il regista Salvatore Mereu firma la sua seconda opera, Sonetàula, film figlio di Banditi a Orgosolo.
di Fabio Secchi Frau

Una parabola alla velocità del vento

giovedì 6 marzo 2008 - Incontri

Una parabola alla velocità del vento
Il rumore della legna che scricchiola. Ecco il significato della parola "sonetàula" che per l'adolescente dalle ossa che fanno lo stesso suono del legno, Giovanni "Zuanne" Malune diventa un vero e proprio secondo nome. Ha 13 anni, quasi 14, quando servo–pastore di suo padre è costretto a vederlo partire al confino in Ustica, accusato di un omicidio. Cresciuto accanto al nonno, delineerà una parabola esistenziale che si consuma, in una Sardegna "dove si moriva per poco", alla velocità del vento e lontano da una normale vita. La formazione di un individuo, dalle prime ubriacature alle faide tipiche della provincia di Nuoro, dalla latitanza con tanto di taglia sulla sua testa, passando alla vita del bandito. Un unico grande amore, quello per Maddalena, fiorita nella sua casa e nel suo cuore.

Un personaggio a metà strada
Il film di Salvatore Mereu (alla sua seconda opera dopo Ballo a tre passi, 2003), finanziato dalla Lucky Red e da Rai Fiticon, in coproduzione con Francia e Belgio, è una trasposizione del romanzo omonimo di Giuseppe Fiori (edito dalla Einaudi), dove il profondo disagio del protagonista diventa disagio generazionale, esplodendo in poco più di cento pagine. Zuanne è un personaggio che sta cronologicamente e continuamente a metà strada, fra una Sardegna che fa festa per l'arrivo della luce (elettrica) in paese, ma che va ancora a cavallo, perdendo man mano che il racconto prosegue tutti i suoi riferimenti esistenziali, fino quando questo quadro di vita non si esaurisce.

Un film a doppia destinazione
Mirabile la fotografia - coadiuvata dal digitale – che porta la firma di ben quattro ottimi nomi: Vittorio Omodei Zorini, Vladan Radovich, Ivan Casalgrandi e Massimo Foletti. Tutto sommato, quella di Sonetàula è una troupe molto ridotta per un tipo di film che è pensato e creato "a doppia destinazione": una per il grande schermo e una per la televisione. Per quest'ultima versione, della durata di 2 ore e 40 minuti, si procederà a una divisione in due puntate di 95 minuti l'una e doppiate in italiano (l'originale è in dialetto logudorese e campidanese, ma con i sottotitoli). La trasmissione per il piccolo schermo è programmata dopo 8 mesi dall'uscita ufficiale nei cinema, con notevoli tagli e la presenza di altri personaggi lasciati in ombra nella versione filmica.

Scelto da una fotografia
Zuanne è un predestinato alla morte fin dalla prima inquadratura", afferma Mereu. La morte, in effetti, attanaglia fin dal principio il protagonista che sorregge per tutto lo svolgersi della cruenta vicenda i numerosi primi piani a lui dedicati. Francesco Falchetto, questo è il nome dell'interprete, non ha mai recitato in vita sua, ma è stato scelto dal regista dopo che questi aveva visto una sua fotografia durante una manifestazione culturale. "Ho cercato di stare dentro la testa del personaggio, un po' come aveva già fatto l'autore del libro, Fiori, cronista degli anni più caldi della Barbagia", dice ancora Mereu.

La piccola sciagura di Caos calmo
Ed è proprio Mereu che si toglie qualche sassolino dalla scarpa, parlando della poca pubblicità fatta al suo film, dopo lo scandalo della CEI sulla pellicola di Antonello Grimaldi Caos Calmo. "Per noi è stata una piccola sciagura. La polemica è scoppiata casualmente quando a Berlino è uscito il nostro film. A un certo punto gli spazi a noi promessi per le conferenze stampa, venivano sfruttati per parlare di Caos calmo, danneggiandoci. Ma dico tutto questo senza polemica e livore, sono molto amico del regista".

Oltre alla presenza di Peppeddu Cuccu, protagonista di Banditi a Orgosolo di Vittorio De Seta, quanto altro c'è di questo film in Sonétaula?
Il tema della scelta della propria strada. Il racconto, la trama e mi fermo a questo. Ma c'è anche una lezione di De Seta per tutti quelli che fanno questo mestiere: il ricorso ad attori non professionisti e la ricerca del vero, tema tipico del neorealismo. Si potrebbe dire che questo film è figlio di Banditi a Orgosolo.

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