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Jeremy Piven al passo con gli Stein

In gara con i vicini o con se stesso? Jeremy Piven svela i suoi legami con la cultura ebraica.
di Claudia Resta

Il film

martedì 31 luglio 2007 - Incontri

Il film
Un agente di Hollywood in carriera, Adam Fiedler (Jeremy Piven), viene invitato dal vicino di casa, e rivale nel lavoro Annie Stein (Larry Miller), a una festa incredibile di Bar Mitzvah, la celebrazione ebraica per il bambino che raggiunge l'età della maturità, precisamente a 13 anni e un giorno. Decide allora di organizzare una celebrazione Bar Mitzvah come non si è mai vista prima per il figlioletto Benjamin (Daryl Sabara), un ragazzino timido e insicuro, ovviamente per competere con il suo grande rivale da cui è ossessionato. Per fortuna viene a trovarli il nonno, trasformatosi in un hippie stravagante: per Benjamin è l'occasione per tentare di farlo riappacificare col padre. Ma com'è stato il vero Bar Mitzvah di questo padre così apprensivo e competitivo? È stato proprio Piven a raccontarlo, alla presentazione del film per il pubblico americano.

Il mio è stato perfetto
Il mio Bar Mitzvah si è tenuto nella cantina dei miei. Non c'era un tema predefinito e non posso davvero credere di esserci riuscito: non ero di certo uno degli studenti migliori. Anzi, direi che nel gruppo di studi ebraici ero di certo il peggiore, perché il più delle volte scappavo per andare a giocare a calcio e festeggiare la vittoria da McDonald's.

Un rito di passaggio
Non ha un vero e proprio motivo: è una sorta di rito di passaggio e credo ce ne dovrebbero essere anche di più. Dopotutto, in ogni cultura tribale ci sono rituali che sottintendono che sei diventato abbastanza responsabile da rendere conto delle tue azioni, anche se sei decisamente giovane.

Niente gare con i vicini
Di norma sono orgoglioso del successo altrui, davvero! Ogni volta che lasci che il successo altrui ti adombri la vita non fai altro che renderti l'esistenza più dura, come una strada lunga e difficile. Non mi sento in competizione con nessuno, e indubbiamente non con i miei vicini di casa.

Hollywood e i riti ebraici
Non so davvero perché Hollywood ci abbia messo tanto a fare un film sul Bar Mitzvah. In realtà ho letto più di una sceneggiatura a riguardo, ma nessuna realizzata davvero, come questa. È uno dei motivi per cui ho accettato questo film: trovo che sia un tema molto fertile per una commedia.

Ruoli ebraici
Non voglio, però, essere identificato con determinati ruoli legati alla cultura ebraica. È noioso ripetersi. Recito da sempre e mi piace farlo, quindi è giusto avere anche un ampio spettro di ruoli da interpretare: è questo il bello dello stare su un palcoscenico. Ogni giorno puoi cambiare personalità e sai di essere in grado di farlo.

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