Una commedia estiva "leggera"
Anni fa ha girato un corto dal titolo La Piantina, che ha raccolto premi e applausi nei Festival dove è apparso. Oggi arriva nelle sale con un lungometraggio d'esordio che rende onore alla commedia all'italiana, con una sceneggiatura originale e volta all'intrattenimento di qualità. Prodotto da MediaPlex, Sweet Sweet Marja esce oggi nei multisala di tutta Italia in trenta copie.

Caro Angelo, il tuo titolo non lascia certo spazio all'immaginazione...
Ci tengo a sottolineare che il film non è un inno alle droghe leggere, ma che la scelta della marijuana è stata un puro espediente narrativo. Credo che a differenza dell'alcool l'erba abbia un appeal più commerciale, e poi io sono astemio, non avrei mai potuto far reggere un intero film attorno al vino. Devo dire che, inoltre, che il film non nasce da nessuna esigenza particolare, se non dalla voglia di divertirci e far divertire. E speriamo davvero di esserci riusciti.

Come pensi che verrà accolto dalla platea una commedia che spezza un po' gli stereotipi cui siamo abituati?
Credo che il pubblico medio non amerà molto questo film, io punto molto sulla commedia e ritengo che questa sia una pellicola di rottura, di certo differente rispetto ai film che ogni Natale portano milioni di spettatori in sala. Noi volevamo uscire da quello stereotipo, utilizzando la marijuana come momento in cui tutte le maschere sociali vengono dismesse e ognuno di noi si palesa per quello che è.

Quanto è stata importante, per la riuscita finale, la scelta degli attori?
La scelta del cast è stata fondamentale, sono stato molto esigente e ho cercato i miei personaggi per più di tre mesi, ma in fondo volevo che fossero proprio questi ad apparire nella pellicola: uomini al limite, uomini che spesso sfiorano il grottesco, ma che non vanno mai troppo sopra le righe. Poi devo ammettere che sono stato molto fortunato. La partecipazione di Maria Grazia Cucinotta ha fatto da volano a tutto il resto, dando prestigio a tutta l'operazione. Non so se senza di lei sarei riuscito a mettere insieme lo stesso cast.

Non credi che uscire con un film alla fine di luglio, significhi in fondo penalizzare la pellicola?
La paura era di uscire troppo tardi, le dinamiche del nostro cinema sono queste, purtroppo non saremo noi a cambiarle. Mettere in sala un film del genere nei mesi invernali o a settembre, sarebbe stato troppo rischioso per noi. Dopo tutto io sono un produttore, prima di essere un regista, e credo che di fronte al mercato cinematografico non si possa scherzare più di tanto. Questo film è stato sin dall'inizio il frutto di una scommessa, solo il pubblico ci potrà dire come andrà a finire.