Chi ha detto che con l'avvicinarsi dell'estate le uscite cinematografiche diminuiscono? I primi di giugno in Italia arriva una manciata di film assolutamente imperdibili, a cominciare dal nuovo Tarantino con il suo Grindhouse – A prova di morte, direttamente da Cannes.
C'è già chi grida allo scandalo perché il maestro del pulp avrebbe snaturato il suo progetto in tandem col "fratello di sangue" Rodriguez in seguito al flop americano del film, ma c'è da dire che la versione allungata dell'episodio firmato da Tarantino corrisponde alla versione originaria della sua idea, un episodio tutto donne, automobili, inseguimenti e spargimenti di sangue.
Presentato al Festival di Cannes, il film è stato accolto dalla critica in maniera alterna, ma ciò che pare certo è che Grindhouse – A prova di morte non mancherà di stupire ancora una volta i fans di Tarantino per la genialità pop, visionaria e citazionista, di questo gioiello di iperviolenza al femminile.

Un nuovo colpo per Danny Ocean
Dal tappeto rosso della Croisette arriva anche il nuovo e conclusivo capitolo della saga criminale dedicata all'affascinante Danny Ocean, alias George Clooney che a Cannes ha movimentato il festival insieme al resto del cast del film con un party esclusivo targato Martini. Per Ocean's 13 il grande amico di Clooney, l'eclettico regista Steven Soderbergh, ha voluto affiancare al suo protagonista la pietra miliare del cinema americano Al Pacino, a suo agio nei panni di Willy Banks, proprietario di un lussuoso hotel e colpevole di aver mandato in rovina un amico di Danny. Sarà lui dunque la vittima del prossimo colpo di Danny e soci. Scopriremo come se la caveranno l'8 giugno.

Menti poco evolute contro John Lennon
Più indie il bizzarro The Darwin Awards – Suicidi accidentali per menti poco evolute, film firmato da Finn Taylor e interpretato da Joseph Fiennes, Winona Ryder, Juliette Lewis e David Arquette, oltre che – essendo stato girato nel 2006 – dal defunto Chris Penn. La storia è quella di un poliziotto specializzato nello studio della personalità umana e ossessionato dai Darwin Awards, cui viene affiancata un'eccentrica investigatrice di un'agenzia di assicurazioni per indagare sul potenziale vincitore del Darwin Award. Dagli Stati Uniti arriva anche il toccante documentario firmato da David Leaf e John Scheinfeld U.S.A. contro John Lennon, presentato con successo all'ultimo festival di Venezia, testimonianza dell'atmosfera politica americana di fine anni '60 attraverso il ritratto della mitica figura di John Lennon.

Orrore e follia
In attesa di Hostel 2, arriva in Italia un nuovo horror vacanziero, Turistas, mentre David Mackenzie adatta per lo schermo Follia, l'ossessivo romanzo di Patrick McGrath ambientato nella Gran Bretagna degli anni '50, dove un medico, trasferitosi con la famiglia in una villa all'interno dell'ospedale psichiatrico in cui ha preso impiego, assiste inerme alla relazione nata tra sua moglie e un paziente. Patrick McGrath ha già visto un ottimo adattamento per lo schermo a opera di David Cronenberg nell'angosciante Spider.

Il destino dell'India
In arrivo dall'India due film d'autore: il Viaggio in India di Mohsen Makhmalbaf ci porterà a interrogarci su importanti questioni religiose con una coppia in luna di miele, mentre Il destino nel nome di Mira Nair vedrà un ragazzo indiano d'adozione americana andare alla ricerca delle sue origini e della sua identità. E se dalla Cina arriva il drammatico Il matrimonio di Tuya di Wang Quan, Orso d'oro all'ultimo festival di Berlino, dall'Italia l'opera prima di Fabio Tagliavia, Cardiofitness, racconta un amore tra una ragazza di 17 anni e un ragazzo di 15 – molto attuale in epoca di "toy boy".

Nome in codice: Robinson
Non può mancare anche questo mese l'animazione, quella più classica e tradizionale di Nome in codice: brutto anatroccolo, rivisitazione della celebre favola firmata da Michael Hegner, di produzione europea; e quella più futuristica de I Robinson, una famiglia spaziale, di Stephen J. Anderson, nuova attesissima produzione Disney accompagnata da una colonna sonora scritta per l'occasione dal mitico compositore burtoniano Danny Elfman.