martedì 13 marzo 2007 - News
Il presidente del dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo iraniano ha pesantemente criticato il nuovo film di
Zach Snyder,
300, accusandolo di essere un insulto alla civiltà persiana. Jawad Shamkaderi, che a sua volta è regista, ha detto che la pellicola fa parte di una guerra psicologica globale alla cultura iraniana.
Secondo Shamkaderi "in seguito alla rivoluzione islamica in Iran, Hollywood e le autorità culturali statunitensi hanno iniziato a studiare un metodo per attaccare la cultura iraniana e il film di
Snyder è un prodotto di questi studi". Tuttavia il filmmaker ha dichiarato che gli sforzi della Mecca del cinema sono inutili perché
"i valori della cultura iraniana e la rivoluzione islamica sono talmente insiti da non poter essere danneggiati da questo tipo di insidie".
Inizialmente l'idea della Warner Bros era di fare un remake de L'eroe di Sparta - pellicola del 1962 di Rudolph Maté con
Richard Egan e
David Farrar nei ruoli del re degli spartani Leonida e del re persiano Serse - con
Michael Mann alla regia e
Bruce Willis e
Antonio Banderas nei ruoli dei protagonisti. Se il progetto fosse andato avanti la sceneggiatura sarebbe stata basata sul best seller di Stephen Pressfield "Le porte di fuoco". Ma dietro suggerimento di
Snyder la Warner Bros ha deciso di cambiare rotta.
L'opera di Zach Snyder, già dietro la macchina da presa ne L'alba dei morti viventi, che omaggiava la pellicola di
Romero, è basata sul romanzo scritto e illustrato da Frank Miller - creatore della serie Sin City che ha ispirato l'omonimo
film di
Robert Rodriguez - nel quale si racconta la vicenda della battaglia delle Termopili dove trecento spartani fermarono le armate persiane. Dopo essere stato presentato al Festival di Berlino 300 arriverà sugli schermi italiani il prossimo 23 marzo.