mercoledì 10 gennaio 2007 - News
Il 2007 home video si apre all'insegna dei nomi importanti. Orso d'argento all'ultimo Festival di Berlino, la docufiction di Michael Winterbottom
The Road to Guantanamo (***, dal 16) denuncia i misfatti del tristemente noto campo di prigionia di Guantanamo, dove finiscono per sbaglio tre ragazzi pakistani catturati dagli americani in Afghanistan mentre portano aiuti ai civili.
Da non perdere poi gli ultimi lavori di due grandi registi come M. Night Shyamalan e Kim Ki-duk e di un maestro indiscusso come Michael Mann. In
Lady in the Water (****, dal 17) Shyamalan inscena una fiaba di mostri e ninfe in un claustrofobico condominio, regno-prigione del timido guardiano Paul Giamatti; ma la fascinazione avvolgente, suo marchio di fabbrica, resta lettera morta, penalizzata da un intreccio farraginoso e senza mordente.
Di ben altra profondità gli abissi esplorati da Kim Ki-duk in Time (***, dal 16): il cineasta coreano scavalca i propri cliché con un film meno visionario e rarefatto del solito, in cui dà corpo a una vertiginosa riflessione sul tempo e sull’inafferrabilità dell’amore attraverso l’ossessione di una donna per il proprio aspetto. Quanto a Michael Mann, prende una sua creatura degli anni Ottanta, e la snatura sostituendo al rampantismo modaiolo tipico di quel decennio la sua personale visione del mondo; il risultato di
Miami Vice (***) è un noir crepuscolare in cui le sequenze action, pur sopraffine, sono secondarie rispetto all’indecifrabilità di un mondo impazzito.
In questo panorama di alto livello, si ritagliano il loro spazio due piccoli film interessanti: il trionfatore dell’ultimo Sundance
Non è peccato - La Quinceañera (****, dal 16), fresco ritratto della comunità chicana di Los Angeles attraverso le disavventure di due adolescenti emarginati; e
Le seduttrici (**), gran cast (fra cui una Scarlett Johansson pre Woody Allen) al servizio di una versione del "Ventaglio di Lady Windermere" di Oscar Wilde depurata dal veleno ma comunque godibile in un pomeriggio piovoso, con il conforto di tè e pasticcini.
Sul fronte cinema nostrano, il mese si apre con Mare nero (*) di Roberta Torre, che abbandona il grottesco di
Tano da morire e il melò di
Angela per avventurarsi sul sentiero scivoloso delle fantasie erotiche. Ne risulta un noir abortito, che ammicca alle atmosfere morbose di
Cruising ma annaspa nell’indecisione.
Quanto alle chicche da collezione, da segnalare il documentario
Marcello - Una vita dolce (****, dal 14), presentato all’ultimo Festival di Cannes e recentemente trasmesso da La 7 per i dieci anni della scomparsa di Mastroianni. La voce narrante di Sergio Castellitto ci accompagna in un viaggio pieno di affetto per un attore unico, ricordato nelle interviste dalle figlie, dagli amici e dai collaboratori.