Nico, bambino moderno e ribelle, passa l'estate con una zia siciliana rigida e religiosa. Scontri e diffidenze lasciano spazio a un legame profondo. Espandi ▽
Nico è un bambino di oggi, dipendente dal telefono e con lo smalto sulle unghie. All’improvviso viene strappato al suo mondo “del nord” per passare un mese d’estate in Sicilia, in compagnia di un’anziana zia, Gela. Nico e Gela, ognuno radicato nelle proprie certezze ma con dolori simili nel cuore, dovranno pian piano cercare un linguaggio comune. Prima volta nel lungometraggio per Margherita Spampinato, che con autoriale dolcezza scrive, dirige e monta un omaggio all’arcano mondo delle nonne, come ce lo ricordiamo tutti nella nostra memoria infantile. Gela e Nico non sono esattamente nonna e nipote, ma proprio per questo riescono a isolare e incarnare ancora meglio la dinamica di estrema differenza e di grande vicinanza che si crea in quel rapporto. È un film nostalgico, che guarda a un
milieu classico come la proverbiale “estate italiana”, che forse non esiste più se non filtrata attraverso l’immaginario collettivo.