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Marco Ferreri

Marco Ferreri è un attore italiano, regista, scrittore, sceneggiatore, scenografo, è nato il 11 maggio 1928 a Milano (Italia) ed è morto il 9 maggio 1997 all'età di 69 anni a Parigi (Francia).
Nel 1982 ha ricevuto il premio come miglior regia al Nastri d'Argento per il film Storie di ordinaria follia. Dal 1965 al 1982 Marco Ferreri ha vinto 7 premi: David di Donatello (1982), Festival di Berlino (1980), Nastri d'Argento (1965, 1970, 1977, 1982).

Avvicinatosi al neorealismo, se ne distacca velocemente per diventare uno dei maggiori autori di un cinema grottesco, paradossale e graffiante, metafora dell'alienazione dell'uomo moderno stretto nei tabù del sesso, della religione, della famiglia e delle convenzioni sociali nei confronti delle quali sviluppa una critica radicale e corrosiva che lo avvicina a un autore come Bunuel. Inizia a lavorare in coppia con lo sceneggiatore Raul Azcona, che lo accompagnerà in quasi tutto il suo lavoro, girando alcune pellicole dall'humor nero e grottesco come El pisito (1958) ed El cochecito (1960) girate in Spagna. Si rileva al pubblico italiano con un film, antesignano della contestazione degli anni Settanta, sul tabù della famiglia e del sesso che vede anche la valorizzazione di un attore veramente "ferreriano" come Ugo Tognazzi, L'ape regina (1963). Sulle stesse problematiche dei rapporti tra i sessi seguono: La donna scimmia (1964), Marcia nuziale (1966), L'harem (1967). Il capolavoro Dillinger è morto (1969), con il suo ermetismo e paradossale simbolismo, apre una stagione in cui il regista si misura con problemi più universalistici, come la sopravvivenza, la riproduzione, la fede, la felicità affrescando una società nella quale i valori della civiltà e della cultura occidentale si dissolvono in modo grottesco e irrecuperabile. Ecco Il seme dell'uomo (1970), L'udienza (1971), La cagna (1972), La grande abbuffata (1973), Non toccare la donna bianca (1974), L'ultima donna (1976), Ciao maschio (1978), Chiedo asilo (1979). La sua vicinanza ai temi della poetica di Charles Bukowsky, con il quale condivide molti punti quasi da essere il suo omologo sul grande schermo, lo porta a girare Storie di ordinaria follia (1981), con un Ben Gazzara che interpreta il grande autore americano. Seguono Storia di Piera (1983) e Il futuro è donna (1984) dedicati al mondo femminile visto attraverso due paradigmi peculiari di questo universo: la follia e della gravidanza. Il tema ossessivo del rapporto uomo-donna torna in I love you (1986). La sbeffeggiatura e la ridicolizzazione del filantropismo degli occidentali verso l'Africa si produce in Come sono buoni i bianchi (1988) un film a suo modo scioccante e discutibile. Il successivo La casa del sorriso (1990) vince l'Orso d'oro a Berlino. Il tema costante del sesso e quello, relativamente nuovo, del cannibalismo già sfiorato in Come sono buoni i bianchi torna ne La carne (1991). In tono minore le sue ultime pellicole Diario di un vizio (1993) e Nitrato d'argento (1996).

Ultimi film

Fantastico, (Italia - 1996), 85 min.
Commedia, (Italia - 1991), 92 min.
Commedia, (Italia - 1991), 100 min.
Drammatico, (Italia, Francia - 1986), 102 min.

I film più famosi

Commedia, (Italia - 1991), 92 min.
Drammatico, (Italia, Francia - 1976), 108 min.
Drammatico, (Italia - 1969), 98 min.
Drammatico, (Italia - 1967), 113 min.
Commedia, (Italia - 1971), 112 min.
Commedia, (Italia - 1978), 113 min.
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