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Klaus Kinski

Klaus Kinski (Nikolaus Günther Nakszynski). Data di nascita 18 ottobre 1926 a Sopot (Polonia) ed è morto il 23 novembre 1991 all'età di 65 anni a Lagunitas, California (USA).

Il folle della Danzica

A cura di Fabio Secchi Frau

Kinski. Era questo il nome che bastava per evocarlo. L'uomo che ha incantato con scelleratezza i cineasti di tutto il mondo e che è scomparso prematuramente. Simbolo dell'uomo in costante armonia-disarmonia con la natura per Herzog, spietatissimo per i registi di b-movies italiani e spagnoli, è stato un attore eccezionale, seppur la sua carriera sia stata costruita fra alti e bassi.
Figlio di un farmacista di origine polacca e tedesca con delle aspirazioni da cantante lirico, e della figlia di un pastore, Kinski rimane senza padre fin dalla più tenera età, perché il padre decide di abbandonare la famiglia per seguire il suo sogno. La madre decide così d trasferirsi a in un quartiere povero e disagiato di Berlino, dove Klaus cresce. La sua gioventù viene segnata dalla guerra, si arruola nell'esercito nazista nel 1943 e viene imprigionato in un campo di concentramento alla fine del conflitto, dal quale poi sarà spedito dritto in manicomio.
Nel dopoguerra, uscito dal suo ricovero nell'ospedale psichiatrico, tenta la fortuna come attore teatrale, ma poi sceglie il cinema per "far soldi più velocemente". Nel 1948, debutta sul set di Morituri (1948) di Eugene York, seguito da I dannati (1951) di Anatole Litvak e, dopo un buon numero di film tedeschi, è diretto da Roberto Rossellini in La paura - Non credo più all'amore (1954). Negli anni Cinquanta, cominciano anche i suoi primi matrimoni: il primo è con Gislint Kühlbeck (1952-1955) dalla quale avrà l'attrice Pola Kinski, mentre il secondo è con Brigette Ruth Tocki (1960-1917), madre della grande Nastassja Kinski.
Dopo molti lavori tedeschi, recita il ruolo di un nazista in Tempo di vivere (1958) di Douglas Sirk, poi arriva in Italia, dove Mario Camerini lo affianca a Senta Berger in Kalì-Yug - La dea della vendetta (1963), anche se troverà una collocazione migliore nei film di Sergio Leone Per un pugno di dollari (1964) e Per qualche dollaro in più (1965), che gli permetteranno di recitare accanto a Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Umberto Spadaro, Mario Brega e Lee Van Cleef. Dopo aver girato Il Dottor Zivago (1965) di David Lean, sarà uno dei protagonisti del western-spaghetti Quien sabe? (1966) di Damiano Damiani, e de Il grande silenzio (1967) di Sergio Corbucci. I registi italiani, in pratica, fanno a botte per contenderselo, da Giuliano Montaldo (Ad ogni costo, 1967) a Nando Cicero (Due volte Giuda, 1968).
Kinski trova così una sua collocazione nei cosiddetti b-movie, titoli come: Justin, ovvero le disavventure della virtù (1969), Dossier 212 - Destinazione morte (1969), I bastardi (1969), Il conte Dracula (1970) e E Dio disse a Caino (1970) affollano la sua filmografia assieme ai nomi di Jesus Franco, Antonio Margheriti, Duccio Tessari, Pasquale Squitieri e Fernando Di Leo. Nel 1971, si sposa per la terza volta con Minhoi Geneviève Loanic (1917-1979), che gli darà il suo unico figlio maschio, l'attore Nikolai Kinski. Poi verranno le pellicole sulfuree del regista tedesco Werner Herzog: i due daranno luogo a un violento e contrastato rapporto creativo che prenderà piede dal drammatico Aguirre, furore di Dio (1972), nel quale Kinski interpreta un esploratore nevrotico alla ricerca del mitico El Dorado (il suo ruolo più bello) e che proseguirà con Nosferatu il principe della notte (1978), Woyzeck (1979), Fitzcarraldo (1981) e Cobra verde (1987). Continuerà però a non tralasciare i b-movie italiani e spagnoli, facendosi protagonista di La morte ha sorriso all'assassino (1973) e Eroi dall'inferno (1976) di Joe D'Amato, Un genio, due compari, un pollo (1975) di Damiani e Erotico profondo (1976) di Franco, per i quali rifiuterà una parte nell'ultimo film della Hammer, Una figlia per il Diavolo (1976), e anche la parte dell'ufficiale nazista ne I predatori dell'Arca perduta (1981) di Steven Spielberg.
Dopo essere stato diretto da Billy Wilder e George Roy Hill, si sposa per la quarta e ultima volta con l'attrice italiana Deborah Caprioglio (1987-1989) e passerà gran parte dei suoi giorni a scrivere la sua autobiografia dal titolo "All I Need Is Love", che fu poi portato via dalle librerie per una disputa sul contratto con l'editore italiano che lo aveva fatto pubblicare. Citata in tribunale la casa editrice, il libro, all'interno del quale Kinski si ritraeva come un mostro compiaciuto e alla continua ricerca di prede femminili e maschili sulle quali sfogare i suoi istinti perversi (la sorella, attrici, maestranze varie, prostitute, scolarette, vicini di casa, lesbiche e perfino ufficiali dell'esercito israeliano), e aveva riempito le pagine di risse, orge e critiche su tutti, fu poi ristampato nel 1997 con il titolo "All I Need Is Love - Uncut" (riempiendolo di materiale che era stato escluso nella prima versione del libro). Recita poi la parte di Paganini nel suo primo film da regista e ultimo da attore: Paganini (1990), per l'appunto. Morirà di attacco cardiaco di lì a poco e il solo membro familiare presente al funerale sarà il figlio Nikolai che spargerà le ceneri paterne nell'Oceano Pacifico.
Nel 1999, il suo pigmalione, il visionario Herzog renderà omaggio all'amico con il documentario Kinski, il mio nemico più caro, ritratto sprezzante e balzano del suo attore feticcio. Kinski è l'attore che maggiormente si è confuso con i suoi personaggi: aggressivo e arrogante sul set, ha avuto una carriera davvero fuori misura. Labbra carnose, occhi glauchi, naso affilato e una zazzera bionda che si facevano maschera della sua lucida follia e del suo disprezzo furono gli elementi che lo imposero nella cinematografia mondiale. Considerato una mina vagante, un attore ingestibile nonché strafottente, ha sfidato ogni set, regalandoci soprattutto titanici perdenti e indimenticabili eroi negativi da conquistadores a soldati, da vampiri ad avventurieri.

Ultimi film

Drammatico, (Italia - 1990), 82 min.
Horror, (Italia - 1988), 97 min.
Avventura, (Germania - 1987), 111 min.
Avventura, (Italia - 1987), 94 min.
Horror, (USA - 1985), 100 min.
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