Dopo Il mio amico Arnold, Dana Plato continua a lavorare, ma la sua bella faccia da ragazzina bionda, le sue guance ancora paffute e la sua recitazione non ispirano più nessuno, nemmeno i migliori registi che negli Anni Settanta la volevano in pellicole che poi sono entrate a far parte della Storia del Cinema. Nessuno vuole più dirigere questa ragazzina, ormai donna, il cui unico sogno era quello di continuare a recitare e di diventare, magari, la nuova Jane Fonda. Ma il noir della vita, a volte, è ancora più drammaticamente scuro di quello delle pellicole di genere e per questa attrice si prospetta un futuro da dark lady, fra cocaina e crimini, fino a quando, resasi conto dell'ineluttabilità della sua professione e sentendosi una perdente, non ha più la forza di continuare e mette fine alla sua vita.

Doveva essere la bimba indemoniata de L'esorcista
Dana Plato nasce il 7 novembre 1964 in California, da una ragazza madre di 16 anni che terrà con sé la figlia fino ai 18 mesi, poi la farà adottare da una famiglia di San Fernando Valley, a Los Angeles, nel giugno del 1965. Studentessa alla Setter High School di Canoga Park, in California, sogna di diventare una pattinatrice olimpica, ma viene notata da un talent scout che cercherà di inserirla in alcuni spot commerciali (ne farà un centinaio), almeno fino a quando non verrà provinata per il ruolo della piccola Regan nel film horror L'esorcista (1973). Poteva essere la sua grande occasione, ma al suo posto viene scelta Linda Blair. Alla Plato non rimane che accontentarsi di piccole apparizioni televisive: L'uomo da sei milioni di dollari (1975) e La donna bionica (1975), entrambi di Dick Moder, e Beyond the Bermuda Triangle (1975) di William A. Graham con Fred MacMurray.

Altri ruoli mancati
Baby scream queen degli Anni Settanta, debutta cinematograficamente in un piccolo ruolo ne L'esorcista II - L'eretico di John Boorman, dove avrà un piccolo dialogo (guarda caso) con Linda Blair e lavorerà accanto a Richard Burton, Max von Sydow, Ned Beatty e James Earl Jones. È così dolce con quegli incisivi da castoro che per un attimo, tutta l'ala nera che si cela sotto la saga cinematografica più demoniaca del mondo, smette di sbattere e si placa per dare un giusto tributo alla tenerezza che la Plato aveva sempre rappresentato. Quello stesso anno, viene presa in considerazione per il ruolo della principessa Leia Organa in Guerre Stellari (1977), salvo poi scegliere un'attrice leggermente più matura come Carrie Fisher, e per lo stesso identico motivo sarà scartata anche dal ruolo che andrà invece a Brooke Shields nel film di Louis Malle Pretty Baby (1978). Andrà molto meglio con il provino per la commedia California Suite (1978) con Jane Fonda, Michael Caine e Walter Matthau.

Il successo in Il mio amico Arnold
Ma il vero successo e la notorietà la aspettano invece nel piccolo schermo, grazie al telefilm cult Il mio amico Arnold (1978-1986) con Gary Coleman, Conrad Bain e colui che diventerà il suo migliore amico Todd Bridges. Il suo ruolo è quello di Kimberly Drummond, figlia di un ricco uomo d'affari bianco che si ritrova a essere sorella adottiva di due bambini di colore cresciuti ad Harlem. Quel ruolo lei calzerà così a pennello da ritrovarlo anche nel telefilm L'albero delle mele (1979). C'è da dire che la sua permanenza all'interno del telefilm fu messa a grave rischio per via della sua gravidanza, in seguito al matrimonio con Lanny Lambert, avvenuto nel 1984. Fortunatamente però la Plato ritornò in forma così smagliante da poter essere ancora la bionda e candida Kimberly.

Le apparizioni in altri telefilm
Conclusasi la serie, la Plato non riuscì a trovare occasioni giuste per continuare la sua carriera, e così, bisognosa di denaro accettò anche piccole partecipazioni all'interno di telefilm come: CHiPs (1980); In casa Lawrence (1976-1980), Il film tv Un liceo tutto matto (1983), Love Boat (1984) e Genitori in blue jeans (1985).

Il declino, la tossicodipendenza e il suicidio
Ma un notevole sbaglio della sua carriera fu la scelta di posare per PLAYBOY completamente nuda, decimando così le sue opportunità lavorative a Hollywood. Perduta in un baratro di pellicole a basso budget e persino qualche pellicola porno-soft, comincia a drogarsi, diventando consumatrice di cocaina. Nel 1991, viene arrestata per avere rubato in un video store di Las Vegas e l'anno seguente invece finisce sotto processo per avere contraffatto una prescrizione di Valium. Ormai il telefono non squilla più e l'ultimo film fatto è quello con l'amico Todd Bridges Pacino Is Missing di Eric M. Galler che uscirà nel 2002. Divorziata e dichiarata non idonea all'affidamento e alla cura di suo figlio Tyler (che invece viveva a Tulsa con il padre), lei e il suo nuovo fidanzato Robert Menchaca, lasciano la California e si spostano in Oklahoma, a casa dei genitori di lui. È il giorno della festa della mamma, l'8 maggio 1999, che Dana Plato decide di suicidarsi con un'overdose di analgesici chiamati Loritab. Aveva solo 34 anni, vittima del cinismo contemporaneo di Hollywood che le aveva cucito addosso le misure da vamp di serie Z e l'aveva lasciata nelle braccia di quella vita disordinata e amorale cui si era abbandonata.