È stata la più affascinante attrice del cinema hollywoodiano. Con la sua bellezza al contempo tenera e provocante, il suo corpo sinuoso e giunonico, il suo sguardo incantatore, la sua vivacità e la sua eleganza innata, ha fatto innamorare di sé le platee cinematografiche del mondo intero. Fu John Robert Powers a scoprirla poco più che quindicenne, e a farla posare per un servizio fotografico che le spalancò le porte del cinema. Cominciò la sua carriera cinematografica a New York, nel 1925, quando venne scritturata per interpretare un piccolo ruolo nel film A Kiss for Cindarella (Un bacio per Cenerentola). Seguirono ruoli di scarso rilievo in film come Love'Em and Leave'Em (1926) e Beach Nuts (1926), fino a quando anche Hollywood si accorse di questa stupenda bionda. Infatti, nel 1928, Anita Page ottenne un contratto con il più importante Studio hollywoodiano, la Metro Goldwyn Mayer. Dopo qualche film di discreto livello, l'attrice fu una delle protagoniste, accanto ad un'altra neo-attrice quale Joan Crawford, dell'intensissimo melodramma Our Dancing Daughters (Le nostre sorelle di danza, 1928) di Harry Beaumont, che ne mise in risalto la personalità vivace e sensibile, la recitazione garbata e raffinata, e il sofisticato quanto spregiudicato sex-appeal. Successivamente fu la graziosissima interprete di pellicole come The Flying Fleet (La flotta volante, 1928) con Ramon Novarro, e Navy Blues (Cuor di marinaio, 1929), film questi che la consacrarono a "regina" dei film sentimentali. La sua popolarità crebbe in maniera spropositata, tanto da ricevere fino a 10.000 lettere a settimana dai suoi ammiratori: seconda dopo Greta Garbo. Il sonoro non influì minimamente sulla sua carriera, anzi, la sua voce delicata e accattivante le permise di accrescere il suo fascino sullo schermo. Nel 1929 arrivò lo straordinario successo con il musical The Broadway Melody (La canzone di Broadway, 1929) di Harry Beaumont, accanto a Bessie Love Charles King. Qui rivelò un profondo temperamento drammatico, in un ruolo cui la bellezza tenera e sofisticata dell'attrice si adattavano in modo perfetto. Continuò a prender parte a diversi film musicali (come Hollywood Revue of 1929, Hollywood che canta, del 1929), per affrontare poi brillantemente il genere comico al fianco dell'indimenticabile Buster Keaton, in film quali Free and Easy (Chi non cerca... trova, 1930) di Edward Sedgwick e Sidewalks of New York (Il milionario, 1931) di Jules White. Per tutta la prima metà degli anni Trenta l'attrice fu impegnata in numerosi ruoli, in film più o meno riusciti (tra le pellicole più riuscite di questo periodo, ricordiamo il dramma Are You Listening?, diretto da Harry Beaumont nel 1932), fin quando nel 1936, l'attrice spezzò il cuore dei suoi innumerevoli ammiratori annunciando il suo ritiro dallo schermo. Per trent'anni stette infatti lontana dalle scene, certo un po' a malincuore, ma col sostegno dell'amato secondo marito, Herschel House. Ma l'indimenticabile Anita Page ha riservato a tutti una grandissima sorpresa. Nel 1996 infatti è riapparsa trionfalmente sullo schermo, interpretando un ruolo nel film Sunset After Dark, di Mark J. Gordon, e da allora è tornata alla grande a recitare e a regalare come un tempo tanti sogni a quel pubblico che l'ha amata e ancora la ama.