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Elisabetta Sgarbi

Elisabetta Sgarbi è un'attrice italiana, regista, produttrice, scrittrice, sceneggiatrice, montatrice, scenografa

Il respiro dlella cultura

A cura di Fabio Secchi Frau

Esperta d'arte e finissima intellettuale, editrice e regista documentaristica, Elisabetta Sgarbi è la promotrice dell'arte che comunica con il tutto: con la scienza, con la storia, con la geografia e con qualsiasi altro elemento possa essere collegato all'informazione e alla trasmissione della cultura. Lo scopo, talvolta, è quello di prendere posizione a favore della sapienza, dell'autorevolezza data dalla conoscenza, dalla competenza, dallo studio, dalla ricerca e dalla sperimentazione.
Attraverso i suoi documentari, la Sgarbi parte dal piccolo, spesso dal microscopico, per proseguire verso l'universale. Come è nato il liscio? Come funzionano i vaccini? Quali effetti hanno avuto le donne sulla Storia di un piccolo borgo emiliano? Relazioni che sembrano lontanissime fra loro, ma che in realtà sono tutte intrecciate perché parte della grande Storia dell'Umanità, ma che soprattutto sono accomunate dallo scopo di fare corretta informazione a tutti i livelli possibili. Perché la cultura è gioia, è lezione, è eclettismo, è un discorso senza fine al centro di materie antichissime.
Un atteggiamento anti-dogmatico che le ha permesso di mostrare agli spettatori la fallibilità del pensiero categorico e che si è dimostrato un validissimo alleato in tempi in cui è necessario smascherare fake news, colpevoli di produrre male e ignoranza.
Ed eccolo, dunque, un respiro a 360 gradi verso il mondo e per ciò che il mondo ha prodotto: capolavori della grande letteratura, le molte forme di musica, le più innovative scienze, le curiosità. Perché nulla è distante da nulla. Tutto dialoga perennemente con tutto.

Studi e titoli
Figlia dei farmacisti Giuseppe Sgarbi e Rina Cavallini (la cui storia d'amore è stata trasposta da Pupi Avati nel film Lei mi parla ancora), Elisabetta Sgarbi cresce assieme al fratello Vittorio, futuro critico d'arte, e si laurea in Farmacia nel 1980.
Affamata di conoscenza, diventa la curatrice della rivista PANTA, fondata con Pier Vittorio Tondelli. Nel 2000, crea la rassegna culturale "La Milanesiana", entrando poi alla Bompiani come direttrice editoriale. A lei si devono le pubblicazioni di alcuni dei più importanti autori internazionali e nazionali.
Il primo contatto cinematografico avviene in veste di attrice, quando avrà un piccolo ruolo in Delitto sul Po (2001) di Flavia Mastrella e Antonio Rezza. Ma non lascerà il mondo dell'editoria per le luci della ribaltà e continuerà a lavorare alla Bompiani per oltre venticinque anni, cioè fino a quando deciderà di fondare La nave di Teseo, una nuova casa editrice. Negli anni successivi, diventerà poi Presidentessa della Baldini&Castoldi e della Oblomov.
A questo si aggiunge anche la fondazione di una casa di produzione musicale, la Betty Wrong Edizioni Musicali.

Il lavoro nei documentari
Dopo una serie di cortometraggi, esordisce nella regia documentaristica, nel 2002, con La notte che si sposta - Gianfranco Ferroni, opera dedicata al pittore italiano appartenente al movimento della Metacosa, che verrà presentata alla 59° Mostra del Cinema di Venezia all'interno della sezione "Nuovi territori". Segue, nel 2004, il suo primo lungometraggio a soggetto, Notte senza fine, complessa pellicola episodica, ispirata dalle fatiche letterarie di Amin Maalouf, Tahar Ben Jelloun e Hanif Kureishi, che si appropria di uno stile sperimentale, secondo alcuni troppo freddo e cerebrale.
Ritornerà al documentario nel 2007 con Il pianto della statua, dedicato alle cinque statue quattrocentesche in terracotta che rappresentano i Compianti. Seguiranno altri sguardi artistici con Non chiederci la parola (2008, sui capolavori artistici di Gaudenzio Ferrari, Tazio da Varallo, Gerardini, Morazzone e Ceranino ospitati sul Sacro Monte di Varallo); L'ultima salita - La Via Crucis di Beniamino Simoni a Cerveno (2009, su un gruppo di statue lignee e di stucco che compongono il Calvario di Cristo); Deserto rosa - Luigi Ghirri (2009, dedicato al grande fotografo reggioemilano); e Se hai una montagna di neve tienila all'ombra. Un viaggio nella cultura italiana (2010, vero atto d'amore nei confronti della profondità del sentimento culturale nostrano), presentato fuori concorso alla 67° Mostra Internazionale di Venezia nella sezione "Controcampo Italiano". Stessa sorte per Quiproquo, un'acuta riflessione sul concetto di avanguardia, che le permette di passare dalla pittura alla scienza, con una colonna sonora curata da Franco Battiato e sfruttando l'uso dell'intervista, e per Prove per un naufragio della parola (2011), sulle installazioni di Claudio Parmiggiani presso la Chiesa di San Marcellino di Parma.
Nel 2021, è il turno di Il viaggio della signorina Vila, che mira a riscoprire Trieste e la sua storia, poi nel 2013 esce Racconti d'amore, dichiarazione di stima nei confronti di Giorgio Bassani, di Ferrara e del sacrificio dei partigiani, all'interno del quale si conferma in maniera definitiva la scelta di usare alcuni degli elementi più tipici del documentario (il voiceover, la predilezione per le paronamiche, i campi lunghi e i primissimi piani) filtrati attraverso un consapevole stile personale che collima con il minimalismo. E si rimane nello stesso territorio con Quando i tedeschi non sapevano nuotare (2013), che affronta l'esigenza storica di tramandare racconti di resistenza della Seconda Guerra Mondiale, partendo dai paesi raccolti intorno al delta del Po. Sempre fluviali sono Due volte delta (2014) e Il pesce rosso dov'è?, sulle attività ittiche emiliane, mentre sceglie poi di indagare sulla marginalità dell'uomo e della donna con Per soli uomini e Colpa di comunismo. Più linguistico e artistico La lingua dei furfanti (2016) che, però, sembra peccare troppo d'astrattismo.
Ritornata alla fiction con I nomi del Signor Sulcic, dove si racconta la storia di una ricercatrice universitaria di Ferrara che deve indagare sulla tomba di una donna seppellita nel cimitero ebraico, la Sgarbi riceve discrete recensioni positive per aver ben saputo calibrare quello che è una sorta di leggerissimo thriller della memoria.
Infine, si lascerà ritentare dal più familiare documentario con Extraliscio - Punk da balera, alla riscoperta del liscio romagnolo, delle sue origini e delle sue differenti declinazioni, e restituirà alla medicina farmacologica il suo amore tramite Vaccini. 9 lezioni di scienza, aprendo un dibattito tra donne e uomini di scienza e cultura sull'importanza e la sicurezza della prevenzione primaria.

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