Laureato in Scienze Economiche e Commerciali, esplicò dapprima l'attività di giornalista e critico cinematografico; in seguito iniziò a lavorare nel mondo del cinema come soggettista e infine, qualche tempo più tardi, divenne direttore del «Giornale Luce» assumendo poi, negli anni del dopoguerra, la carica di amministratore delegato di Cinecittà. Iniziò nel 1937 l'attività di sceneggiatore in un film di Guido Brignone, Gli uomini non sono ingrati, collaborando in seguito a numerose sceneggiature, talora in opere di non grande rilievo. Dopo la seconda guerra mondiale, ebbe occasione di scrivere le sceneggiature di alcuni validi film come Sotto il sole di Roma(1948, Renato Castellani), Due soldi di speranza(1952, Renato Castellani), e quelle della fortunata serie di Pane, amore e fantasia(1953, Luigi Comencini), tutti appartenenti al filone del «neorealismo rosa », così detto perché in queste storie le caratteristiche del primo neorealismo (adesione concreta alla realtà, attenzione alle classi più umili, ai loro valori e ai loro problemi) divenivano meno intense e drammatiche e il pessimismo si attenuava fino a dare vita ad un mondo di paese, con tutti i suoi pregi e difetti, ricco di buoni sentimenti e di umana solidarietà, con grandezze e miserie, ma, tutto sommato, più incline alla commedia che al dramma.