Joshua Leonard nasce il 17 giugno 1975 a Huston, in Texas, ma cresce a State College, in Pennsylvania. È figlio d'arte: mamma Joann insegna teatro ai bambini, papà Robert è professore di teatro. All'età di sei anni, è proprio il genitore a convincerlo a prendere parte allo spettacolo Life with father, tuttavia da adolescente decide di non voler recitare nella vita.

Una parentesi tutt'altro che statica
Ottiene quindi il diploma all'età di sedici anni e si cimenta in un corso di sopravvivenza promosso dalla Outward Bound, organizzazione non-profit che allena i partecipanti a vivere in situazioni estreme, in terre selvagge; per questa ragione passa un anno e mezzo in Messico, dove fa anche volontariato con un gruppo di giovani. E dopo aver insegnato ai bambini poveri nello stato messicano di Puebla, lavorato come giardiniere e attraversato la giungla dell'America Centrale e Latina, decide che è tempo di fare ritorno negli Stati Uniti e di passare un anno a Penn State. Sarà in seguito la volta di Manhattan, con il riavvicinamento fortunato alla macchina da presa e un tuffo nel mondo della fotografia. Leonard sembra aver ritrovato la sua strada: si laurea alla New York Film Academy, scuola di cinema e recitazione.

Gli inizi
Nel 1998 Joshua fa un'audizione per recitare in The blair witch project, ottenendo uno dei tre ruoli principali. Si tratta di un film ultraindipendente, che ha così successo da dar luogo a un sequel; è girato come real fiction. Si finge il ritrovamento di videocamere in un bosco dove è successo qualcosa di terribile, ma di cosa si tratti non interessa agli autori, né tanto meno agli spettatori: ciò che conta è l'atmosfera. Sebbene la paga di Joshua non sia alta, l'esperienza è per lui molto importante in quanto combina recitazione e fotografia, due aspetti artistici che lo interessano particolarmente. È dopo la première al Sundance e il lancio del film che il nostro protagonista si trova sotto i riflettori, figurando su diverse copertine di riviste e ricevendo proposte per altri film. Poi i guadagni saranno decisamente più alti per lui...

I ruoli di maggior successo
Nel 2000 recita in Sacrifice, con Michael Madsen e Bokeem Woodbine, e in In the weeds, accompagnato da Eric Bogosian e Molly Ringwald. Un importante lavoro nel suo percorso di attore è quello con Cuba Gooding Jr. in Men of honor - L'onore degli uomini, dello stesso anno dei due precedenti, cui affianca, non molto tempo dopo, una comparsa in Deuces wild. I guerrieri di New York. Nel 2004 fa parte del cast di Madhouse. Infine, nel 2009, è la volta della commedia di Lynn Shelton Humpday - Un mercoledì da sballo, che gli fa vincere il premio come Miglior Attore al Gijòn International Film Festival e che in Italia esce nelle sale il 4 giugno 2010.

Una panoramica sul personaggio
Abbiamo l'occasione di sapere cosa l'attore pensa del suo percorso nel mondo del cinema grazie a un'intervista rilasciata in seguito alla sua partecipazione in Humpday. Difatti, nonostante non si tratti del primo film indipendente in cui si cimenta Joshua (The blair witch project è stato un vero salto nel vuoto per l'attore, allora ventitreenne), egli ritiene l'esperienza nuova, in quanto vissuta con una maturità diversa. Quello che forse l'ha "salvato", come racconta, è proprio la particolarità di quel primo film, che, per i suoi caratteri insoliti, finisce coll'essere la vera star e coll'eclissare un poco gli attori protagonisti - Joshua pensa che forse troppa fama da giovane l'avrebbe trasformato in qualcuno che non voleva essere. Inoltre non può che avere un fantastico ricordo dell'esperienza, in quanto è quella che lo riavvicina al mondo dello spettacolo da cui aveva voluto allontanarsi nonostante i genitori l'avessero spinto in quella direzione già da piccolo. E poi, diversi anni dopo, è la volta di Humpday, film in cui si lascia grazie all'amicizia con l'altro attore protagonista, Mark Duplass, e alla stima per i suoi lavori, fra i quali Baghead e The puffy chair. La particolarità del film è indubbiamente la trama, che non da pochi è stata pensata come un qualcosa di nato per caso e dal nulla. E forse è proprio questo elemento, unito al fatto che il personaggio da Joshua interpretato è adulto, ma ancora alla ricerca della sua strada, che per il nostro attore Humpday è così "una buona cosa" - un'occasione per riflettere su se stesso e riscoprirsi, dopo una vita iniziata in una direzione che avrebbe fatto credere tutto, tranne che Josha sarebbe diventato un attore.