La torta in faccia non fu il prodotto di lunghi studi ed elaborati, ma nacque felicemente dal caso. L'attrice Mabel Normand stava recitando in un film col comico Ben Turpin, il quale aveva una scena dove doveva mettersi a ridere fragorosamente. Ma stavolta non gli riusciva di ridere: era accigliato e cupo. Mabel spazientita, decise di punirlo lanciandogli una meringa, piena zeppa di crema, che si trovava su un banco. Turpin venne colpito in pieno viso e subito dopo si asciugò, ridendo come un matto. Il fotografo aveva ripreso la scena; quando poi la si proiettò ci si accorse che era ridicolissima e, benché non facesse parte del film, vi fu inserita subito, con risultato di comicità insperato. La torta in faccia era nata, e l'inventrice si chiamava Mabel Normand. Era una ragazza irresistibile, anche nella turbolenta vita privata, in grado di trascorrere in un attimo dalla malizia procace all'innocenza virginale. Figlia di un musicista di vaudeville, cominciò la sua carriera posando come fotomodella. Bruna e vivace, ma dotata soprattutto di una solare e procace bellezza, la Normand non poteva non essere notata dal cinema, che la fece debuttare nel film Over the Garden Wall (1910). Lasciata la Vitagraph, passò ad un altro importante Studio dell'epoca, la Biograph, dove avrebbe incontrato un uomo che avrebbe influito non poco sulla sua vita professionale e privata: Mack Sennett. Questi stava costituendo una nuova casa di produzione, la Keystone, che si sarebbe concentrata essenzialmente sulla realizzazione di comiche a uno o due rulli. Nel 1912 l'attrice rise in faccia a Sennett, perché non riusciva proprio a credere che le stesse offrendo cento dollari a settimana per divertirsi a fare cinema. Ma alfine accettò, e in pochissimo tempo Mabel Normand divenne in breve tempo la regina delle comiche. Al fianco di comici del calibro di Charlie Chaplin - col quale girò pellicole come The Fatal Mallet (Charlot e il martello, 1914) e Tillie's Punctured Romance (Il romanzo di Tillie o Charlot milionario per un'ora, 1914) - e Roscoe "Fatty" Arbuckle - della cui collaborazione ricordiamo Mabel and Fatty's Married Life (La vita matrimoniale di Mabel e Fatty, 1915) e Fatty and Mabel Adrift (Fatty e Mabel alla deriva, 1916) -, l'attrice ebbe la possibilità di dimostrare tutta la sua spumeggiante e spigliata verve, a cui univa un sorprendente senso del ridicolo. Nel 1913, caso più unico che raro, arrivò a co-dirigersi e anche a dirigersi. Il rapporto con Sennett fu il più continuativo della sua vita, non solo artistica. Tra i due infatti nacque un grande amore che sarebbe continuato, almeno da parte di Sennett, fino alla prematura scomparsa dell'attrice. Nel 1922 Mabel Normand venne coinvolta, suo malgrado, nell'omicidio del regista William Desmond Taylor, uno dei suoi amanti, e di un miliardario californiano a cui sparò il suo chauffeur. Da allora l'attrice fu oggetto di boicottaggio: le associazioni femminili, allora potentissime in America, impedirono la proiezione dei suoi film. Lo scandalo la travolse, e così fu costretta a ritirarsi dallo schermo. Non ebbe buon esito un suo timido tentativo di ritorno, con un paio di film girati nel 1926. Oramai era finita, e fu un meschino conforto, per lei, il funesto vizio degli stupefacenti. La tubercolosi fece il resto. Nel 1927 venne accolta in un ospedale come paziente a lungo termine, poi finì in una clinica, dove rimase fino alla sua morte, avvenuta nel febbraio del 1930, a soli trentasei anni. Oggi purtroppo pochi si ricordano di Mabel Normand, eppure quando ancora si ride al lancio della torta in faccia, sarebbe giusto mandare con il pensiero, un saluto a quella ragazza bella e indemoniata, che con la sua grandissima comicità, ha fatto divertire milioni di persone.