Un piccolo uomo dai vivaci occhi azzurri. Glabro, dalle labbra perfettamente sottili e uno sguardo che è capace di sedurre. Intimo nella sua recitazione, senza alcun dubbio, ma che ha fatto del suo nome uno di quelli più ripetuti dai registi italiani degli anni Sessanta-Settanta, quando si faceva la lista del cast per peplum e western.
Attore francese, esordisce nel 1948 nella pellicola di Léon Mathot La dernière chevauchée; poi successivamente ad altri film con Mathot, debutta nel suo primo film italiano: I sette dell'Orsa Maggiore (1952) di Duilio Coletti con Tino Carraro, Riccardo Garrone e Eleonora Rossi Drago. Seguirà la pellicola con Carlo Ludovico Bragaglia A fil di spada (1952), dove conoscerà Milly Vitale, spesso sua partner in altre pellicole, come dimostrato anche in Per salvarti ho peccato (1953) di Mario Costa.
Guadagnatosi un posto nello star system di Cinecittà, Steno e Monicelli lo dirigeranno in Le infedeli (1952), mentre Mario Bonnard per il fantastico Frine, cortigiana d'Oriente (1953). Il salto a Hollywood viene testato sul set de La guerra dei mondi (1953) di Byron Haskin, ma disgraziatamente gli viene affidata solo una comparsata non accreditata. Così torna in Europa, dove invece occupa un discreto posto e dove viene diretto da Raffaele Matarazzo in Giuseppe Verdi (1953) e Guai ai vinti! (1955).
Bonnard, Bianchi, Malatesta e Costa lo dirigeranno per tutto il decennio degli anni Cinquanta, mentre Camillo Mastrocinque e Marino Girolami lo sceglieranno come protagonista di commedie sentimentali che sono divenute ormai dei classici. Negli anni Sessanta, peplum e western-spaghetti sono all'ordine del giorno nella sua carriera. Il suo viso è perfetto per Navajo Joe (1966) di Sergio Corbucci e Sette pistole per i MacGregor (1966) di Franco Giraldi. I pirati della Malesia (1964) di Umberto Lenzi e Raptus (1969) di Marino Girolami sono gli ultimi film girati in quegli anni, anche se il più grande successo gli arriva con il drammatico I tulipani di Haarlem (1971) di Franco Brusati. Poi, dopo il suo ultimo film Pianeta Venere (1974) di Elda Tattoli, con Marina Berti e Francisco Rabal, si spegne.