SINOSSI

Dolorose vicende familiari spingono Augusta, una giovane donna italiana, a mettere in discussione le certezze su cui aveva costruito la sua esistenza.

Su una piccola barca e nell’immensità della natura amazzonica inizia un viaggio accompagnando suor Franca, un'amica della madre, nella sua missione presso i villaggi indios, scoprendo anche in questa terra remota i tentativi di conquista del mondo occidentale. Augusta decide così di proseguire il suo percorso lasciando la comunità italiana per andare a Manaus, dove vive in una favela.

Qui, nell'incontro con la gente semplice del luogo, torna a percepire la forza atavica dell'istinto di vita, intraprendendo il “suo” viaggio fino ad isolarsi nella foresta, accogliendo il dolore e riscoprendo l'amore, nel corpo e nell'anima.

In una dimensione in cui la natura assume un senso profetico, scandisce nuovi tempi e stabilisce priorità essenziali, Augusta affronta l'avventura della ricerca di se stessa, incarnando la questione universale del senso dell’esistenza umana.


PERSONAGGI

AUGUSTA
Augusta ha trent’anni e un dolore: le carte ordinate e programmate della sua vita si sono improvvisamente sparigliate, e ‐ quasi sospinta dagli eventi ‐ ha raggiunto suor Franca in Amazzonia. Il suo sguardo sbatte spesso contro l'orizzonte infinito, e sembra voler andare oltre il punto in cui il fiume si incontra con il cielo, ma è soprattutto quando incontra gli occhi dei bambini indios che il suo cuore sussulta. In lei si agitano forze contrapposte: il desiderio di cercare certezze in cui trovare pace e la consapevolezza dei dubbi che la agitano. Per questo non accetta facili soluzioni e ‐ al contrario ‐ sente il bisogno di andare a scoprire la vita laddove si mostra forte in tutte le sue contraddizioni. Per questo fatica a tenere i contatti con la madre, che ama e con cui condivide un dolore, ma di cui forse avverte anche una sorta di rassegnazione. Nella favela di Manaus vive con gli abitanti difficoltà e lotte, ritrova spontaneità e vitalità. Stringe legami forti e si scontra anche con le durezze di una vita che, in nome della necessità di sopravvivere, mostra i suoi opposti: spinge alcuni verso opportunismi e violenze, ma lascia anche intuire che la possibilità di essere felici risiede anzitutto dentro se stessi.

SUOR FRANCA
Dio ha chiamato, lei è andata. La fede di suor Franca non conosce il tormento del dubbio. È una fede semplice al limite dell'ingenuo nella dedizione totale, nata quando era ancora adolescente, così come la sua passione per indios e caboclos, per i quali si affanna con amore visitando da sola senza sosta i villaggi lungo gli affluenti del Rio delle Amazzoni da più di 20 anni. È una donna forte, risoluta e schietta, ma che fatica ad uscire dallo sguardo "missionario" sulle popolazioni indios e dunque a comprendere davvero la psicologia e la cultura di questa gente.

ANNA, mamma di Augusta
Sessantenne dalla vita ordinaria, è divisa tra i ricordi di un marito che non c’è più e il pensiero della figlia che se n’è andata, mentre si occupa della madre, Antonia. Nell’apparente banalità del suo quotidiano Anna è come anestetizzata alla vita e fatica ad esprimere le sue emozioni. Il suo sentimento materno, forte e istintivo, è bloccato dal senso di colpa per non essere stata capace di accogliere il dolore della figlia e starle vicino.

ANTONIA, nonna di Augusta
Il suo carattere forte e fiero non è minacciato dall'età, ed è lo stesso che si ritrova nello sguardo di Augusta, nonostante la loro visione della vita sia ‐ inevitabilmente ‐ diversa. Guarda le cose come avrebbero dovuto essere e come invece sono andate, dietro a un'apparente durezza che lascia tuttavia trapelare la paura di aver bisogno degli altri e il desiderio di volersi ancora occupare delle vicende della figlia e della nipote.

Padre MIRKO
Nell’intimo padre Mirko è sincero, il suo obiettivo è il bene delle genti amazzoniche. Un bene che non sa misurare altrimenti che con il fare, con il numero di fedeli cattolici guadagnati alla causa. Con la quantità e non con la solidità delle conversioni. È lo specchio di quella parte di religiosi della Chiesa missionaria che basa il suo intervento sulle grandi opere: non solo ospedali, scuole, ma chiese sempre più grandi e centri turistici, mattoni su mattoni, costruiti grazie al flusso di denaro che arriva dall’Europa. È sicuro di portare il bene, e che l'unica possibilità di evoluzione e sviluppo possibile sia quella offerta dai bianchi.

Padre FERNANDO
Quarant’anni, gesuita, è l'opposto di padre Mirko. Lavora come operatore sanitario, crede nell'aiuto concreto a chi ha bisogno. Si pone in ascolto degli altri ed al loro servizio. Crede che il vangelo sia da vivere e non da predicare, e che sull'esempio avvenga una vera evangelizzazione.

ARIZETE
Madre e nonna, attorno a sé ‐ in favela ‐ ha una famiglia numerosa che gestisce mossa dal sentimento e dal valore di appartenenza alla comunità. Si incontra per caso con Augusta al Centro di salute di padre Fernando e successivamente la accoglie a Manaus come fosse una figlia.

JANAINA
Nipote di Arizete. Poco più che adolescente e già madre di un bimbo, come gran parte delle ragazze amazzoniche che vivono nelle palafitte o nei villaggi sul fiume. È una figura di donna in cui Augusta non può fare a meno di specchiarsi. Janaina è una ragazza già madre, che vive nella miseria ma con grande dignità, è molto semplice, matura: la sua libertà dai preconcetti, dai pregiudizi, dai sensi di colpa, sono un invito a vivere, a lasciare che la vita si esprima ed in questo solco nasce e cresce un rapporto di amicizia con Augusta. Quando, in seguito a un evento tragico, Janaina verrà in Italia ‐ quasi a scambiarsi l'esistenza con Augusta ‐ il loro legame, seppur nella distanza, assumerà una valenza ancora più forte.

JOÃO
Nipote ventenne di Arizete, bravo ragazzo, lavoratore: una mosca bianca nella comunità della palafitta dove il machismo è la regola. Tramite lui, nonostante vi sia una differenza d’età, Augusta sente rinascere il desiderio di una storia d’amore, di lasciarsi andare. Ma João è anche figlio delle contraddizioni, e di quella terra in cui la priorità è comunque uscire dalla miseria: questo lo porterà a fare scelte in contrasto con la comunità in cui vive.