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aNCHE IN QUESTO"iNCONTRI pROIBITI"(PIù TARDI"Sposami papà)di Alberto Sordi(1998), suo ultimo film, come regista-autore-attore, a parte la presenza(discutibile)di Valeria Marini, comunque bella ma "terribile"nella lettura di una poesia di Jacqques Prevert, Sordi dà ancora una volta prova di quel grande che era il suo: l'anziano ingegnere che, nolente, si innamora dell'infermiera trentenne, è delicato, deciso quando tiene alla sua"roba"(ex: la borsa), coerente nel negarsi all'amore, lui sposatissimo da molti anni, ma cedevole poi, romanticamente, all'innamoramento progressivo. Eccelse le scene in treno, l'intervento dell'ingegnere al congresso sui trasposti dove difende ardentemente le sue posizioni, altro ancora, ma la presenza della Marini è, a tratti, "pesante"... Conviene comunque concentrarsi su questo film, delicato nei toni, alieno da ogni volgarità, che è un omaggio a Roma(è fatale, per Sordi)ma anche a Bologna, ad altri luoghi, alla reverie romantica dell'amore e sull'amore extra il problema"banale"dlel'attrazione sessuale, nel quale l'ispirazione deriva, credo, da un altro grande attore-regista, Charlie Chaplin in"Limelight"(1952, in italiano"Luci della Ribalta"), dove però la vicenda è ben più triste, con risvolti anche tragici, per non dire dell'eterno mito dell'amore. -solo che là la coprotagonista, non per voler infierire era Claire Bloom e non la Marini...Altri interpreti Gisella Sofio, Franca Faldini e anche un giovane Enrico Bertolino. Non da archiviare, comunque, perché contiene varie "chicche"da rivalutare, proprio nell'ambito complessivo della produzione di Sordi regista-attore-autore. El Gato
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