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>"Bedtime Stories"(2008)di Adam Shankman, titolo ben più appropriato che"Racconti incantati", è film della creatività e della rivalsa: della creatività perché il protagonista Adam Sandler, costretto dal fallimento del padre ad essere il tuttofare di un hotel di cui suo padre era il proprietario, diviene il "contastorie", senza averne qualifica ed esperienza, dei bambini di sua sorella, che altrimenti non vede quasi mai e inventa storie "particolari"; della rivalsa perché come tale diviene in qualche modo il "winner", il vincitore di sfide che altrimenti non si sarebbe(sic!)mai neppure immaginato e che invece vince, realizzando propri e altrui desideri, facoltà che scopre solo da quando si trova a fare il"narratore serale". Continuamente in bilico tra realtà "corrente"e realtà da lui presentificata, il protagonista riesce a realizzare desideri che all'inizio lo vedono sempre protagonisti, finché riesce a realizzare quelli dei bambini, la scuola dei quali sta per essere chiusa, ma... Da un lato l'ipercompensazione adleriana e la capacità di affermarsi della persona singola(individuo, volendo, anche se, per essere più precisi, bisognerebbe distinguere), dall'altro il volo nella fantasia che però riesce anche ad essere utile agli altri, a una comunità di bambini(scolari) e anche di adulti(insegnanti)-non a caso è un film"pedagogico"targato Disney, dove la comicità e lo humor si sposano qui con la socialità, che finisce(nel film, certo, magari non sempre nella realtà)ad averla vinta sul mero principio di realtà fondato sul profitto. Sandler è veramente"vulcanico", Keri Russell, Teresa Palmer e le altre/gli altri interpreti si muovono al suo livello, "duettando"di volta in volta con lui, in un"play"colorato quanto simpatico. El Gato
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