Il maestro di Vigevano |
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Un film di Elio Petri.
Con Claire Bloom, Alberto Sordi, Vito De Taranto, Anna Carena, Eva Magni.
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Commedia,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 100 min.
- Italia 1963.
MYMONETRO
Il maestro di Vigevano
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Spaccato lucido e malinconicodi ParsifalFeedback: 25600 | altri commenti e recensioni di Parsifal |
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mercoledì 25 ottobre 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Elio Petri , uno dei Maestri del cinema italiano del '900, si cimenta con la messa in scena cinematografica del romanzo omonimo di Lucio Mastronardi che collaborò anche alla stesura della sceneggiatura , insieme a Incrocci, Scarpelli ed allo stesso Petri. Il protagonista è il Maestro Mombelli, interpretato da un impeccabile e penetrante Alberto Sordi, fuori dai soliti canoni del cittadino romano, poichè la vicenda ,come dice il titolo si svolge in un paese del Nord Italia. Vicende e miserie di un appartenente ad una classe lavoratrice legata ancora a schemi desueti ,come la gerarchia dei saperi di Gentiliana memoria, ed il preside interpretato da Pereghi è la perfetta ed odiosa incarnazione. Tronfio, borioso, arrogante e pomposo , non fa altro che vessare gli insegnanti della sua scuola, comportandosi come un feudatario che ha diritto di vita e di morte sui sudditi, Dal canto loro , i maestri sono fatti della stessa pasta e si scambiano gli alunni in basa alla classe socilae di appartenenza, avezzi alla maldicenza ed al pettegolezzo, odiano il loro tiranno ma si genuflettuno ogni volta che il cerimoniale lo prescrive. Un giorno Mombelli, convinto dalla moglie Ada ( Claire Bloom), lascia la scuola per diventare piccolo imprenditore nel ramo calzaturiero. La sua liquidazione verrà investita nella nascente attività. Ma il miraggio del facile guadagno, all'epoca onnipresente visto che il film è ambientato negli anni del Boon economico, viene offuscato dagli oneri fiscali ( aggirati illegalmente) , le mille difficoltà quotidiane ed il difficile rapporto tra Mombelli , la moglie ed il cognato, arrogante e manesco. Poichè ne uccide più la lingua che la spada, Mombelli incautamente parlerà alla persona sbagliata ( un agente del fisco in incognito) di tutte i retroscena della sua attività e questo segnerà la fine del sogno di diventare imprenditore ed altresì la conclusione del suo matrimonio. Tornerà all'insegnamento dopo esser diventato vedovo, rassegnato a vivere nel tetro squallo re di giorni tutti uguali. Uno spaccato lucido, malinconico ed impietoso di un mondo che pur essendo cambiato, ha mantenuto inalterati i suoi difetti.
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