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Lo scienziato Tom Anderson intercetta la voce di un alieno del pianeta Venere nel suo trasmettitore radio. L'alieno afferma che vuole venire in pace sulla Terra dove vuole rendersi utile eliminando le emozioni; in realtà l'alieno ha intenzione di conquistare il mondo sottomettendo gli esseri umani attraverso il suo potere telepatico.
Uno dei tanti filmetti di fantascienza che Corman girò prima di dedicarsi alla serie su Edgar Allan Poe. Queste pellicole nascevano spesso dalla realizzazione di un manifesto con un titolo sensazionalistico, che la produzione sottoponeva ai distributori. Superata questa fase, il produttore faceva scrivere allo sceneggiatore un film sulla base del manifesto scelto dall'esercente. Erano quindi prodotti di puro consumo, spesso influenzati dall'atmosfera paranoica da Guerra Fredda, ma nelle mani di un regista come Corman, riuscivano ad avere molto più spessore filosofico, nonché uno spirito antimilitarista raro in questo filone.
Il protagonista Tom Anderson affida il destino del mondo ad un alieno, che promette di migliorare la razza umana tramite un controllo mentale totale. Affidare ciecamente il proprio destino ad invisibili salvatori vuol dire rinunciare alla propria libertà e vivere nell'ignoranza, così come a quell'epoca l'americano medio, ignaro di cosa succedesse oltre oceano, temeva nemici invisibili (i russi), resi mostruosi dalla propaganda. Questo permetteva alle istituzioni di comportarsi come gli alieni del film, manipolando le masse, nascondendo così i veri obbiettivi della guerra: il potere e la conquista.
Ovviamente pellicole del genere venivano girate in pochi giorni e con pochissimi soldi. Questo lo si può notare dal buffo designe del "conquistatore", ma Corman riesce a costruire bene la tensione, spiazzando lo spettatore in alcune scene piuttosto crudeli per l'epoca: un esempio è la sequenza in cui l'amico del protagonista, il dottor Paul Nelson, uccide a sangue freddo sua moglie, ormai sottomessa al controllo mentale degli alieni.
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