Christine |
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Un film di Antonio Campos.
Con Rebecca Hall, Michael C. Hall, Tracy Letts, Timothy Simons.
continua»
Titolo originale Christine.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 115 min.
- USA 2016.
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Nata sotto il segno della Verginedi gianleo67Feedback: 61377 | altri commenti e recensioni di gianleo67 |
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venerdì 1 settembre 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Christine è una giornalista televisiva meticolosa e impegnata, reduce da un brutto esaurimento nervoso e costretta a convivere con la madre separata in un piccola cittadina della Florida. Lo stress cui è sottoposta nell'ambiente di lavoro ed una rigidità caratteriale che le rende difficile qualsiasi relazione con gli altri, la condurranno ben presto a maturare l'insano proposito di un gesto estremo da attuare in diretta tv.
Seguendo la personale inclinazione verso una poetica mortifera che indaga il disagio umano e sociale di personalità fragili e inadeguate alle prese con una incompatibilità ambientale destinata a segnare il loro tragico epilogo, il giovane italo-brasialiano Antonio Campos recupera la triste vicenda della giornalista americana Christine Chubbuck che il tam tam mediatico ed il florilegio di leggende metropolitane coltivate dalla rete sembra aver recuperato all'oblio di una memoria vintage, fatta di confusi resoconti biografici e contributi VHS smagnetizzati dal tempo. Atteso che il taglio di un minimalismo indie che ha a cuore l'attendibile replica di una ricostruzione d'ambiente che inquadra perfettamente una provincia americana alle prese con gli interessi commerciali delle emittenti private e le loro pulsioni sensazionalistiche, ne costituisce un indispensabile retroterra ideologico, l'idea portante di questo biopic romanzato sta' soprattutto nell'inesorabile meccanismo drammaturgico di una inadeguatezza sociale e umana che rappresenti le prevedibili degenerazioni del sogno americano: un luogo di opportunità e di progresso (economico, civile, sociale, tecnologico, culturale, etc.) che non tutti sembrano attrezzati per cogliere, abbandonando i più deboli al loro destino e, se possibile, fagocitandone vita, opere e persino la morte in un perverso gioco di spettacolarizzazione della memoria. Non si sottrae a questa logica nemmeno questo lodevole tentativo di caratterizzazione psicologica: la discesa agli inferi di una donna in carriera inevitabilmente fuori sincrono rispetto alle proprie aspettative di vita, ma anche rispetto alle proprie possibilità di adattamento; afflitta da una rigidità emotiva che la rende incapace di qualsiasi abilità empatica, come della necessaria flessibilità professionale ("Perchè non ridimensioni le tue aspettative? Magari puoi riadattare le tue idee [...] Non...non...non capisco la domanda.").
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