Un peu, beaucoup, aveuglément

   
   
   

Ricascarci…sempre Valutazione 2 stelle su cinque

di Alex62


Feedback: 8313 | altri commenti e recensioni di Alex62
giovedì 1 dicembre 2016

Un filmetto realizzato per Netflix, con un'attrice protagonista formidabile, Mélanie Bernier, bravissima, che sicuramente ha alle spalle interessanti esperienze “mimiche”, se non addirittura circensi, non ancora scoperta dal grande pubblico (ma già una celebrità in Francia) e un co-protagonista che scimmiotta l'attore americano Chris Pine (ma perché?!?), grazie alla vaga somiglianza del volto, Clovis Cornillac; decisamente a un livello inferiore, come la sorella della ragazza protagonista, Lilou Fogli, promiscua e insaziabile nel ruolo, attrice bellissima. Perché è interessante questo film? Perché sotto l'apparente superficialità e banalità della trama, si nasconde un astuto sceneggiatore. C'è una giovane pianista, protégé (francese, significa “allieva di Pigmalione”, se non capite nemmeno questo, allora la controparte del rapporto fra l'uomo anziano e navigato, cioè la giovane che vuole imparare l'arte del vivere; con risvolti talvolta romantici, sessuali o addirittura psicotici) di un grande musicista, suo mentore. Questi l'ha formata come concertista, l'ha ospitata in casa sua per 10 anni, è stato il suo Mentor e il suo amante, insomma la sua nave scuola. La storia comincia quando, finalmente lei riesce a troncare e si trasferisce in un nuovo appartamento, dove vivrà, finalmente, da sola. Ma proprio dall'altra parte della parete “di carta velina”, nel senso che si sente ogni fiato a causa di un errore di costruzione dei due edifici, affiancati, ma non isolati, c'è un misantropo inventore di giochi. Un uomo mai cresciuto che si rifugia in un mondo incantato e privo di suoi consimili, tranne un amico che si ostina a visitarlo e a cercare di cambiarlo. Ma lui non sposta un solo sassolino del suo delirio. Si conoscono, instaurano una relazione a distanza, senza conoscere i rispettivi nomi, ma condividendo tutto quello che è possibile condividere con un muro in mezzo. Alla fine s'incontreranno e si ameranno, ma lo spettatore rimarrà con il sospetto che lei sia ricaduta in una nuova trappola, resa ancor più minacciosa della prima da un forte sentimento che somiglia all'amore. Ma intanto lui avrà cercato d'insegnarle a cucinare e avrà svegliato in lei tutta la sensualità di cui lei credeva di essere priva e che tutta quella della sua famiglia fosse confinata nel corpo della splendida sorella. Astuta e molto ben recitata la svolta nella vita della protagonista, Machine, perché avviene suonando, come mai era riuscita a fare prima, imbalsamata com'era dal suo mentor canuto, il pianoforte, il suo strumento…

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