Ladri di biciclette |
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Un film di Vittorio De Sica.
Con Lamberto Maggiorani, Lianella Carell, Elena Altieri, Enzo Staiola, Vittorio Antonucci.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
b/n
durata 92 min.
- Italia 1948.
- Cineteca di Bologna
uscita lunedì 4 febbraio 2019.
MYMONETRO
Ladri di biciclette
valutazione media:
4,89
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Neorealismo desichianodi fedeletoFeedback: 49430 | altri commenti e recensioni di fedeleto |
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domenica 3 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nella Roma del dopoguerra,Antonio ha ricevuto un posto di lavoro come attacchino dei manifesti del cinema.Dopo aver comprato una bicicletta grazie al sacrifico della moglie,inizia felicemente il suo lavoro.Quando la bicicletta sarà rubata,per Antonio incomincia la paura di perdere il posto è si prodighera' insieme al figlio per ritrovarla.Ma senza esito positivo deciderà di rubare un'altra,ma non andrà come previsto.Vittorio De Sica (sciuscia',I bambini ci guardano) gira un capolavoro del neorealismo.Tratto dal romanzo di Luigi Bartolini e sceneggiato a più mani da Zavattini,Biancoli,D'amico,De Sica,Franci,Gherardi e Guerrieri,il film mostra la realtà del dopoguerra.Molteplici sono gli aspetti doverosi di nota dove è necessario soffermarsi.Il personaggio principale di Antonio Ricci,attore non professionista,appare come un uomo lacerato da questa speranza del lavoro,che combatte in una Roma alveare del caos urbano che si è creato.Il peregrinare con suo figlio sembra apparire come il percorso della salvezza,alla ricerca del mezzo indispensabile.De Sica si sofferma dunque sulla descrizione di una classe proletaria allacciata ad una sofferenza inconsolabile carica di emozione e pathos,che senza dubbio trascina lo spettatore nella profondità.Ad ogni modo il personaggio di Antonio diventa un ladro poiché ha subito il furto,questo miasma maligno dilaga e distorce la personalità dell'uomo che si improvvisa ladro ma chiaramente non lo è.Antonio è una vittima,un predestinato,di una società povera senza speranza. Non manca anche un leggero simbolismo (la partita di calcio con le urla dei tifosi mentre Antonio ruba la bicicletta come fosse una partita con sé stesso).La grandezza del film sta nel rappresentare un documento della classe sociale disagiata vittima di una stratificazione sociale indifferente.Impossibile non ammirare la bravura tecnica del regista di Sora,che con i movimenti della mdp pedina l'attore e tenta di passare dal soggettivo all'oggettivo.Non trascurabile l'evidenza del contesto classista (a pranzo nel ristorante la famiglia borghese che ordina il dolce).Un capolavoro necessario al cinema,vincitore di premi ovunque,dai 6 nastri d argento all'oscar del 1949.Da vedere.
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