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Certo nei limiti dei tòpoi classici"western"(eroe misterioso, individualismo, sparatorie, cavalli, "indiani"ossia in realtà Nativi Americani, happy end, ma qui in qualche modo silenziato...), "Quantrill's Raiders"("I Predoni di Quantrill", alla lettera)è un film atipico e come tale interessante: quasi un western-"noir"(siamo nel 1958, quando lo western era genere"sacro", quasi"intoccabile", dunque una contaminatio di generi era vista con sospetto), un film "misterioso", dove solo dopo metà film(è decisamente breve, tra l'altro, sotto la"soglia media"di un'ora e mezza, dei canonici-almeno-novanta minuti), si capisce chi sia realmente l'eroe positivo. Per il resto, fermi restando i classici valori"made in USA"(esercito, onore, patria, netta dicotomia tra l'eroe"buono"e il bandito Quantrill, fra l'altro veramente esistito) etc., c'è una parziale rivalutazione dei"sudisti"(ormai tutti gli storici sono d'accordo su ciò), non più visti sic et simpliciter come i"cattivi", i"negrieri", i"vilains", una valutazione più positiva dei Nativi Americani, massacrati da Quantrill solo per una questione di cavalli, un'insistenza sul tema del "sospetto"(siamo nel 1958, sarà forse una mia mania voler vedere allusioni alla "caccia alle streghe"maccartista?Forse sì, ma...), un happy end presente ma non fortemente accentuato, come a dire"poteva andare peggio ma fors'anche meglio...". Interpreti in parte, non particolarmente noti, ma tutt'altro che disprezzabili, spesso migliori di molti di coloro che erano sempre"à la Une" un doppiaggio una volta tanto non retoricamente deprecabile, come succede negli "western"più famosi... Complessivamente non un anti-western come i ben più famosi"Soldato blu"etc., che però sono posteriori di un decennio circa, maa qualcosa di nuovo nel trito panorama di"arrivano i nostri"(i loro...) El Gato
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