D'accordo, il meccanismo di"The Glass Bottom Boat"(meglio del titolo tradotto in italiano"La mia spia di mezzanotte", ma nel 1966 furoreggiava James Bond, dunque i distributori erano attenti a tutto quanto"sapeva di spionaggio")è il solito: innamoramento o quasi, guai ed equivoci, riconciliazione con super-happy end. Ma, detto questo, bisognerà pur evidenziare alcuni elementi: A)i colori squillanti del primo Technicolor, ben diversi da quelli attuali, realizzati al computer; B)L'ottimismo di fondo del film, non solo con il happy end, ma anche, per es., nell'esibizione della tecnologia robotica(oggi ci sembra roba da nulla, ma nei Sixties sembrava science-fiction), dove c'è un po'di velata critica umoristica, ma prevale nettamente, comunque, l'esibizione come dire: "Noi(Yankees, Statunintensi)abbiamo questi mezzi, gli altri no!"; C)L'ossessione però(a mo'di"ritorno del rimosso")delle spie sovietiche, quando la protagonista viene ingiustamente accusata di avere connections spionistiche con l'Est(allora"Impero del Male"sovietico)solo perché il suo cano si chiamano"Wladimir"etc... ; D)Il proliferare, anche extra- plot principale, di gags, per es.con uno straordinario caratterista, che poi sarà valorizzato ben diversamente da Mel Brooks & CO. come Dom De Luise, che qui impersona la spia imbranata, tra un'apparenza da finto duro e lo svelamento ben meschino...Merito anche della regia attenta e"intelligente"di uno specialista del comico come Frank Tashlin, autore di tanti film con Jerry Lewis e Dean Martin, ma non solo; E)La coppia Doris Day(frizzante, prosperosa, bionda)-Rod Taylor(altre volte era Rock Hudson il"conquistatore")funziona, dove lui è più"bolso"e fisicamente molto lontano dal modello dell'astrofisico che qui dovrebbe impersonare; F)il tema della"space migration"è un po'in sordina, rimane più che altro un pre-testo, stante comunque la citata esibizione tecnologica... El Gato
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