Tratto dal dramma di Pirandello, questo film di Jerry Hopper(ma dietro c'è la mano di Douglas Sirk, non accreditato, ma presente, ed è l'autore de"La magnifica ossessione"e de"Lo specchio della vita")è larmoyant, anzi non solo lacrimevole ma realmente commovente al punto giusto. Ben costruito(story of Luigi Pirandello, d'accordo, ma anche ottima sceneggiatura), oltre alla bravura degli interpreti-relativamente Rock Hudson, certo convenzionale-routinario, meglio Cornell Borchers, attrice tedesca(e lituana d'origine)di notevole caratura drammatica, eccelso il"comprimario"George Sanders nel ruolo di Victor, il pittore-caricaturista, che fa ingelosire il dottor Parker, ottima la cura della regia, della sceneggiatura, del colore e della fotografia(the old Technicolor). Sarà un po'convenzionale la Vienna con tanto di walzer e di specialità made in Vienna, un po'forzata la caratterizzazione dell'"al di là del muro"in epoca di guerra fredda(non poi tanto, chi scrive ricorda un viaggio in macchina a Berlino con amici, passando dalla zona Est, meglio dal"corridoio"orientale, con tanto di Vopos, e c'era già quasi la perestrojka... era metà anni Ottanta, non l'immediato dopoguerra...), ma il tema forte(della madre non riconosciuta come tale dalla bambina) resta importante. Più"sfumato"il tema del malinteso-inganno/autoinganno del marito rispetto a Pirandello, ma quello della madre scambiata per matrigna resta forte e presente, pienamente. El Gato
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