Child 44 - Il bambino n. 44

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Un film di Daniel Espinosa. Con Tom Hardy, Noomi Rapace, Gary Oldman, Joel Kinnaman, Paddy Considine.
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Titolo originale Child 44. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 137 min. - USA 2014. - Adler Entertainment uscita giovedì 30 aprile 2015. MYMONETRO Child 44 - Il bambino n. 44 * * * - - valutazione media: 3,04 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

ma di che cosa stiamo parlando? Valutazione 1 stelle su cinque

di brian77


Feedback: 9251 | altri commenti e recensioni di brian77
mercoledì 6 maggio 2015

Intervengo su questo film che non meriterebbe nemmeno di perderci tempo per un solo motivo. Dopo un ottimo film come "American Sniper" leggevo maree di commenti che accusavano Eastwood di aver fatto un film di propaganda: cosa assolutamente non vera, perché pensava innanzitutto a raccontare un personaggio, una storia, e in modo tutt'altro che univoco. Davanti a un prodotto grossolano come questo, in cui una propaganda piuttosto becera viene esibita fin dalla prima sequenza e dalle prime scritte, invece nessuno sembra accorgersene. Ricordiamoci tanto per dire, che nella caccia al killer di Rostov la polizia sovietica si mobilitò eccome, e Mosca mandò a indagare i suoi investigatori: la storia per cui deve occuparsene un agente in modo personale perché non esistono assassini in paradiso è totalmente inventata. In "paradiso" si indagava normalmente sugli assassini, e il mostro di Rostov fu catturato e processato, e la sua incolumità di detenuto venne difesa in carcere dove tutti volevano farlo fuori. Idem per la questione della carestia ucraina, che era notoriamente una delle tante scusanti addotte dall'imputato, ma era addirittura anteriore alla sua nascita. E così per tutto il resto. Questo è un thriller che può piacere o meno: io lo trovo molto grossolano, ma finisce lì. Scambiare per quadro storico quella che è semplicemente un'ambientazione ad effetto tirata via malamente mi pare invece sintomatico. Non credo che "Child 44" voglia essere un film di propaganda, perché si limita a combinare una serie di elementi che si pensa possano funzionare sul pubblico: serial killer, matrimoni difficili, russi cattivi... è solo un immaginario da letteratura americana da edicola. Ma che si accusi Eastwood di propaganda e poi ci si bevano queste sciocchezze che scambiano i cliché dozzinali per storia, mah, mi lascia veramente perplesso.

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38ogeid mercoledì 6 maggio 2015
quoto
25%
No
75%

sottoscrivo tutto...."grossolano" è la parola perfetta che identifica questo film. Veramente mediocre.

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ilciampo venerdì 8 maggio 2015
il classico film brutta copia di un libro
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100%

Purtroppo questo film è un altro prodotto derivato da un romanzo di grande successo.Nel libro si capisce bene la paura verso le autorità dell'MGB e il fatto che solamente Essere arrestati equivaleva a essere torturati o a essere uccisi. Tutte cose vere, realmente accadute, anche solamente essere sospettati di qualcosa poteva significare la morte di un intera famiglia.In quegli anni vigeva fame e terrore in Russia, la storia del libro si concentra appunto su questo. Il film (che ha usato la scusa del killer di rostov per avvicinare persone alle sale cinematografiche) segue in maniera leggera e blanda quella che è la storia del libro. Tutto avviene velocemente, sono state omesse parecchie cose, la scelta di alcuni attori rispetto ai canoni descritti dai protagonisti del libro è secondo il mio avviso sbagliata, alcune cose avvengono e chi non ha letto il libro secondo me non capisce nemmeno per quale motivo queste cose succedano o perché prendano una certa direzione. [+]

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etabeta sabato 9 maggio 2015
è solo un film..
60%
No
40%

..assolutamente scollegato dalla storia.Difatti nella prefazione non c'è scritto basato su una storia vera.Il macellaio di Rostov infatti ha ucciso i bambini dalla fine degli anni 70 all'84 non quindi nell'epoca di stalin, ed è stato arrestato (guarda caso) dopo 12 anni e quando a capo dell'URSS c'era Gorbaciov.Forse il fatto che la polizia non indagasse su qualche omicidio forse è esagerato, ma direi che all'epoca di stalin tutto il resto era proprio cosi'.In fin dei conti è un solo un film

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lucap96 venerdì 16 ottobre 2015
propaganda dove?
75%
No
25%

Vorrei capire dove sta la propaganda, visto che il regime staliniano (perché di regime si parla) era esattamente questo: oppressione. Esattamente come tutti gli altri, peraltro. La differenza è che quando ci sono film sull'olocausto nessuno (giustamente) dice nulla, se si parla male di Stalin i kompagni si offendono... a me il film è sembrato, pur non essendo un capolavoro, godibile. Sì, il finale è un po' tirato per i capelli, ma per il resto mi sembra un classico giallo (i gialli sono lenti e cervellotici per definizione). Per quanto riguarda la descrizione del regime, forse qualcosa è stata un po' romanzata, ma non stiamo parlando di un documentario sulla Russia staliniana, bensì di un film. [+]

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arnaco domenica 24 gennaio 2016
ideologie
100%
No
0%

Secondo me non è un film di propaganda e non credo che il regista abbia voluto fare un documentario o un film storico, ma semplicemente un film che rievoca un clima e un momento storico; non certamente una cronaca della vicenda del mostro di Rostov. E' dura da digerire, ma se anche tutte le cosiddette democrazie hanno compiuto e continuano a compiere crimini contro l'umanità, più o meno gravi (ad esempio gli USA) figuriamoci le dittature - e probabilmente la URRSS se non l'oscar merita almeno una nomination. Solo che i significanti di tipo ideologico (in questo caso quello di Stalin come emblema del comunismo reale) sono di una potenza enorme. Così i tifosi di una squadra di calcio continuerebbero ad esserlo anche se vedessero i loro idoli stuprare un bambino/a e Sorrentino dedica il suo Oscar a Maradona anche se è un drogato, probabilmente colluso con la Camorra. [+]

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tonisartini venerdì 19 maggio 2017
commento ideologico
0%
No
0%

Le sue evidenti simpatie per il regime sovietico staliniano trovano piena soddisfazione nel suo personalissimo commento.

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